Atti governativi e amministrativi
Collezione
Titolo
Atti governativi e amministrativi
Livello superiore
Data di inizio
1720
1848
Ambiti e contenuto
Nella raccolta degli Atti governativi e amministrativi sono contenuti i provvedimenti a stampa emanati o pubblicati in Sardegna dal 1720 al 1848, ossia dall'inizio della dominazione sabauda alla "fusione perfetta".
Creata con materiale proveniente in parte dalla Regia Segreteria di Stato e in parte dal Tribunale del Regio Patrimonio, la raccolta è costituita da 1904 unità racchiuse in 25 cartelle, ordinate cronologicamente ed inserite nel fondo archivistico Regia Segreteria di Stato e di Guerra del Regno di Sardegna, Serie 2 a, Categoria 16a, Raccolte ufficiali di provvedimenti governativi, Bilanci, Tipi e profili.
Alla stessa Categoria fa capo una seconda raccolta, parallela ma incompleta rispetto alla precedente, formatasi dall'accumulo di doppie e triple copie.
Gli Atti governativi comprendono per la maggior parte le disposizioni normative emanate dai sovrani (carte reali, regi editti, regi brevetti, regie patenti, decreti reali e leggi), alle quali spesso si accompagnavano i pregoni viceregi che ne assicuravano la diffusione nel territorio dell'isola, nonché i provvedimenti prodotti dal viceré stesso (pregoni, bandi, editti ecc.) che, in qualità di massima autorità politica presente nel Regno, legiferava sulle più svariate materie di governo, amministrative ed economiche. Oltre a queste tipologie documentarie si trovano manifesti, lettere circolari, istruzioni, avvisi, ordinanze, capitoli e tariffe disposte dai funzionari pubblici posti a capo dei vari rami dell'amministrazione, tra cui l'intendente generale, il magistrato di sanità, il veghiere, ma anche dalle municipalità e da organismi collegiali come ad esempio la Giunta d'Annona. Si tratta dunque della normativa corrente necessaria per l'amministrazione del Regno e quindi per lo svolgimento delle attività inerenti ai due uffici che la possedevano in origine.
La Segreteria di Stato e di Guerra, nata di fatto quale segreteria del viceré all'indomani dell'acquisizione della Sardegna da parte di casa Savoia nel 1720 e formalmente nel 1755, divenne l'istituto più importante del Regno sabaudo. In essa venivano infatti trattati gli affari politici e giuridici dell'isola, le più importanti pratiche amministrative, in collegamento con le segreterie di Stato ed i dicasteri torinesi; era retta da un segretario di Stato che rappresentava il consulente politico del viceré. L'ufficio fu soppresso nel 1848, in seguito all'annessione del Regno di Sardegna agli Stati di Terraferma ed insieme ad esso venne meno anche la carica viceregia. Le sue carte, insieme a tutta la raccolta normativa, pervennero ai Regi Archivi nel 1849 dove si pose mano alla loro "classificazione".
Il Tribunale del Regio Patrimonio, magistratura istituita tra la fine del XV e la metà del XVI secolo, era presieduto dal procuratore reale, ufficiale posto al vertice dell'amministrazione economica e finanziaria del regno; gestiva il patrimonio regio, e aveva competenze giurisdizionali speciali in materia patrimoniale, ma anche consultive, deliberative ed amministrative. Soppresso nel 1839 il suo archivio, compresa quindi la raccolta normativa, fu versato ai Regi Archivi nel 1867. Gli atti provenienti dai due uffici soppressi, confluirono in un'unica raccolta denominata Atti governativi e amministrativi pubblicati in Sardegna sotto il dominio dei Reali di Savoia e, trattandosi di materiale di notevole interesse sia storico che giuridico amministrativo, ne fu resa più agevole la reperibilità e la consultazione con la compilazione di due indici, l'uno cronologico e l'altro "alfabetico analitico" o per materia , di cui fu autore il sotto archivista Giovanni Pillitto.
L'indice cronologico riporta gli atti numerati progressivamente, sulla base della data di emanazione del provvedimento, dal n° 1 n° 1886 (18 atti riportano il bis), suddivisi in relazione ai sovrani succedutisi nel Regno di Sardegna: Vittorio Amedeo II (1720-1730), Carlo Emanuele III (1730-1773), Vittorio Amedeo III (1773-1796), Carlo Emanuele IV (1796-1802), Vittorio Emanuele I (1802-1821), Carlo Felice (1821-1831), Carlo Alberto (1831-1848). Di ogni atto viene indicata la data cronica, nella forma anno, mese e giorno, una breve sintesi del contenuto in cui viene evidenziata la tipologia del provvedimento (se carta reale, pregone o avviso ecc.), il suo autore ed infine anche il numero della busta in cui il documento è racchiuso.
L'indice per materia è organizzato sulla base di parole chiave, ordinate alfabeticamente, che possono ricondurre alla materia oggetto dei provvedimenti, alle persone o ai luoghi in essi menzionati. Ad ogni parola assunta come termine indice viene riportata la sintesi, la data, il numero del singolo atto e quello della busta.
Gli indici veri e propri sono stati preceduti da una premessa (Avvertenze) redatta dallo stesso archivista Pillitto nella quale l'autore pone in evidenza le motivazioni che hanno dettato tale lavoro ponendolo in relazione alle compilazioni della seconda metà del Settecento.
Fino ad oggi, l'indice cronologico degli Atti Governativi e Amministrativi è sempre rimasto nella forma manoscritta, mentre l'indice alfabetico analitico, che rappresentava per gli utenti della Sala di Studio uno strumento più adeguato alla ricerca, era stato dattiloscritto nella seconda metà del '900. Con l'utilizzo delle nuove tecnologie, poiché il materiale è tuttora oggetto di molte richieste, si è pensato di fondere i due indici, creando una banca dati in cui però entrambi fossero salvaguardati. Senza apportare modifiche agli strumenti di consultazione ottocenteschi sono state così ampliate notevolmente le possibilità di ricerca sia nell'ambito cronologico che testuale.
Il "nuovo" strumento risulta così strutturato in 7 partizioni, una per sovrano, riporta il numero dell'atto e della busta in cui è contenuto, la sintesi, il soggetto/ autore dell'atto stesso e la parola indice creata dall'archivista Pillitto.
La ricerca on line può essere fatta quindi sia attraverso "l'inventario" sia in forma testuale digitando una stringa di caratteri nell'apposita casella visibile nella maschera di ricerca (CF).
Creata con materiale proveniente in parte dalla Regia Segreteria di Stato e in parte dal Tribunale del Regio Patrimonio, la raccolta è costituita da 1904 unità racchiuse in 25 cartelle, ordinate cronologicamente ed inserite nel fondo archivistico Regia Segreteria di Stato e di Guerra del Regno di Sardegna, Serie 2 a, Categoria 16a, Raccolte ufficiali di provvedimenti governativi, Bilanci, Tipi e profili.
Alla stessa Categoria fa capo una seconda raccolta, parallela ma incompleta rispetto alla precedente, formatasi dall'accumulo di doppie e triple copie.
Gli Atti governativi comprendono per la maggior parte le disposizioni normative emanate dai sovrani (carte reali, regi editti, regi brevetti, regie patenti, decreti reali e leggi), alle quali spesso si accompagnavano i pregoni viceregi che ne assicuravano la diffusione nel territorio dell'isola, nonché i provvedimenti prodotti dal viceré stesso (pregoni, bandi, editti ecc.) che, in qualità di massima autorità politica presente nel Regno, legiferava sulle più svariate materie di governo, amministrative ed economiche. Oltre a queste tipologie documentarie si trovano manifesti, lettere circolari, istruzioni, avvisi, ordinanze, capitoli e tariffe disposte dai funzionari pubblici posti a capo dei vari rami dell'amministrazione, tra cui l'intendente generale, il magistrato di sanità, il veghiere, ma anche dalle municipalità e da organismi collegiali come ad esempio la Giunta d'Annona. Si tratta dunque della normativa corrente necessaria per l'amministrazione del Regno e quindi per lo svolgimento delle attività inerenti ai due uffici che la possedevano in origine.
La Segreteria di Stato e di Guerra, nata di fatto quale segreteria del viceré all'indomani dell'acquisizione della Sardegna da parte di casa Savoia nel 1720 e formalmente nel 1755, divenne l'istituto più importante del Regno sabaudo. In essa venivano infatti trattati gli affari politici e giuridici dell'isola, le più importanti pratiche amministrative, in collegamento con le segreterie di Stato ed i dicasteri torinesi; era retta da un segretario di Stato che rappresentava il consulente politico del viceré. L'ufficio fu soppresso nel 1848, in seguito all'annessione del Regno di Sardegna agli Stati di Terraferma ed insieme ad esso venne meno anche la carica viceregia. Le sue carte, insieme a tutta la raccolta normativa, pervennero ai Regi Archivi nel 1849 dove si pose mano alla loro "classificazione".
Il Tribunale del Regio Patrimonio, magistratura istituita tra la fine del XV e la metà del XVI secolo, era presieduto dal procuratore reale, ufficiale posto al vertice dell'amministrazione economica e finanziaria del regno; gestiva il patrimonio regio, e aveva competenze giurisdizionali speciali in materia patrimoniale, ma anche consultive, deliberative ed amministrative. Soppresso nel 1839 il suo archivio, compresa quindi la raccolta normativa, fu versato ai Regi Archivi nel 1867. Gli atti provenienti dai due uffici soppressi, confluirono in un'unica raccolta denominata Atti governativi e amministrativi pubblicati in Sardegna sotto il dominio dei Reali di Savoia e, trattandosi di materiale di notevole interesse sia storico che giuridico amministrativo, ne fu resa più agevole la reperibilità e la consultazione con la compilazione di due indici, l'uno cronologico e l'altro "alfabetico analitico" o per materia , di cui fu autore il sotto archivista Giovanni Pillitto.
L'indice cronologico riporta gli atti numerati progressivamente, sulla base della data di emanazione del provvedimento, dal n° 1 n° 1886 (18 atti riportano il bis), suddivisi in relazione ai sovrani succedutisi nel Regno di Sardegna: Vittorio Amedeo II (1720-1730), Carlo Emanuele III (1730-1773), Vittorio Amedeo III (1773-1796), Carlo Emanuele IV (1796-1802), Vittorio Emanuele I (1802-1821), Carlo Felice (1821-1831), Carlo Alberto (1831-1848). Di ogni atto viene indicata la data cronica, nella forma anno, mese e giorno, una breve sintesi del contenuto in cui viene evidenziata la tipologia del provvedimento (se carta reale, pregone o avviso ecc.), il suo autore ed infine anche il numero della busta in cui il documento è racchiuso.
L'indice per materia è organizzato sulla base di parole chiave, ordinate alfabeticamente, che possono ricondurre alla materia oggetto dei provvedimenti, alle persone o ai luoghi in essi menzionati. Ad ogni parola assunta come termine indice viene riportata la sintesi, la data, il numero del singolo atto e quello della busta.
Gli indici veri e propri sono stati preceduti da una premessa (Avvertenze) redatta dallo stesso archivista Pillitto nella quale l'autore pone in evidenza le motivazioni che hanno dettato tale lavoro ponendolo in relazione alle compilazioni della seconda metà del Settecento.
Fino ad oggi, l'indice cronologico degli Atti Governativi e Amministrativi è sempre rimasto nella forma manoscritta, mentre l'indice alfabetico analitico, che rappresentava per gli utenti della Sala di Studio uno strumento più adeguato alla ricerca, era stato dattiloscritto nella seconda metà del '900. Con l'utilizzo delle nuove tecnologie, poiché il materiale è tuttora oggetto di molte richieste, si è pensato di fondere i due indici, creando una banca dati in cui però entrambi fossero salvaguardati. Senza apportare modifiche agli strumenti di consultazione ottocenteschi sono state così ampliate notevolmente le possibilità di ricerca sia nell'ambito cronologico che testuale.
Il "nuovo" strumento risulta così strutturato in 7 partizioni, una per sovrano, riporta il numero dell'atto e della busta in cui è contenuto, la sintesi, il soggetto/ autore dell'atto stesso e la parola indice creata dall'archivista Pillitto.
La ricerca on line può essere fatta quindi sia attraverso "l'inventario" sia in forma testuale digitando una stringa di caratteri nell'apposita casella visibile nella maschera di ricerca (CF).