Magistratura dei Consoli del Mare di Pisa

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Titolo

Magistratura dei Consoli del Mare di Pisa

Denominazione

Magistratura dei Consoli del Mare

Descrizione

A Pisa, fra il XII e il XIII secolo, si strutturarono due ordines, ovvero delle organizzazioni, denominate ordo mercatorum (ordine dei mercanti) e ordo maris (ordine degli uomini di mare). La prima era l’organizzazione dei mercanti di terra, ovvero di coloro che possedevano bottega in città, mentre la seconda era quella dei mercanti e uomini di mare che facevano i propri affari grazie ai collegamenti marittimi. La seconda fu fondata nel 1160 e coincise con la nascita della Magistratura dei Consoli del Mare.

I due ordini avevano grande importanza nella città, in particolare l’ordo maris che, molto vicino alla élite governative, aveva competenze sulle questioni che riguardavano il porto e le darsene, ma anche la possibilità di intervenire nella politica estera del Comune e nella gestione dei consoli d’Oltremare del nord Africa. Coloro che facevano parte dell’ordo maris erano chiamati “consoli di mare” ed erano tutti appartenenti alle famiglie dell’aristocrazia mercantile-marittima.

Il numero dei consoli variò durante gli anni. Fino al 1184 erano due, mentre negli anni Cinquanta del Duecento il loro numero aumentò a cinque. L'incaric durava inizialmente un anno, per poi scendere a sei mesi col passare degli anni.
A partire dal 1254, il governo di Pisa cominciò ad affidare ai consoli poteri crescenti: divennero responsabili delle misure che riguardavano il commercio marittimo pisano; della difesa e della manutenzione dei porti; della realizzazione di strade, ponti e magazzini necessari allo sviluppo del commercio.

Questo sistema durò oltre la battaglia della Meloria (1284) e anche dopo l’acquisizione di Pisa da parte di Firenze. Dal 1423, due anni dopo l’istituzione dei consoli del mare fiorentini avvenuta nel 1421, Firenze decise di inviare due consoli a Pisa. Nel 1426, fu stabilito che ciascun console fiorentino passasse a Pisa sei mesi dell’anno in modo da garantire la presenza costante a Pisa di tre di essi.

Questi subirono, durante il sec. XV, variazioni di numero e sospensioni temporanee (nel 1444 per un anno e di nuovo nel 1458-1459 furono assorbiti da un corpo temporaneo denominato dei Cinque governatori della città e del distretto di Pisa) ma a differenza dei loro colleghi fiorentini, che furono soppressi nel 1481, sopravvissero fino alla perdita di Pisa nel 1494 e furono poi ricostituiti nel sec. XVI dopo la riconquista di Pisa. Durante questo periodo, i consoli “pisani” ebbero numerosi ed importanti incarichi: si occuparono della difesa di Pisa e dei porti, della costruzione e dell’equipaggiamento di fortezze, del reclutamento e del pagamento delle milizie addette, ebbero competenza in campo commerciale, sulla costruzione e l’equipaggiamento delle galere, e giurisdizione sulle cause marittime e su quelle fra pisani e mercanti fiorentini. In seguito la loro giurisdizione si estese genericamente a tutti i forestieri che dovevano essere registrati nel libro dei consoli per poter godere di certe esenzioni. Fin dal momento della loro istituzione furono dati loro il controllo e il coordinamento sull’organizzazione di tasse e gabelle e sulle dogane di Pisa e spettò sempre loro il diretto controllo sulla riscossione di imposte speciali. I consoli vennero ricostituiti nel XVI secolo dopo la definitiva soggezione di Pisa allo Stato fiorentino, con provvisione del 4 giugno 1557. Un cambiamento significativo per le funzioni dei consoli del mare fu quello sancito con motuproprio del 12 ottobre 1782 in cui vennero unite la cancelleria dell’auditore del commissariato e quella del tribunale dei consoli del mare: all’auditore del commissariato passarono le competenze già proprie dei consoli del mare, i quali divennero organo di appello per le cause dell’auditore, competenza in precedenza attribuita ai priori. Ai consoli del mare venne anche attribuita la cognizione in seconda o terza istanza delle cause che prima spettavano all’auditore dell’Ufficio dei Fossi (soppresso con lo stesso motuproprio) quando in prima o seconda istanza aveva giudicato l’auditore del commissariato. La magistratura continuò ad esistere fino al 1814, anno in cui fu creato il Magistrato civile e consolare, il quale prese sotto la propria giurisdizione i compiti che fino a quel momento erano stati di competenza dei consoli del mare.

Data esistenza: fine

1814

Fonte

Rossetti Gabriella, Legislazione e prassi istituzionale a Pisa, Liguori Editore, 2002.
M. E. Mallett, The Sea Consuls of Florence in the Fifteenth Century, Papers of the British School at Rome, 27 (1959), 156-69.
Elena Maccioni, Il Consolato Del Mare Di Barcellona. Tribunale e Corporazione Di Mercanti (1394-1462), IRCM-Viella, 2019.
N. Rubinstein, Pisa and Florence in the fìfteenth century: aspects of the period of the first Florentine domination, in FIorentive studies: politics and society in Renaissance Florence, London 1968.
Bandi Toscana, cod. X1, n. XCIV.

Autore della scheda

Lorenzo Roda

Data creazione Scheda

26/11/2022

Data

1160

Country

Repubblica di Pisa
Granducato di Toscana

Place

Pisa

Collezione

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