Asinara. Censimento dei terreni coltivabili
Contenuto
Titolo
Asinara. Censimento dei terreni coltivabili
Livello descrittivo
unità documentaria
Titolo originale
Relazione della quantità dei terreni, che si trovano nell’Asinara atti ai semineri, tanto di grano che di tabacco
Data di inizio
December 23, 1766
Ambiti e contenuto
Relazione su qualità e quantità di terreni adatti alla coltivazione di tabacco sull'Asinara. Il documento enumera anche le abitazioni presenti sull'isola.
Autore del documento
Giovanni Pietro Beltrami
Caratteristiche materiali e requisiti tecnici
cartaceo
Lingua
italiano
Soggetto conservatore
Archivio di Stato di Torino
Nome del soggetto produttore
Archivio di Stato di Torino
Trascrizione
Relazione che io infrascritto ho l’onore di rassegnare all’Illustrissimo Signor Direttore Generale dell’Azienda del Tabacco in questo Regno Audiffredi, riguardante l’incarico appoggiatomi di rendermi all’Isola dell’Asinara, seguito il giorno 10 Decembre 1766 per ivi destinare sei starelli di terra per piantarsi a suo tempo a tabacco, e visitare detta Isola in che quantità, e qualità di Terreno coltivo possi esservi a proposito per tabacco, come infrascritto.
Venti sei Capanne de Pastori si trovano in detta Isola, da me visitate e situate in diversi Luoghi, come qui sotto espressi insieme alla distanza che vi è da una Capanna, all’altra, e da quanti omini vien abitata cadauna Capanna.
Nel mezzo di detta Isola vi sono cinque Capanne nel luogo denominato la Reale, vicino alla Marina, di ragione di Giacomo Scano, Figlj e Nipoti, abitate da dieci Omini tra tutte, in poca distanza delle quali si vede La quantità di Terreno coltivo, e cinto per la quantità di Starelli 110, secondo l’estimo fatto dalle due Guardie meco condotte, Serra e Bosinu, ed in buona parte state da luoro giudicate a proposito per Tabacco, convenendo anche Io al loro sentimento, quando però non venga danneggiato il Tabacco da ogni vento che detta Isola è dominata, e che la Terra lo possa produrre bene per esser salata e per essere dette Terre troppo vicine alla Marina.
L’esperimento, che sie per farsi, sarà quello, che darà Lume per regolarsi innavenire, al qual effetto si sono colà in un buono terreno seminati Li necessari Piantini per occupare a suo tempo sei Starelli di terra, dei quali si ha preso L’incarico Giovanni Scano dominatore di detta Isola, per esser più di 25 anni che la possiede, obbligandosi di coltivare il terreno, come fa’ bisogno, trapiantare il Tabacco, raccoglierlo e condizionarlo a sue spese, con che L’Azienda le anticipi, in atto del trapiantamento 10 in Dodeci Scuti, che se le paghi per ogni Cantaro quel prezzo, che puol meritare, e che li trasporti di detto Tabacco dalla detta Isola, a Santo Gavino, o a Sassari siano a carico di detta Azienda.
Mi sembra che potrebbe più lodevolmente riuscire detto esperimento nel modo sovra divisato, che farlo in Economia, Sendo anche dello stesso sentimento questo Signor Cavagliere di Mongardino, per le difficoltà, che si sono incontrate, e per aver conosciuto la malignità di detti Pastori, che dimostravano, che li Piantini non sarebbero nati, o quantunque nati, che non sarebbono nel trapiantamento prosperati per cagione de Venti e del Terreno salati.
Oltre li sovranarrati 110 starelli di Terreno coltivo, che vi è in vicinanza delle suddette 5 Capanne, vi si potrebbe ridurre in coltura altri 40 Starelli circa di terreno, che si trova in poca distanza di dette Capanne, con che si volesse venire alla risoluzione di sradicare una quantità de cespugli che vi sono, e purgarlo pure da quantità de sassi, per il che vi andarebbe una riguardevole spesa.
Alla Torre del Trabuccato, distante dalla Reale una mezza ora, ove ad un tiro di Canone vi sono tre Capanne piccole situate al piede d’un Monte, abitate da Camogliesi in occasione della Pesca durante da Ottobre a tutto il Mese di Marzo, vi saranno 42 Starelli di buona terra a proposito per Tabacco quale viene goduta dall’Alcaide e i Soldati di detta Torre, con frequenti dispute, e contrasti coi Pastori di detta Reale, da quali viene preteso in parte di detta Terra, per essersi detto Alcaide troppo disteso, ed allontanato da detta Torre ad occupare il suddetto Terreno.
Alla capanna di Crecenzo Fancello, denominata il Bianco, situata sul Monte, distante dalla detta Torre un ora di Camino, abitata da cinque Omini, vi potrà essere di Terreno coltivo a proposito per Grano, e non per Tabacco, per essere montuoso e pieno di Sassi Starelli 24.
Alla torre di calla d’Oliva distante dalla suddetta Capanna un ora di camino vi potrà essere Starelli 4 di terreno coltivo sparso in diversi siti montuosi, ed anche in contrasto coi Pastori, buoni a grano, e non a Tabacco.
In poca distanza vi sono pure quatro altre Capanne abitate da Camogliesi senza che si veda all’intorno terreno alcuno coltivo né da coltivarsi.
Alla Capanna di Giovanni Scano, denominata la Guardia del Turco, situata sopra un Monte, abitata da due Omini, distante da detta Torre una mezz’ora vi potrà essere di Terreno coltivo a proposito per Grano e non per Tabacco, per essere Sassoso, e magro Starelli 14.
Alle due Capanne delli Fratelli Giuglio e Giò Matteo Chedda, denominate l’Ellichedda, situate sui Monti ed abitate da Sei Omini distanti dalla suddetta Capanna tre quarti di ora vi sarà di terreno a proposito per Grano, e non per Tabacco Starelli 24.
Alla capanna di Antonio Stacca, nel Luogo dell’Alba Fresca, situata sul monte, abitata da due Omini, e distante dalle suddette due capanne mezza ora vi sarà di Terreno coltivo, sassoso, e montuoso, buono per Grano, e non per Tabacco Starelli 12.
Alla Capanna di Simone Sazzone denominata la Fontana del Cervo situata sul Monte abitata da due Omini e distante dalla suddetta Capanna di detto Stanca mezz’ora di camino vi potrà essere di Terreno coltivo, buono per Grano, e non Tabacco Starelli 11.
Alla Capanna di Francesco Sorriga denominata il Savoccio, situata sul Monte, abitata da quattro Omini, distante dalla Capanna della Fontana del Cervo una mezza ora, ove vi potrà essere secondo l’estimo de Periti di terreno coltivo per Grano, e Tabacco Starelli 26.
Alle due Capanne di Salvatore Masala, denominate il Tamborino, situate al piede del Monte, abitate da tre Omini, distanti dalla Reale due ore, nel circuito delle quali vi potrà essere di terreno coltivo buono per Grano, e non per Tabacco Starelli 12.
Alla capanna di Sant’Andrea spettante pure al detto Salvatore Masala, situata al piede d’un Monte vicino alla Marina, abitata da tre Omini, distante dalle dette due Capanne un quarto di ora di camino vi potrà essere di terra coltiva buona tanto a grano che a Tabacco Starelli 23.
Alle Quatro Capanne del Castellaccio di ragione di Salvadore, e Gavino Ciluria, situate s’un Monte, abitate da sei Omini, distante dalla Capanna di Sant’Andrea una mezz’ora vi potrà esservi di Terreno coltivo buono per Grano, e Tabacco Starelli 22.
Fra il giro da me fatto di tutta la sovra nominata Isola non ho saputo conoscere altro terreno coltivo, che La quantità, qui sovra espressa ne tampoco ho saputo scorgere che vene possi essere altro da coltivare per aver veduto che altre Montagne piccole Valli piene di grossi Sassi, precipitati, da dette Montagne, Seni Vasti di Mare, che la Circondano, strade a Luoghi impraticabili apponto buone per Capre e Camossi, al qui effetto ho stimato di farne qui appresso una ricapitulazione del terreno, che gode ogni Capanna, coll’osservazione di quello che potrebbe essere buono a Tabacco, e di quello a Grano.
Sassari, Li 23 Decembre 1766
Sottoscrivente Giovanni Pietro Beltrami
Venti sei Capanne de Pastori si trovano in detta Isola, da me visitate e situate in diversi Luoghi, come qui sotto espressi insieme alla distanza che vi è da una Capanna, all’altra, e da quanti omini vien abitata cadauna Capanna.
Nel mezzo di detta Isola vi sono cinque Capanne nel luogo denominato la Reale, vicino alla Marina, di ragione di Giacomo Scano, Figlj e Nipoti, abitate da dieci Omini tra tutte, in poca distanza delle quali si vede La quantità di Terreno coltivo, e cinto per la quantità di Starelli 110, secondo l’estimo fatto dalle due Guardie meco condotte, Serra e Bosinu, ed in buona parte state da luoro giudicate a proposito per Tabacco, convenendo anche Io al loro sentimento, quando però non venga danneggiato il Tabacco da ogni vento che detta Isola è dominata, e che la Terra lo possa produrre bene per esser salata e per essere dette Terre troppo vicine alla Marina.
L’esperimento, che sie per farsi, sarà quello, che darà Lume per regolarsi innavenire, al qual effetto si sono colà in un buono terreno seminati Li necessari Piantini per occupare a suo tempo sei Starelli di terra, dei quali si ha preso L’incarico Giovanni Scano dominatore di detta Isola, per esser più di 25 anni che la possiede, obbligandosi di coltivare il terreno, come fa’ bisogno, trapiantare il Tabacco, raccoglierlo e condizionarlo a sue spese, con che L’Azienda le anticipi, in atto del trapiantamento 10 in Dodeci Scuti, che se le paghi per ogni Cantaro quel prezzo, che puol meritare, e che li trasporti di detto Tabacco dalla detta Isola, a Santo Gavino, o a Sassari siano a carico di detta Azienda.
Mi sembra che potrebbe più lodevolmente riuscire detto esperimento nel modo sovra divisato, che farlo in Economia, Sendo anche dello stesso sentimento questo Signor Cavagliere di Mongardino, per le difficoltà, che si sono incontrate, e per aver conosciuto la malignità di detti Pastori, che dimostravano, che li Piantini non sarebbero nati, o quantunque nati, che non sarebbono nel trapiantamento prosperati per cagione de Venti e del Terreno salati.
Oltre li sovranarrati 110 starelli di Terreno coltivo, che vi è in vicinanza delle suddette 5 Capanne, vi si potrebbe ridurre in coltura altri 40 Starelli circa di terreno, che si trova in poca distanza di dette Capanne, con che si volesse venire alla risoluzione di sradicare una quantità de cespugli che vi sono, e purgarlo pure da quantità de sassi, per il che vi andarebbe una riguardevole spesa.
Alla Torre del Trabuccato, distante dalla Reale una mezza ora, ove ad un tiro di Canone vi sono tre Capanne piccole situate al piede d’un Monte, abitate da Camogliesi in occasione della Pesca durante da Ottobre a tutto il Mese di Marzo, vi saranno 42 Starelli di buona terra a proposito per Tabacco quale viene goduta dall’Alcaide e i Soldati di detta Torre, con frequenti dispute, e contrasti coi Pastori di detta Reale, da quali viene preteso in parte di detta Terra, per essersi detto Alcaide troppo disteso, ed allontanato da detta Torre ad occupare il suddetto Terreno.
Alla capanna di Crecenzo Fancello, denominata il Bianco, situata sul Monte, distante dalla detta Torre un ora di Camino, abitata da cinque Omini, vi potrà essere di Terreno coltivo a proposito per Grano, e non per Tabacco, per essere montuoso e pieno di Sassi Starelli 24.
Alla torre di calla d’Oliva distante dalla suddetta Capanna un ora di camino vi potrà essere Starelli 4 di terreno coltivo sparso in diversi siti montuosi, ed anche in contrasto coi Pastori, buoni a grano, e non a Tabacco.
In poca distanza vi sono pure quatro altre Capanne abitate da Camogliesi senza che si veda all’intorno terreno alcuno coltivo né da coltivarsi.
Alla Capanna di Giovanni Scano, denominata la Guardia del Turco, situata sopra un Monte, abitata da due Omini, distante da detta Torre una mezz’ora vi potrà essere di Terreno coltivo a proposito per Grano e non per Tabacco, per essere Sassoso, e magro Starelli 14.
Alle due Capanne delli Fratelli Giuglio e Giò Matteo Chedda, denominate l’Ellichedda, situate sui Monti ed abitate da Sei Omini distanti dalla suddetta Capanna tre quarti di ora vi sarà di terreno a proposito per Grano, e non per Tabacco Starelli 24.
Alla capanna di Antonio Stacca, nel Luogo dell’Alba Fresca, situata sul monte, abitata da due Omini, e distante dalle suddette due capanne mezza ora vi sarà di Terreno coltivo, sassoso, e montuoso, buono per Grano, e non per Tabacco Starelli 12.
Alla Capanna di Simone Sazzone denominata la Fontana del Cervo situata sul Monte abitata da due Omini e distante dalla suddetta Capanna di detto Stanca mezz’ora di camino vi potrà essere di Terreno coltivo, buono per Grano, e non Tabacco Starelli 11.
Alla Capanna di Francesco Sorriga denominata il Savoccio, situata sul Monte, abitata da quattro Omini, distante dalla Capanna della Fontana del Cervo una mezza ora, ove vi potrà essere secondo l’estimo de Periti di terreno coltivo per Grano, e Tabacco Starelli 26.
Alle due Capanne di Salvatore Masala, denominate il Tamborino, situate al piede del Monte, abitate da tre Omini, distanti dalla Reale due ore, nel circuito delle quali vi potrà essere di terreno coltivo buono per Grano, e non per Tabacco Starelli 12.
Alla capanna di Sant’Andrea spettante pure al detto Salvatore Masala, situata al piede d’un Monte vicino alla Marina, abitata da tre Omini, distante dalle dette due Capanne un quarto di ora di camino vi potrà essere di terra coltiva buona tanto a grano che a Tabacco Starelli 23.
Alle Quatro Capanne del Castellaccio di ragione di Salvadore, e Gavino Ciluria, situate s’un Monte, abitate da sei Omini, distante dalla Capanna di Sant’Andrea una mezz’ora vi potrà esservi di Terreno coltivo buono per Grano, e Tabacco Starelli 22.
Fra il giro da me fatto di tutta la sovra nominata Isola non ho saputo conoscere altro terreno coltivo, che La quantità, qui sovra espressa ne tampoco ho saputo scorgere che vene possi essere altro da coltivare per aver veduto che altre Montagne piccole Valli piene di grossi Sassi, precipitati, da dette Montagne, Seni Vasti di Mare, che la Circondano, strade a Luoghi impraticabili apponto buone per Capre e Camossi, al qui effetto ho stimato di farne qui appresso una ricapitulazione del terreno, che gode ogni Capanna, coll’osservazione di quello che potrebbe essere buono a Tabacco, e di quello a Grano.
Sassari, Li 23 Decembre 1766
Sottoscrivente Giovanni Pietro Beltrami
Autore trascrizione
Carla Biolchini
Citazione bibliografica
Autore della riproduzione digitale
Giampaolo Salice
Data della riproduzione digitale
2014
Formato
.jpg
ESC - Ente schedatore
Giampaolo Salice
Autore della scheda
Data creazione della scheda
27/11/2021
Identificativo
Archivio di Stato di Torino, Corte, Paesi, Sardegna, Materie feudali, mazzo 23, fascicolo 7
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