Popolazioni nell'Impero Russo
Collezione
Contenuti
-
La colonia greca di Odessa Dopo una guerra di cinque anni contro l’Impero ottomano (1787-92), nata per il controllo dei territori appartenenti al declinante Khanato di Crimea, con il Trattato di Iași l’Impero russo annetteva la penisola di Crimea e le coste ucraine sul Mar Nero. Per rafforzare il controllo sul tanto agognato sbocco verso il Mediterraneo, la zarina Caterina la Grande promosse nei territori conquistati una politica di popolamento e fondazione di nuove città. Tra queste Odessa, fondata ufficialmente nel 1794. La scelta del nome voleva indicare ai greci la volontà di attrarre le loro competenze in ambito commerciale, navale e logistico. Già un anno dopo la formale fondazione della città, essa era popolata da una cospicua colonia di ellenici. Fu grazie all’intraprendenza mercantile di questa comunità che Odessa crebbe rapidamente, divenendo il più importante porto commerciale russo sul Mar Nero e uno dei principali empori del grano in Europa. L'ascesa fu favorita dallo status di porto-franco concesso dalle autorità russe nel 1818 e mantenuto sino al 1879. Il ruolo dei greci di Odessa non fu rilevante solo sul piano economico. Essi contribuirono anche allo sviluppo politico della città: proprio nell’anno in cui veniva dichiarato il porto-franco un ellenico, Demetrios Spyridonovich Inglezes, veniva eletto alla carica di sindaco. Sempre nel 1818, fu ricostituita in città la Filikì Eterìa, un’associazione segreta che negli anni immediatamente successivi svolse un ruolo decisivo nelle vicende della Guerra di indipendenza greca contro la dominazione Ottomana (1821-32).