Nuraminis preistorica
Collezione
Titolo
Nuraminis preistorica
Descrizione
Beni culturali compresi nell'età nuragica (ca. 1.800 a.C. - ca. 300 a.C.) e fenicio-punica (ca. 1.000 a.C. - 238 a.C.).
Contenuti
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Protonuraghe Sa Corona
Il protonuraghe Sa Korona - Sa Corona si ascrive alla tipologia della torre capanna nuragica ed è sito sul rilievo omonimo che costituisce, più precisamente, la propaggine meridionale dell'imponente cresta calcarea nota come Monte Cuamnaxi, pertinente al Cenozoico. Il monumento, realizzato con blocchi di calcare locale, riveste una straordinaria importanza perché è stato interpretato come prototipo delle costruzioni su alture per il controllo e il dominio del territorio, tipico dell'età nuragica.Spatial CoverageComune di Nuraminis -
Serra Cannigas
Il complesso protonuragico denominato Serra Canniga ha restituito materiali relativi al Nuragico arcaico. La struttura è installata su fortificazioni naturali per tutta la sua estensione. [scheda in corso di completamento]Spatial CoverageComune di Nuraminis (SU) -
Le Domus de Janas di Sa Grutta
Il sito di Sa Grutta si trova a 153m s.l.m. ed è formato da rocce sedimentarie che si aprono in una grotta di grandi dimensioni, sul cui lato orientale si trovano le cavità più piccole riconosciute come domus de janas. L’ipotesi di riconoscimento è supportata dalla presenza di canalette e coppelle sulla parte superiore della grotta, mentre a est della grotta principale è presente una composizione muraria che si estende sia in senso circolare che rettilineo. Nel 1999, durante dei lavori di messa in sicurezza dell’area, furono ritrovate delle ceramiche indicative della frequentazione umana dell’area dal neolitico recente (fine IV millennio a.C.) all’età romana.Spatial CoverageNuraminis -
Il sito di Segafenu
Il sito di Segafenu, storicamente noto come Arruinalis de Segavenu, sorge a 135m s.l.m. nell’area dell’ex stagno di Nuraminis su via Donori, a 3 km a sud-est dal centro abitato. Fino alla metà del 1900 era presente nella zona una fonte d’acqua conosciuta come Sa Mitza de Segafenu, il cui rivolo defluiva in un piccolo fiume nel territorio di Samatzai. Nel 1997 la Soprintendenza archeologica di Cagliari vi individuò un sito pluristratificato suddiviso in strutture megalitiche, presumibilmente riferibili a un nuraghe complesso, che si articolerebbe anche al di sotto della collinetta artificiale su cui giacciono le rovine. Al nuraghe faceva capo un abitato, la cui esistenza è testimoniata dal rinvenimento di materiale da costruzione fittile e litico: il materiale fittile risale al calcolitico (III millennio a.C.), al bronzo medio (dal 1600 a.C.), all’età punica e di età romana. I grossi blocchi litici visibili si presentano danneggiati dall’utilizzo dei mezzi agricoli. Per quanto riguarda le epoche successive, dei diplomi medievali attestano nella curatoria di Nuraminis il villaggio (villa) chiamato Segafè (o Segaffe), che nel 1355 e nel 1358 aveva come signore Pietro de Costa. Nel secolo successivo lo ritroviamo appartenente alla curatoria di Bonavoja, sotto la signoria di Nicolò da Caciano. Secondo John Day il sito fu presumibilmente abbandonato tra il 1455 e il 1476, in seguito alle gravi guerre, carestie e pestilenze dei decenni precedenti. La località viene menzionata insieme a Sehutas in un processo civile agli inizi del 1500, con il quale don Giovanni Bellit y Aragall rivendicò e ottenne la proprietà dei salti delle due ville distrutte.Spatial CoverageNuraminis