Colonie maltesi in Sardegna

Tra il 1756 e il 1759 il governo sabaudo progetta di stanziare colonie di maltesi in Sardegna.
Nel 1756 viene stipulato un accordo tra il maltese Salvatore Vella e l’Intendenza Generale del Regno che disciplina lo stabilimento di una colonia nella regione di Cea Mezi nei pressi del fiume Cixerri, nella valle di Oridda, a nord della città regia di Iglesias.
I migranti maltesi sottoscrivono un atto notarile con le condizioni negoziate alle quali essi accettano di trasferirsi in Sardegna e prendervi dimora.
L'obiettivo dello stanziamento era incrementare la produzione di cotone sardo. I maltesi erano considerati coltivatori esperti di questo genere e la regione di Cea Mezi reputata particolarmente adatta alla sua coltivazione.
Le famiglie coinvolte nel progetto erano una trentina. Provenienti in gran parte dalla città di Pinto (l’attuale Qormi), giunsero in Sardegna nel 1756. I costi di viaggio vennero sostenuti dal governo sardo. Ai coloni vennero inoltre concesse franchigie fiscali e prestiti in natura e danaro.
Tuttavia, una volta giunti nell'area da ripopolare, i coloni maltesi reputarono la regione troppo diversa dalla terra che era stata loro promessa e si rifiutarono di stanziarvisi. Per questa ragione il progetto non verrà mai attuato.