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di detti sali, non puotendosi con certezza regolare, ciò dipendendo da più, e più accidenti, come dal tempo che ha corso, quando se n’è fatta la raccolta, mentre se in tempo che correva il levante, questo rende humido il sale, e lo fa consumare notabilmente, se il maestrale detto vento lo secca, concentra l’humido che porta, e lo rende più consistente, e consuma meno. Se li montoni del dale vengono collocati sopra il terreno duro, e stabile, come quelli dello stagno di Molentargius, allora il sale mantiene più, e li fondali poco ne consumano, e se sopra terreno ammovibile, et arenoso, come quello delli montoni di Carcangiolo, e Boccadirio, allora dà maggior consumo, li soli fondali assrbendosi buona parte del sale nell’istesso tempo che si formano li montoni; la crosta pure de medemi conviene gettarla per essere piena di polvere, Le misure abondanti, che secondo il solito delle saline conviene fare non solo alli forastieri che lo comprano, ma anche a quelli, che lo trasportano per le Reali gabelle, accioché il sale, come soggetto a consumo non venghi loro a mancare; oltre di che li montoni del sale stando sempre esposti nelle saline all’inclemenza de tempi, et ad ogni altro sinistro acidente danno sempre con ciò solo rillevante consumo.

Della salina artifficiale

A mez’hora di camino da questa città sopra la strada che va al Lazaretto distante 200 passi circa dal medemo si trova la piccola salina artifficiale situata vicino a’ un seno di mare, quasi stagnato, dal quale riceve le sue aque per mezo d’una porta della calzata, o//