Gli abitatori inglesienti contro il popolamento greco di Sant'Antioco
Contenuto
Titolo
Gli abitatori inglesienti contro il popolamento greco di Sant'Antioco
Livello descrittivo
Unità documentaria
Livello superiore
Busta
Titolo originale
Rappresentanze fatte al Viceré di Sardegna dagli abitatori dell'isola di Sant'Antioco per mezzo degli consiglieri della città di Iglesias sul pregiudizio che rindonderebbe tanto agli detti abitanti quanto alla città stessa di Iglesias qualora avesse effetto lo stabilimento dei greco-corsi in quell'isola
Data di inizio
July 19, 1754
Ambiti e contenuto
I consiglieri di Iglesias inviano con lettera di accompagnamento la supplica dei possessori iglesienti di terreni sull'isola di Sant'Antioco perché non si ammettano i greci al popolamento della medesima
Autore del documento
Pietro Usai Sanjust, Giuseppe Pintus Otger, Francesco Pinna Piludu, Salvatore Furresu, Francesco Pinna Carta
Consistenza
4 cc
Lingua
italiano
Soggetto conservatore
Archivio di Stato di Torino
Trascrizione
Rappresentanze fatte al Viceré di Sardegna dagli abitatori dell'isola di Sant'Antioco per mezzo degli consiglieri della città di Iglesias sul pregiudizio che rindonderebbe tanto agli detti abitanti quanto alla città stessa di Iglesias qualora avesse effetto lo stabilimento dei greco-corsi in quell'isola.
Mandiamo, Vostra Eccellenza, le suppliche degli abitatori e possessori dei terreni dell'isola di Sant'Antioco, figli di questa città, con la nota dei medesimi, e di più rappresentiamo, Vostra Eccellenza, che la nostra città è sempre stata fedelissima a suddita dei suoi sovrani, e ha meritato sempre la speciale protezione e i privilegi delle loro maestà, appunto per avere difeso, col sangue e con le vite dei suoi cittadini, quest'isola di Sant'Antioco, di maniera che quasi non v'è palmo, può dirsi, di terra in essa che non sia stato impresso del sangue e delle vittorie di questi cittadini, difendendo quest'isola, e disboscandola, e arandola, e coltivandola, fino a ridurla allo stato presente, in cui preghiamo, umilmente, Vostra Eccellenza, a riflettere, che detta isola dà il mantenimento a più di quattromila anime di questa città, oltre il particolar reddito d'intorno a quattrocento scudi, annui, che vi ha sopra la stessa città, e i redditi del capitolo, e dei particolari, e loro famiglie, che vanno notati nella lista che mandiamo a Vostra Eccellenza, ed oltre al reddito proprio della mensa vescovile, consistente nelle decime, e portango, e accordio.
Tutte queste cose rappresentiamo umilissimamente a Vostra Eccellenza, perché si faccia intercessore per noi, preso detta Maestà del Re, il nostro sovrano, a cui si degnerà di fare presenti questi motivi, per i quali, pure, ricorriamo istantemente. Le nostre suppliche, perché Vostra Eccellenza si degni permetterci di mandare una deputazione per questo pubblico a piedi di Sua Maestà alla Real Corte, per informarle, per supplicarle, in questo frangente della popolazione dei greci, progettata nella detta isola, che sarebbe l'estrema rovina della nostra città, che si raccomanda la protezione di Vostra Eccellenza.
Di Vostra Eccellenza, Iglesias, 19 di luglio, 1754, umilissimi, devotissimi e obbligatissimi servitori, Don Pietro Usai San Giusto, consigliere incaricato, Don Giuseppe Pintus Io Gerre, Francesco Pinna Piludu, Salvatore Furresu, Francesco Pinna Carta.
***
Mandiamo, Vostra Eccellenza, le suppliche degli abitatori e possessori dei terreni dell'isola di Sant'Antioco, figli di questa città, con la nota dei medesimi, e di più rappresentiamo, Vostra Eccellenza, che la nostra città è sempre stata fedelissima a suddita dei suoi sovrani, e ha meritato sempre la speciale protezione e i privilegi delle loro maestà, appunto per avere difeso, col sangue e con le vite dei suoi cittadini, quest'isola di Sant'Antioco, di maniera che quasi non v'è palmo, può dirsi, di terra in essa che non sia stato impresso del sangue e delle vittorie di questi cittadini, difendendo quest'isola, e disboscandola, e arandola, e coltivandola, fino a ridurla allo stato presente, in cui preghiamo, umilmente, Vostra Eccellenza, a riflettere, che detta isola dà il mantenimento a più di quattromila anime di questa città, oltre il particolar reddito d'intorno a quattrocento scudi, annui, che vi ha sopra la stessa città, e i redditi del capitolo, e dei particolari, e loro famiglie, che vanno notati nella lista che mandiamo a Vostra Eccellenza, ed oltre al reddito proprio della mensa vescovile, consistente nelle decime, e portango, e accordio.
Tutte queste cose rappresentiamo umilissimamente a Vostra Eccellenza, perché si faccia intercessore per noi, preso detta Maestà del Re, il nostro sovrano, a cui si degnerà di fare presenti questi motivi, per i quali, pure, ricorriamo istantemente. Le nostre suppliche, perché Vostra Eccellenza si degni permetterci di mandare una deputazione per questo pubblico a piedi di Sua Maestà alla Real Corte, per informarle, per supplicarle, in questo frangente della popolazione dei greci, progettata nella detta isola, che sarebbe l'estrema rovina della nostra città, che si raccomanda la protezione di Vostra Eccellenza.
Di Vostra Eccellenza, Iglesias, 19 di luglio, 1754, umilissimi, devotissimi e obbligatissimi servitori, Don Pietro Usai San Giusto, consigliere incaricato, Don Giuseppe Pintus Io Gerre, Francesco Pinna Piludu, Salvatore Furresu, Francesco Pinna Carta.
***
[Lettera dei possessori]
Eccellenza,
gli attuali abitatori e possessori dei terreni dell'isola di Sant'Antioco, con le loro mogli e figliuoli, umilmente prostrati a vostra eccellenza, rappresentano che essi posseggono la maggior e miglior parte delle terre della detta isola, mediante l'assegnazione e concessioni fatte dagli arcivescovi di Cagliari, come vescovi di Iglesias, e che questa terra le hanno essi a proprie spese disboscate, e che non solamente le hanno coltivate con loro sudore, ma eziandio, con pericolo delle loro vite nei tempi andati, guardandole a costo del loro sangue, e del sangue dei loro avvi dalle invasioni dei mori, onde hanno meritato gli elogi, i favori più distinti degli antichi sovrani, e hanno reso l'isola in gran parte sicura e coltiva, e si sta attualmente coltivando ancora l'altra parte che restava da coltivare, e si stanno sempre fabbricando nuove case, onde già vi è una popolazione formata di abitatori, che comprese le mogli e figliuoli dei possessori dei detti terreni, non sono meno di cinquecento persone, la quale popolazione va sempre in aumento, e va crescendo ogni anno con vantaggio sempre maggiore dei redditi di sua maestà per la quantità dei grani e formaggi che vengono estratti annualmente. E di più i supplicanti, pregando la bontà di vostra eccellenza a considerare che essi e i loro padri, con tanto pericolo, con tante spese e con tanta fatica, si sono avanzati a disboscare, a coltivare, a abitare l'isola di Sant'Antioco per la necessità, in cui si sono trovati e si trovano, di dover trarre il sostentamento del numeroso popolo dalla coltura dei terreni dell'isola, non essendo sufficienti gli altri salti, ossia terreni fuori dell'isola, ancorché interamente posseduti e abitati e coltivati in tutta quella parte che è atta al lavoro da altri particolari della medesima città e popolo di Iglesias. Per tutto ciò supplicano, vostra eccellenza, che si degni raccomandarli a sua maestà, perché voglia sua maestà degnarsi di averli preferiti nella popolazione di detta isola, dandogli la preferenza qualunque sia di gente nuova, e permettendogli, come ha fatto fino al presente, di lasciarli continuare a cogliere il frutto delle loro fatiche e sudori, e della terra, bagnata e comprata col sangue dei loro avi. E quando, in ogni caso, voglia sua maestà cingere l'isola di torri per sicurezza maggiore, si offeriscono propri di concorrere in quel che potranno, e finalmente pregano, vostra eccellenza, per mezzo della bontà di vostra eccellenza, supplicano la medesima sua maestà che si degni di aver riguardo alle loro persone, mogli e figliuoli, che sono stati sempre, sono, e saranno buoni e fedelissimi sudditi, e che, perdendo quello che nell'isola legittimamente posseggono, sarebbero ridotti all'ultima miseria, grazie a che sperano.
Eccellenza,
gli attuali abitatori e possessori dei terreni dell'isola di Sant'Antioco, con le loro mogli e figliuoli, umilmente prostrati a vostra eccellenza, rappresentano che essi posseggono la maggior e miglior parte delle terre della detta isola, mediante l'assegnazione e concessioni fatte dagli arcivescovi di Cagliari, come vescovi di Iglesias, e che questa terra le hanno essi a proprie spese disboscate, e che non solamente le hanno coltivate con loro sudore, ma eziandio, con pericolo delle loro vite nei tempi andati, guardandole a costo del loro sangue, e del sangue dei loro avvi dalle invasioni dei mori, onde hanno meritato gli elogi, i favori più distinti degli antichi sovrani, e hanno reso l'isola in gran parte sicura e coltiva, e si sta attualmente coltivando ancora l'altra parte che restava da coltivare, e si stanno sempre fabbricando nuove case, onde già vi è una popolazione formata di abitatori, che comprese le mogli e figliuoli dei possessori dei detti terreni, non sono meno di cinquecento persone, la quale popolazione va sempre in aumento, e va crescendo ogni anno con vantaggio sempre maggiore dei redditi di sua maestà per la quantità dei grani e formaggi che vengono estratti annualmente. E di più i supplicanti, pregando la bontà di vostra eccellenza a considerare che essi e i loro padri, con tanto pericolo, con tante spese e con tanta fatica, si sono avanzati a disboscare, a coltivare, a abitare l'isola di Sant'Antioco per la necessità, in cui si sono trovati e si trovano, di dover trarre il sostentamento del numeroso popolo dalla coltura dei terreni dell'isola, non essendo sufficienti gli altri salti, ossia terreni fuori dell'isola, ancorché interamente posseduti e abitati e coltivati in tutta quella parte che è atta al lavoro da altri particolari della medesima città e popolo di Iglesias. Per tutto ciò supplicano, vostra eccellenza, che si degni raccomandarli a sua maestà, perché voglia sua maestà degnarsi di averli preferiti nella popolazione di detta isola, dandogli la preferenza qualunque sia di gente nuova, e permettendogli, come ha fatto fino al presente, di lasciarli continuare a cogliere il frutto delle loro fatiche e sudori, e della terra, bagnata e comprata col sangue dei loro avi. E quando, in ogni caso, voglia sua maestà cingere l'isola di torri per sicurezza maggiore, si offeriscono propri di concorrere in quel che potranno, e finalmente pregano, vostra eccellenza, per mezzo della bontà di vostra eccellenza, supplicano la medesima sua maestà che si degni di aver riguardo alle loro persone, mogli e figliuoli, che sono stati sempre, sono, e saranno buoni e fedelissimi sudditi, e che, perdendo quello che nell'isola legittimamente posseggono, sarebbero ridotti all'ultima miseria, grazie a che sperano.
Autore trascrizione
Giampaolo Salice
Autore della riproduzione digitale
Giampaolo Salice
Formato
.jpg
ESC - Ente schedatore
Giampaolo Salice
Autore della scheda
LUDiCa
Data creazione della scheda
25/01/2024
ha luogo Ambito Territoriale
Iglesias
Diritti d'accesso
pubblico
hasCopyright
libera
Relazione
Collezione
Risorse correlate
Filtra per proprietà
Titolo | Etichetta alternativa | Classe |
---|---|---|
Colonia Sant’Antioco | Place |
Annotazioni
There are no annotations for this resource.