Le isole intermedie tra Sardegna e Corsica

Contenuto

Titolo

Le isole intermedie tra Sardegna e Corsica

Data di inizio

1718

Ambiti e contenuto

Compendio di fonti che provano l’appartenenza alla Sardegna delle isole intermedie (Caprera, Santo Stefano, La Maddalena, Spargi e Santa Maria).

Lingua

Italiano, francese, spagnolo e latino

Formato

Cartaceo

ESC - Ente schedatore

Autore anonimo

Reference code

Archivio di Stato di Cagliari, Segreteria di Stato e di guerra, II serie, busta 1290

riassunto

Compendio Fonti Fratello della quadrupla alleanza data in Londra allì 22 luglio secondo lo stile antico, corrispondenti a 2 agosto dello stilo nuovo del 1718. Mentre a Vostra Eccellenza è piaciuto, che riportassi in scritto quanto ebbi l’onore di risponderle allorchè entrassimo nel discorso della pertinenza al Reame Sardo delle Isole ad oggi conosciute col nome delli Sparghe, Cabrera, La Madalena e S. Stefano e le altre esistenti nel littorale di Gallura, eccomi accinto all’ubbidienza. Il Reame di Sardegna non solo si compone dell’isola maggiore e principale che gliene dà la denominazione, ma di altre isole minori ad essa aggiacenti come situate nè suoi mari. L’abate (Veyrac) nella storia intitolata Etat present de l’Espagnè libro 1 pagina 705 ivi autour de l’isle de Sardaigne qui cet lec principale de toutes celles qui composent le Royamme quie port cet nome on en voi ancor plus de 40. Infatti nella cessione fatta al re Vittorio Amedeo II di Savoja e I di Sardegna leggersi nel suo originale latino Regnum et Insulam Sardiniae una cum suis annexis connescis, dependentibus et ex pertinentibus, espressioni che comprendono certamente le Isole aggiacenti, inperciochè se la Sardegna sola formasse il Regno avria bastato e sarebbesi sicuramente messa altrimenti la proposizione | Lo rapporto il Cellario Geografico Antico Libro 2 Capitolo II ed il (Cluser.) Sardegna Antiq. Flor Libro 2 Capitolo 2 vuole anche la Corsica annessa alla Sardegna ivi de L. Scipione Sardiniam annexamque Corsicam transit Regnum Sardiniae, ma si distinse (aper) bene il Regno dell’Isola, il primo per indicare l’estensione del dominio che si trasferiva e l’altra per accennare la denominazione del regno desonta appunto dall’Isola principale, se non si volesse alle volte dire essere lì la particella et disgiuntiva o che pure siasi adoperata una figurata maniera di parlare in luogo di Regnum insulae sardiniae lo che mal si confarebbe alla sincerità del contratto, che si sarà meditato bene anche per le espressioni da che osservasi una dichiarazione per l’idioma latino in cui era concepito. Cheche però ne sia di questa interpretazione, che della Sardegna siansi considerate dipendenti le isole esistenti dentro suoi mari, e nè suoi lidi fino dal tempo dell’antico Plinio, scrittore del primo secolo della volgare epoca, nè abbiamo prove poichè questo al libro 1 Capitolo 7 verso la parte del regno che riguarda il Settentrione o tramontana, noto le cannicularie Phintnus, Fossae et Tarros, Tholomeo, Abram, Ortelio e Leandro verso l’indicato luogo segnano le Isole di Phitonte e Ninfe spaginio Patavino nella sua geografia e Francesco Berlingerio parimenti nella sua geografia tralle isole che …| Intorno all’importanza et utilità di queste Isole il signor Conte Rivaro la attuale governatore di Villa Franca nè presentò a sua eccellenza il sgnor Balio della trinità una memoria che fu trasmessa a Torino. Maggior credito hanno li particolari autori e massime quei che visitarono in locale, poichè quei che fanno geografie universali solo che le cose più particolari e che sanno notano; giacchè abbiamo della Sardegna una particolar corografia che ci lasciò scritte il veritiero Fara nel secolo 16. Ecco ciò che riguarda le Isole scogli ed (simi) attinenti alla Sardegna verso la punta che riguarda il settentrione nota al libro 1 capitolo De insulis Sardiniae aggiacentibus, descrive la Ninfea la Nua de Thodorico rapportata, segue col fossae da Plinio e (passano) Capella; che cangiò il nome in ropa dal ropigno color delle roche, esperte cannicularie riferite in genere dal Plinio dice per sette due delle quali chiama Covnta e capicciola e le segna in mira a porto puzzu, o pullu la Spargia, Anista, la madalena di maggior atenzione delle altre in linea alla porta di Sardegna, e le altre due l Stregano e la Coreania verso il litorale di Sardegna Schipum, accennando che formali in questo recinto un porto capace a nicetta qualsia armata, ivi postum prebent cugivis classis capacissimum dinotando con cio l’importanza del dominio di queste Isole di frontiera alla corsica. Il portolano francese stampato in Ciscos Provenza nell’anno 1577 benchè nel descrivere la sardegna non parte| di tutte le sue isole, e scogli, ma di què luoghi solamente che fanno al suo intento avenisse che la piccola isola dei Sparghi in quel tempo conosciuta sotto tale nome appartiene alla sardegna, mentre al foglio 69 così si spiega le cap de Sardaigne au quel il i a un petite Isle qu’ on nome Sparghe, e demeur par tramontane, A ciò non si dubiti appartenere tale Isoleta alla sardegna così conchiude al foglio 74. in fine ci fin ist cet isle de Sardaigne, e commence l’Isle corsegue, e siccome questa guarda la corsica, ed è più in fuori della madalena, è fuori di dubbio che questa scrittore riconobbe le altre per proprie della sardegna. La relazione al Re Filippo III del visitatore del regno Dr Martin Currillo nel 1611 pagina 9 indica, che a più dell’isola principale ha preso di e 44 altre isole otto torreggiate e 36 disabitate, e fra queste nella parte che riguarda la corsica nota il falcone lungo sardo, murmureta, due isole logore rise porta puzzu, l’ Fregano, boche di bonifacio, Corsica, la madalena, caprera, Arzaguena l’esentino, Isole delle vissie, marittime e le tre isole di siamorto, e siegue colle altre che sono piegando il capo verso testa nova, e levante| Gli autori regnicoli del detto secolo menzione facendo delle Isole aggiacenti al Regno verso la tramontana indicano diverse isole. Il Vidal tomo 1 pagina 16 al capitolo Insulae Aggiacentes menziona verso la Tramontana Falcone, murmuretta, volgo logoru, S.Stefano, Cuprisari, Arzaguena, Mulluro, Siamortu, siccome però non ne fa un trattato espresso non le nomina tutte. Il Vico però nelle Storie di Sardegna pagina 1 capitolo 2 si accinghe a descriverle tutte accennando farlo per dimostrare l’estensione della giurisdizione e menziona nella parte settentrionale le seguenti isola Stefano, Caprera, Arzaguena, isole di Conge Sardo, Boche di Bonifacio, lu Soru che trovasi tra la Sardegna e corsica, due isole logore, tre isole Siamurta, Sicavolu, Paluro, Santo Stefano, estentino Isola Rossa. Il P. Coronelli, minore autore del finir dello scorso secolo celebre in questa scienza cosmografica nella parte prima del suo Isolavio, e nella carta geografica della Sardegna descrive nella parte di Tramontana verso la Corsica, tre isolete distanti due miglia circa da Sardegna e da Bonifacio sette in otto, ele descrive cogli nomi di Ninfea ilica fitontis notando che quest’ultimo oggi se| Da pag 6 a pag. 13 […] poi li Sparghi, più in fuori li budelli, la madalena e caprera, tutte di attinenza della sardegna, e nota parechi altri scogli e seche senza indicare li non pero tutti. La carta geografica formata dall’Ingegnere Rouge e dedicata all’academia delle scienze di Pariggi nel 1733 e reincisa in venezia dal Ramondini segna da longo sardo a posto civi 21 tra […] e scogli, le tre grandi però isole le denomina Isola rossa, che molti vogliono sieno li Sparghe, la caprera e la madalena e quella che sparghe […] fuori la intitolata Ninfea, vi è pure accorso 16 luglio poiché ove nota la madalena| è Caprera e quella dove è scritto la madalena e Ninfea non era in quella posizione giusta la carta del Zeutter della Italia antica ed isole aggiacenti. Dalle osservazioni però che fece nel 1763 allorchè mi portai nei titolari di gallura per prender possesso de territori appartenenti al Marchese d’Orceni, ciò che possa dar per certo si è che la posizione di quelli isoloti in verienna delle stampate carte è giusta, sebbene tutte concordino in darte per aggiacenti alla sardegna come al paese maggiore alle quali sono vicine, la che certamente dimostra la pertinenza ed aggiacenza alla sardegna, colla esclusione della corsica, sarebbe però opportuno che da qualche ingegniere che possedesse l’idrografica si notasse la pianta e posizione colla parte della corsica, che riguarda quella punta settentrionale di sardegna, indicando gl’isoloti e scogli dall’alto e basso marose, le foci e profondità, la giusta linea del canale da uni denominato di Sardegna e d’altri […] boche di Bonifacio, delineando anche la parte di sardegna comprendente la gallura, il tutto però in forma di carte denominate ridotte, coll’indicarne dei nomi presentanti dei vitti, col rapporto a quelli|| Cuttendorf Libro 4 Capitolo 1 Verso 8 Les Golfes, e les detroits appartienent ausi ordinariement aux peuples a la dans de les terres que quel its sont enclavè Que si diverses peuples ont des terres sur les cotes d’un Golfo oud’un detroit l’emire de chacun l’eterre susqui au milieu, a proporzion de la langeur de leur terres. lo quali in tempi diversi furono denominati, notizie che le possono somministrare li Galluresi. Questo documento servirebbe a dimostrare le antiche Isole aggiacenti alla sardegna, e non alla corsica, e per la vicinanza e perché la massima parte sono fuori dalla visuale retta del territorio corso, ed algune formano un golfo quale lo divisa il fara. Su l’Eccellenza Vostra benissimo e per massima presenza tutti li pubblicisti assentata che se diversi popoli, o nazioni trovarsi di una parte, e dall’altra colle fonti dei loro rispettivi terreni bagnati da un golfo o distretto di mare l’impero loro su di esso si estende reciprocamente sino alla metà di detta porzione della larghezza delle loro terre, non altrimenti che di un fiume divisorio dei confini, purché non siavi convenzione incontrano ad altro limite indicato. Ora trattandosi quivi non di una vasta divisione di mare ma di un semplice distretto non più ampio di 15 miglie e trovandosi le dette isole molto al di qua della metà delle acque, seguono di necessità la natural dipendenza di quella e spettano come accessori al Regno. Il sopracitato Abate Zeyrac pagin 707| indica per limite della sardegna l’Isola che denomina lutero che può essere quella rifferiscono il Corrillo, etico dividere la sardegna dalla corsica col nome de lutoru e come tale isolato giusta le credute migliori carte ideografiche è segnato al di là della mettà si può dire che il dominio si estende al di la anche di ciò che per diritto comune e delle genti ci aspettarebbe, poiché siamo nel caso di limiti accertati da tre classici scrittori,. Servir sanò di aminiculo la circostanze di essere state le quatro menzionate isole considerate del dominio e proprietà del Sardo Re dalli Bonifacini viscon trovandosi nei regesti della Reale intendenza che Giacomo Antioco Carboni corso e console del Re di Spagna in Bonifacio chiese nel 1709 al Vicerè come Sifuente la privativa faccoltà di coltivare e far pascolare in quelle isole bestiame che sendo deserte faceano molti pastori corsi pascolare, e non pagavano concessioni accordatale con giunta del Reale Patrimonio delli 27 agosto 1709 colla condizione di pagare un terzo di quanto esiggerebbe e qualificandolo usufruttario delle riferite isole. Che poi da che fu rimesso il regno alla| Reale famiglia dèi nostri sovrani di Savoja questa stassi fatto un impegno di rischiarire li dritti del suo reame e stabilirci fissamente giova sapere rimaner notizia di aver nella presa del possesso ordinato il Vicerè Barone di San Remì che si prendesse delle Isole aggiacenti aldilà della gallura in quella di maggior superficie di terreno che si è appunto la madalena di 8 miglie di circuito. Chi ne prese il possesso nello state del 1720 fu il luogo Tenente di giustizia di Gallura Ant’Ihovita Tamponi ed il di lui figlio Sacerdote Rettore Partino Tamponi, allorchè nel 1767 la n del Re Carlo Emanuele vi stabilì truppe in quelle Isole maggiori, lo raccontò al Canonico Giovanni Deyana Valentino di Oristano nella villa di Boriggiadas lo che successivamente lo senti dal […] Rettore […] in occasione di essersi potuto […] villa ed in cara del di lui figlio Rettore di quella chiesa, che me lo raccontò nel 1771 avendoli come un […] di 76 anni chiesto se avea particolari notizie delle Isole sempre ritenute della Gallura e poi ne riconfermò coll’unita lettera allorchè se lo richiamai. L’anno infatti seguente si legge un Pregone stampato in Cagliari nella stamperia di Giovanni Pisa, che allora| sussisteva a nome del Rettore di SanRemi in data 28 Gennaio 1721 col quale al Verso 2 enumerando le isole aggiacenti alla sardegna nomina di quelli verso tramontana Santa Maria, li Sparghe, la Madalena, Zaferano, caprera, li porcelli, procura indicandole come disabitate motivo per il quale regnando allora la peste nella provenza e Linguadoc, le dichiarò come sospette poiché sendo disabitate poteano ivi approdare bastimenti infetti o sospetti avendo perciò interdetto a tutti sui sudditi come forestieri l’accorse a […] Isola. In occorrenza di nuovi sospetti di peste il […] Marchese Cortanze con pregone stampato nella stamperia degli eredi del fu Onofrio Partin in data 11 maggio 1728 verso 3 legesi aver ordinato a Pastori delle Isole Santa Maria, li Sparghe, la Madalena, S. Stefano, La caprera, li porcelli e la molara di allontanarne il bestiame fra il termine di giorni 5 sotto la pena della perdita del medesimo e di anni cinque di galera. L’improporziata e distrutta popolazione dell’isola principale in riflesso della sua estensione e massime verso le parti della galura ove di 62 popolazioni che segna il Zara esservi esistite al| La sopra citata memoria del Sig. Rivarola accenna l’epoca della introduzione dei pastori corsi nell’Isola della maddalena e caprera che si trovarono al tempo dell’agguernamento indicando esservene il Padrone uno della famiglia Doria stabilito in Bonifacio non segna però il preciso anno presente non se ne contano che 8 e queste lontane dalle spiagge per 10 12 e 14 ore giunta a questa circostanza la distanza alla sede del governò portò che pensandosi alla coltivazione della […] parte ed aumento della popolazione nella recessione non si fissò il pensiero per le aggiacenti isole, ciò però nonostante a misura che si sapeva qualche usurpazione fatta da particolari di qualche territorio per usufruente si procurava andar al riparo, infatti nell’anno 1728 scopertosi che diversi particolari bonifacini nell’inverno pascolavano coi loro greggi a farle pascolare nella madalena, li si noti fino il dover pagare il dazio per il pascolo alle regie finanze. Posteriormente citate anno conservo memoria esservi stati dei progetti chiedendo a Sua Maestà l’infeudazione delle isole della madalena, Caprera e S. Stefano uno dè quali era un certo Spatra che fù Tenente Colonnello del registro corso al servizio della corte di Sua Maesta. È fuor di dubbio che li bonifacini hanno all’insaputo del governo di Sardegna fatto in quelle isole pascolare il loro bestiame per pascere massime nelle cisterne e che […] con quelle chiamate boche di bonifacio da geografi pretendono siano aspettanti a questa città con| le isole denominate Boche di Bonifacio non avrà ceduto la sovranità a presumere il quale concorre il riportarle, la relazione del carrillo ed il Vico nella sua Storia colla espressione di sopra accennata l’indicare per dimostrare l’estensione del Dominio che avendo scritto né regni di Filippo III il primo ed il secondo di Filippo IV e per conseguenza posteriormente alla supposta infeudazione comprova il sovrano dominio del […] re nelle riferite ancorche sussistenze il documento dell’infeudazione che sarebbe bisogno aver presente. Questo e quanto presenter conservo a memoria aver letto e sentito riguardo l’aggiangenza dell’isolato regno di Sardegna delle isole delli Sparghe, la Madalena, Caprera e Santo Stefano le maggiori che trovansi nei mari di galura, come pure riguardo alle denominate boche di bonifazio e rimanenti di quel continente che nell’accettarlo prego a scusare l’ordine con cui ho disposto quanto sopra il tenuto discorso risposi caso mai mi conosca utile per poter intorno a tale pertinenza andar in traccia d’altri lumi onorandomi della commissione di buon grado impegneromi per contestare in qualche maniera mica attaccamento e la doverosa […] riconoscenze che nudrisco.|| 

trascritto da

Stella Barbarossa, Silvia Atzeni

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Copertura

Isole intermedie tra Sardegna e Corsica: La Maddalena, Spargi, Santo Stefano, Caprera e Santa Maria.

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Tra questi, tuttavia, vengono nominati: il secondo libro del Cellario Geografico Antico, l’Etat present de l’Espagne et de la Nation Espagnole; il capitolo 7 del I libro di Plinio il Vecchio (presumibilmente la Naturalis Historia); l’Epitome Cosmografica di Vincenzo Coronelli del 1693. All’interno del documento l’autore fa inoltre riferimento alla relazione consegnata a Filippo III durante una visita del canonico dottor Martin Carrillo nel 1611. Interessante è anche notare il rimando alla carta geografica tratta dal raro Introduction a la Geographie di G. Louis Le Rouge, pubblicato a Parigi tra il 1747 ed il 1756, a Paris, chez l'Auteur, Prault le fils, la Veuve Robinot, 1756.

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