A cura di Beatrice Schivo
Contenuto in corso di aggiornamento.
L'interesse e la rinnovata "onestà storiografica" che hanno investito lo studio della schiavitù mediterranea negli ultimi decenni hanno portato e portano alla luce a tutt'oggi materiale documentario tanto vario quanto ricco. Così si ha la possibilità di ricostruire una narrazione complessa e stratificata, inserendovi attori, reti e azioni, e cercando di comprenderne le conseguenze di lungo periodo.
Le massive campagne di scavo archivistico fanno emergere dati quantitativi e qualitativi che ci mettono davanti a infinite storie individuali. Anche se accomunate tutte dal destino della schiavitù, le vicende di ciascun protagonista meritano lo spazio e il tempo di essere raccontate nella loro specificità. Tutti hanno vissuto l’esperienza della prigionia, talvolta quella della conversione religiosa, della violenza, lo sradicamento, lo straniamento di essere costretti in luoghi inusuali e inospitali, l'assoggettamento alla volontà altrui.
La schiavitù mediterranea sembra proprio il risultato della somma di innumerevoli storie particolari. Storie mutevoli e varie, diverse l'una dall'altra e difficilmente riconducibili a un numero definito di tipologie o a un "sistema".
La sezione sulla schiavitù del portale ASMSA ha precisamente l'obiettivo di estrarre sia dalle fonti edite che da nuove evidenze documentarie quante più storie individuali possibili. Se in ognuna delle ripartizioni della sezione sono riportate una per una vicende individuali, in "Storie e persone" raccogliamo quelle che la documentazione ha permesso di ricostruire in maniera più estesa nel tempo e nei dettagli.
Per approfondire:
Salvatore Bono, Schiavi musulmani nell'Italia moderna. Galeotti, vu' cumprà, domestici, Edizioni Scientifiche Italiane, Perugia, 1999;
Serena di Nepi, I confini della salvezza, Viella, Roma, 2022.