Tribunale del Reale Consolato di Mare (Cagliari)
Contenuto
Titolo
Tribunale del Reale Consolato di Mare (Cagliari)
Denominazione
Tribunale del Reale Consolato di Mare
Descrizione
Il Tribunale del Reale Consolato del Mare fu istituito da Carlo Emanuele III, con regio editto del 30 agosto 1770.
Il Consolato giudicava sulle cause di commercio. La magistratura aveva due sedi: una a Cagliari e una a Sassari.
Il Consolato operava attraverso un collegio di tre giudici.
A Cagliari erano il Reggente la Regia Cancelleria e due giudici della Reale Udienza. Si aggiungevano due consoli, scelti tra i principali negozianti, per supporto tecnico ai giudici.
Facevano poi parte dell'ufficio un segretario, col compito di custodire e tenere in ordine l’archivio e i registri delle cause, e un usciere.
Il Tribunale si occupava delle cause su
- commercio marittimo non solo tra negozianti, ma anche tra nobili che non potevano richiedere o avvalersi di nessun tipo di privilegio;
- il pagamento dei salari dei marinai o del pagamento delle navi;
- naufragi o incidenti su navi mercantile.
Il tribunale aveva giurisdizione su
- liti che insorgevano per costruzioni di navi mercantili, armamenti ed equipaggio;
- prestiti, noli e getti;
- controlli dei libri contabili;
- lettere di cambio e assicurazioni;
- fallimento di attività commerciali
- fabbriche e manifatture.
Il Consolato del Mare non aveva giurisdizione su contrabbando e corso marittimo, di competenza della Capitania Generale.
Non era consentito appello avverso le sentenze del Tribunale. Era consentita la supplica, per vertenze di valore superiore ai 100 scudi.
Il Tribunale del Regio Consolato di Mare di Sardegna era molto simile al Consolato del Mare di Nizza.
Rispetto ai consolati di tradizione iberica e italiana ci sono alcune differenze. Il Tribunale sardo non si occupava della manutenzione dei porti sui quali aveva giurisdizione come accadeva invece a Valencia e Pisa; non aveva il compito di costituire le flotte e gli equipaggi, contrariamente a Firenze e Maiorca; non aveva giurisdizione nei casi di corsa contrariamente ai Consolati di Malta, Messina o a quelli spagnoli; erano presenti esperti di diritto come i notai, fatto non previsto nei Tribunali spagnoli.
Non era previsto in nessun caso l’appello alle sentenze, ma era possibile chiedere una supplica al reggente che poteva decidere se revisionare il processo.
Non si ha certezza sulla data della soppressione di questa magistratura anche se è probabile che sia avvenuta nel 1848 con la Perfetta Fusione. I documenti conservati nell’Archivio di Stato di Cagliari coprono un arco cronologico che spazia dal 1812 al 1848.
Il Consolato giudicava sulle cause di commercio. La magistratura aveva due sedi: una a Cagliari e una a Sassari.
Il Consolato operava attraverso un collegio di tre giudici.
A Cagliari erano il Reggente la Regia Cancelleria e due giudici della Reale Udienza. Si aggiungevano due consoli, scelti tra i principali negozianti, per supporto tecnico ai giudici.
Facevano poi parte dell'ufficio un segretario, col compito di custodire e tenere in ordine l’archivio e i registri delle cause, e un usciere.
Il Tribunale si occupava delle cause su
- commercio marittimo non solo tra negozianti, ma anche tra nobili che non potevano richiedere o avvalersi di nessun tipo di privilegio;
- il pagamento dei salari dei marinai o del pagamento delle navi;
- naufragi o incidenti su navi mercantile.
Il tribunale aveva giurisdizione su
- liti che insorgevano per costruzioni di navi mercantili, armamenti ed equipaggio;
- prestiti, noli e getti;
- controlli dei libri contabili;
- lettere di cambio e assicurazioni;
- fallimento di attività commerciali
- fabbriche e manifatture.
Il Consolato del Mare non aveva giurisdizione su contrabbando e corso marittimo, di competenza della Capitania Generale.
Non era consentito appello avverso le sentenze del Tribunale. Era consentita la supplica, per vertenze di valore superiore ai 100 scudi.
Il Tribunale del Regio Consolato di Mare di Sardegna era molto simile al Consolato del Mare di Nizza.
Rispetto ai consolati di tradizione iberica e italiana ci sono alcune differenze. Il Tribunale sardo non si occupava della manutenzione dei porti sui quali aveva giurisdizione come accadeva invece a Valencia e Pisa; non aveva il compito di costituire le flotte e gli equipaggi, contrariamente a Firenze e Maiorca; non aveva giurisdizione nei casi di corsa contrariamente ai Consolati di Malta, Messina o a quelli spagnoli; erano presenti esperti di diritto come i notai, fatto non previsto nei Tribunali spagnoli.
Non era previsto in nessun caso l’appello alle sentenze, ma era possibile chiedere una supplica al reggente che poteva decidere se revisionare il processo.
Non si ha certezza sulla data della soppressione di questa magistratura anche se è probabile che sia avvenuta nel 1848 con la Perfetta Fusione. I documenti conservati nell’Archivio di Stato di Cagliari coprono un arco cronologico che spazia dal 1812 al 1848.
Data esistenza: fine
1848
Fonte
Leggi Civili e Criminali Del Regno Di Sardegna Raccolte e Pubblicate per Ordine Di S.S.R.M. Il Re Carlo Felice, Torino, Andrea Alliana, 1827.
ASCA, Segreteria di Stato, II serie, volumi 696-697-698.
Autore della scheda
Lorenzo Roda
Data creazione Scheda
26/11/2022
Data
1770
Country
Regno di Sardegna
Place
Cagliari
Collezione
Pagine del sito
Annotazioni
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