Consolato del Mare di Ancona
Contenuto
Titolo
Consolato del Mare di Ancona
Denominazione
Consolato del Mare di Ancona
Descrizione
Il Consolato del Mare di Ancona, fu fondato nel Quattrocento dai catalani, più specificatamente dal cardinale Albornoz. Il Consolato si occupava di tutte le questioni attinenti il commercio e la navigazione.
Ad Ancona, già prima della fondazione del Consolato da parte dei catalani, vi erano degli statuti che regolavano il commercio marittimo della città.
A partire dal XII secolo furono emanati una serie di statuti, redatti in volgare e divisi in “statuti del mare”, del “terzenale” che contenevano esclusivamente norme amministrative intese a tutelare il porto e l'arsenale di Ancona, e in quelli della Dogana, che contenevano norme a tutela delle franchigie doganali e dalle evasioni dal pagamento dei dazi.
Di questi statuti è rimasta una copia risalente al 1397 contenuta in un codice cartaceo dell'archivio comunale di Ancona da parte di «ser Salvestro cancelliero del nostro magnifico comune di Ancona», scritto in volgare (ciò non esclude l'esistenza di uno più antico scritto in latino) nel quale è possibile notare l'influenza straniera e più precisamente del Consolato del mare.
Col titolo ordo, consuetudo et jus varea secundum Anconitanos, si fa invece riferimento allo statuto di Ancona risalente alla seconda metà del XIV secolo. Lo statuto dettava le norme per il regolamento dell'avaria, la contribuzione, il getto delle merci.
Ad Ancona, già prima della fondazione del Consolato da parte dei catalani, vi erano degli statuti che regolavano il commercio marittimo della città.
A partire dal XII secolo furono emanati una serie di statuti, redatti in volgare e divisi in “statuti del mare”, del “terzenale” che contenevano esclusivamente norme amministrative intese a tutelare il porto e l'arsenale di Ancona, e in quelli della Dogana, che contenevano norme a tutela delle franchigie doganali e dalle evasioni dal pagamento dei dazi.
Di questi statuti è rimasta una copia risalente al 1397 contenuta in un codice cartaceo dell'archivio comunale di Ancona da parte di «ser Salvestro cancelliero del nostro magnifico comune di Ancona», scritto in volgare (ciò non esclude l'esistenza di uno più antico scritto in latino) nel quale è possibile notare l'influenza straniera e più precisamente del Consolato del mare.
Col titolo ordo, consuetudo et jus varea secundum Anconitanos, si fa invece riferimento allo statuto di Ancona risalente alla seconda metà del XIV secolo. Lo statuto dettava le norme per il regolamento dell'avaria, la contribuzione, il getto delle merci.
Fonte
A, Polverari, Il consolato dei catalani in Ancona verso la fine del Quattrocento, in Quaderni storici delle Marche vol. II, 1967.
A. Lozzi, Codici e consuetudini nella storia del commercio marittimo. Dagli statuti delle città italiane ai codici del Regno d’Italia, Mursia, Milano, 2022.
Autore della scheda
Lorenzo Roda
Data creazione Scheda
26/11/2022
Data
1400
Country
Stato Pontificio
Place
Ancona
Collezione
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