Torre di Marceddì

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Denominazione
Torre di Marceddì
Torre Vecchia
Data
1577
Descrizione
La torre fu edificata nella seconda metà del Cinquecento (1577) come parte del complesso sistema difensivo costiero voluto da Filippo II di Spagna e gestito dalla Reale Amministrazione delle Torri.

La Torre di Marceddì, situata presso la foce dello stagno omonimo, risorsa economica
fondamentale per la zona, faceva parte di una rete di torri che comunicavano visivamente tra loro.
Attraverso segnali di fumo di giorno e fuochi di notte, la torre scambiava informazioni con la Torre Grande di Oristano e quella di Capo Frasca, contribuendo alla difesa del Golfo di Oristano.

Questa rete di difese proteggeva le attività economiche locali, come la pesca e il commercio.

Oltre a svolgere funzioni di avvistamento e segnalazione, la torre era equipaggiata per la difesa
militare diretta. Armata con cannoni e armi da fuoco, ospitava una piccola guarnigione composta da
un alcaide (comandante), un artigliere e alcuni soldati.

La sua posizione strategica le consentiva di proteggere non solo i pescatori e le attività legate alla pesca negli stagni di Marceddì e Santa Giusta, ma anche di controllare gli accessi alle aree portuali, cruciali per l'economia locale. Fino ai primi anni del XIX secolo, Marceddì fu uno scalo commerciale di gran lunga più attivo persino di Oristano.

La presenza di una dogana suggerisce che il porto di Marceddì rivestisse un ruolo importante nel sistema commerciale del Golfo.

ABBANDONO E RIFUNZIONALIZZAZIONI

La Torre di Marceddì, come molte altre torri della Sardegna, andò incontro a un progressivo declino, fino a essere abbandonata temporaneamente nel 1794. Venne restaurata nel 1810 e riattivata, pur senza riacquisire il suo ruolo centrale nella difesa del territorio.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, la torre venne nuovamente utilizzata come postazione militare. Le sue strutture interne vennero modificate con l’aggiunta di un bunker e di opere di cemento armato, adattandola così alle nuove esigenze difensive contro i possibili sbarchi nemici. Questo intervento comportò una modifica significativa della struttura originale in una fortificazione “moderna”.
La Borgata di Marceddì per i Terralbesi

La Torre chiamata anche Torre Vecchia “Torri Beccia”, per distinguerla dalla Torre nuova di Capo
Frasca. È sempre stato un simbolo ed un icona molto importante per il territorio dei terralbesi. La torre diventa un landmark importante in una borgata che dalla prima metà del Novecento è teatro di villeggiatura estiva e luogo di vita e divertimento.

La Borgata attraeva le popolazioni di tutti il circondario ma anche ma anche paesi più distanti, non
solo per le attrazioni ma anche per le prelibate materie prime della pesca. Molto importante è da
sottolineare l'evento della festa della Madonna di Bonaria che si svolge nella stessa Borgata affine
agosto. Questo evento religioso ebbe inizio con la prima processione nel 1924.

Secondo vari articoli di riviste locali e memorie orali il porto di Marceddì era situato in prossimità della stessa torre. Per tanto tempo nel porto di Marceddì c’è stato un fiorente commercio8 con grandi imbarcazioni che caricavano il vino di Terralba.

Tra la popolazione, inoltre, si racconta che la gestione della peschiera di San Giovanni passò dal titolare Castoldi alla Regione Sardegna nel 1963, che la affidò al Consorzio Nazionale Pesca .
Caratteristiche architettoniche.

La Torre di Marceddì è una costruzione tronco-conica con una base larga circa 12 metri e un'altezza di 8 metri, caratteristiche tipiche delle torri difensive sarde. Realizzata con pietra locale, la struttura era pensata per resistere agli attacchi esterni, grazie alla sua muratura spessa. L'accesso alla torre
avveniva originariamente tramite un boccaporto situato a 4 metri di altezza, raggiungibile solo tramite una scala retrattile, un accorgimento per evitare l'accesso degli invasori. Internamente, disponeva di una camera principale con volta a cupola, utilizzata per le operazioni quotidiane dei soldati.

L'aggiunta del bunker durante la seconda guerra mondiale ha compromesso l'aspetto originario della torre, alterandone alcune funzioni, ma la struttura conserva ancora molti degli elementi storici che la
rendono un'importante testimonianza dell'architettura militare costiera sarda.
Restauro e valorizzazione

Nel 2020, la torre è stata oggetto di un importante intervento di restauro e riqualificazione, realizzato grazie a una collaborazione tra il Comune di Terralba e la Fondazione MEDSEA. I lavori, durati circa dieci settimane, hanno seguito un approccio conservativo che ha rispettato l'aspetto storico della torre, riparando le parti danneggiate senza alterarne l'autenticità.

Il restauro ha restituito la torre alla comunità con una nuova funzione: al piano terra è stato allestito uno spazio espositivo che ospita una mostra permanente sulla storia della torre e delle difese costiere sarde.
Il primo piano è stato trasformato in un osservatorio paesaggistico, con postazioni che offrono viste suggestive sulle zone umide circostanti, contribuendo anche alla promozione del birdwatching.
Oggi la Torre di Marceddì è perno di un'area di interesse naturalistico, essendo situata in una zona umida protetta di grande importanza ecologica. Il restauro ha permesso l'installazione di un impianto fotovoltaico, rendendo la torre autosufficiente dal punto di vista energetico, in linea con l'impegno verso la sostenibilità ambientale.

Grazie a questo intervento, la torre è tornata a essere un simbolo vivo nel paesaggio del Golfo di
Oristano, testimoniando non solo il passato di difesa e protezione del territorio, ma anche la volontà di preservare e valorizzare il patrimonio storico e naturale per le future generazioni.
Comune attuale
Arborea
Latitudine
39.72869998526724
Longitudine
8.504143702611794
Fonti archivistiche
Archivio Storico Comune Terralba, delibera Consiglio Comunale, 06 Settembre 1849.
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Autore della scheda
Ilaria Tola
Data di creazione della scheda
02/04/2023

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Titolo Classe
Torre Grande Place