Nuraminis contemporaneo
Collezione
Titolo
Nuraminis contemporaneo
Descrizione
Si terranno in considerazione tutte le tipologie di documenti riferentisi al periodo cronologico che va dalla seconda metà dell'Ottocento al primo Novecento. Si comprenderanno, fra queste tipologie, le testimonianze orali, gli atti catastali e le fotografie dell'epoca.
Contenuti
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La Confraternita del Rosario. Intervista a Luigi Congiu
Intervista a Luigi Congiu, ex priore della Confraternita della Madonna del Rosario, riguardo la storia e l'oratorio della Confraternita -
Statua di Madonna con Bambino
Nella nicchia a sinistra è collocato il simulacro scultoreo che rappresenta la Vergine con il Bambino tenuto in braccio, al cui cospetto è inginocchiato un pastore con le pecore.Spatial CoverageNuraminis -
Statua di Santa Teresina del Bambin Gesù
Alla sinistra della Madonna di Bonaria troviamo la piccola e più recente statua di santa Teresina del Bambin Gesù, raffigurata nel suo abito carmelitano, con la veste marrone e il manto bianco, e con il Crocifisso e le rose stretti al petto.Spatial CoverageNuraminis -
Statua della Madonna di Bonaria
Il simulacro della Vergine riproduce quello conservato nel santuario di Bonaria a Cagliari, la Madonna in veste rossa e manto celeste tiene alla sua sinistra il Bambin Gesù e nella mano sinistra una navicella e una candela ( la navicella accompagna la statua della Madonna di Bonaria in quanto protettrice dei naviganti; la candela ricorda come il simulacro della Madonna giunse a Cagliari dal mare tenendo in mano proprio una candela accesa).Spatial CoverageNuramins -
Tomba gentilizia
Situata al centro della cappella delle anime si trova la sepoltura sotterranea della nobildonna Giovanna Angela Pes, nata a Cagliari e deceduta a Nuraminis, come riportato sull'epigrafe tombale, nel 1707.Spatial CoverageComune di Nuraminis (SU) -
Epigrafe Paolo Maria Serci
L'epigrafe, incisa su supporto marmoreo, è posta nell'aula della parrocchiale di San Pietro, nel pilastro tra prima e seconda cappella del lato sinistro.Spatial CoverageNuraminis -
Epigrafe per la dedicazione della parrocchiale
L'epigrafe, incisa su supporto marmoreo, è posta nell'aula della parrocchiale di San Pietro, nel pilastro tra terza e quarta cappella del lato destro. La lastra presenta forma di cartiglio: ha il vertice superiore destro e quello inferiore sinistro arrotolati verso l'interno ed al centro è ondulata. Nel vertice superiore sinistro è riprodotto lo stemma araldico, comprensivo di motto, di monsignor Paolo Maria Serci, arcivescovo di Cagliari. Questo il testo: "PAOLO MARIA SERCI / DA NURAMINIS / ARCIVESCOVO DI CAGLIARI / PREDISPOSTO IL POPOLO CON LE SANTE MISSIONI / COADIUVATO DA TRE CANONICI / DA DOCICI PARROCHI DIOCESANI / CONSACRO' CON SOLENNE RITO / QUESTA SUA PARROCCHIA NATIA / IL 24 APRILE 1898 / RICORRENDO LA FESTA DI N(OSTRA) S(IGNORA) INCORONATA DI BONARIA / LE S(ANTE) RELIQUIE INCLUDENDO / NEL SEPOLCRETTO DELL'ALTARE MAGGIORE / DEI S(ANTI) APOSTOLI PIETRO E PAOLO / ANTIOCO ED EFISIO MARTIRI / CON SCHEGGIA DELLA CASA DI N(OSTRA) S(IGNORA) DI BONARIA / FISSANDO L'ANNIVERSARIO / ALLA PRIMA DOMENICA DI MAGGIO".Spatial CoverageNuraminis -
Oratorio Madonna del Rosario
Tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento, in seguito all’editto di Pio V che istituì la Confraternita del Rosario, fu edificato l’oratorio sul sagrato della parrocchia.Spatial CoverageComune di Nuraminis -
Tomba di Francesco Vaquer
La tomba di Francesco Vaquer è situata nel cimitero di Nuraminis, nel lato sinistro del viale perpendicolare a quello principale. Il monumento funebre è composto da un pilastro in marmo, poggiato su un basamento raccordato con modanature e sormontato da un cornicione anch'esso con modanature. Il lato frontale del monumento è spartito orizzontalmente in due ordini da un cornicione: nell'ordine inferiore vi è la lapide ornata; in quello superiore, dentro un ovale, vi è il ritratto del Vaquer.Spatial CoverageNuraminis -
Vaquer, Francesco
Nato il 1° novembre 1839 e morto il 14 novembre 1921. Ricoprì più volte cariche importanti all'interno del Consiglio comunale di Nuraminis. Svolse anche la funzione di Sindaco. Si spese per la costruzione dell'attuale cimitero: è menzionato nella targa di benedizione del camposanto, nel quale si trova anche la sua sepoltura. -
Simulacro di Sant’Ignazio da Laconi
La statua si trova nella nicchia alla destra di quella della Madonna, e raffigura Sant’Ignazio nel saio di frate questuante con il rosario alla mano destra, il bastone nella sinistra e la bisaccia sulla spalla.Spatial CoverageNuraminis -
Don Attilio Spiga
Nato il 2 aprile 1882 a Sestu, laureato in teologia e canonico del Capitolo metropolitano di Cagliari, monsignor dottor Attilio Spiga fu parroco di Nuraminis dal 1911 al 1960. Morì il 13 aprile 1974 e fu sepolto nel cimitero di Nuraminis. La sua memoria è tuttora viva fra i nuraminesi, avendo guidato la comunità parrocchiale per quasi mezzo secolo. Una sua foto incorniciata è presente nella sacrestia della parrocchiale di San Pietro.Spatial CoverageNuraminis -
Serci, Paolo Maria Giuseppe Clemente
Nasce a Nuraminis il 26 gennaio 1827 da Felice Maria Serci e Maria Serra. Frequenta il Collegio di Santa Teresa a Cagliari (1836), retto dai gesuiti, quindi entrò nel Seminario arcivescovile di Cagliari (1841), vincendo la borsa di studio (piazza) istituita dal cardinal Diego Gregorio Cadello (arcivescovo di Cagliari dal 1798 al 1807).Spatial CoverageCagliari; Nuraminis; Ogliastra; Oristano -
Serci Vaquer, Igino Maria
Nato a Nuraminis il 21 aprile 1884 da Celestino Serci e dalla nobildonna Margherita Vaquer, era nipote monsignor Paolo Maria Serci, allora arcivescovo di Oristano.Spatial CoverageNuraminis; Ozieri -
Batzella, Silvio
Nato a Nuraminis il 23 luglio 1894, ha intrapreso la carriera militare come ufficiale di amministrazione in servizio permanente effettivo. Ha preso parte alla prima guerra mondiale nel fronte greco macedone (1915-1918). Poi ha fatto parte della spedizione coloniale in etiopia, con la mansione di Direttore Conti del 46¨Reggimento Fanteria: in tale missione, è stato fra i primi ad entrare ad Addis Abeba (04 maggio 1936). Infine fu trasferito a Torino dove, col ruolo di colonnello, riorganizzò l’Ufficio Amministrazione Alta Italia (1940-1945). Andato in pensione col grado di Generale di brigata, è stato insignito di varie decorazioni, croci al merito ed onorificenze. Morì nel 1984. -
Aroffo, Armando (miniatore e scultore)
Nato a Cagliari nel 1887, da famiglia nuraminese, si trasferì negli Stati Uniti, dove si affermò come miniaturista e scultore. Oltre al busto in avorio del Presidente Hoover, ci sono pervenute varie altre opere, specie statuette e ritratti di personaggi famosi statunitensi. Morì intorno al 1960, quando stava progettando di tornare a vivere a Nuraminis. -
Cappella della Madonna Assunta in Cielo
La cappella dedicata alla Maria Assunta si apre con un arco a sesto acuto sul lato destro della navata centrale ed è costruita su un piano sopraelevato di un gradino. L’ingresso è delimitato da una balaustra in marmo bianco aperta al centro, che reca incisa la data di realizzazione “anno 1846”. Il pavimento è in mattonelle esagonali bianche e nere, disposte obliquamente. Le pareti laterali e quella di fondo sono delimitate in alto da un cornicione, al di sopra del quale si sviluppa la volta a botte affrescata. Affrescato è pure lo spicchio superiore della parete di fondo, sempre al di sopra del cornicione, dove due sipari dipinti incorniciano una piccola finestra quadrangolare che illumina la cappella. Nello spicchio superiore della parete opposta, sopra l’arco d’ingresso, vi è un’iscrizione dipinta che reca i nomi del committente, dell’autore degli affreschi e la data di realizzazione. Nella prima colonna: “Cappella decorata / A spese di Don / Vincenzo Vaquer / Maggio 1923”; nella seconda colonna: “Il pittore / Porra Silvio”. Sulla parete di fondo, sopraelevato da una base marmorea, si erge un altare in marmo intarsiato di vari colori, la cui data di realizzazione è scolpita alla base del lato frontale: “MDCCCXLVI”, ossia 1846. L’altare presenta il piano da mensa e altri due livelli superiori. Il piano orizzontale dell’ultimo livello è costituito da una lastra marmorea di reimpiego, che reca un’iscrizione in lingua latina, mutila della parte sinistra: “[...]lgarien / [...]arissimi/ [...]yli causa / [...]audati/ [...]t conterraneo / [...]at / [...]D. Algar/ [...]ae/ [...]ssimo / [...] patriae decori / [...]us / [...]munia illustris / [...]itudinis / [...]ignabat / [...]ad”. La parete ai lati dell’altare è rivestita da lastre di marmo decorate. Sulla parete destra, all’altezza del piano da mensa dell’altare, si trova una lastra di marmo nero semicircolare utilizzata come mensola per fiori e ceri votivi.Spatial CoverageNuraminis -
Chiesetta di Sant'Antonio Abate
La vecchia chiesa di Sant'Antonio sorgeva dove oggi è presente la cappella attuale. Presentava una semplice costruzione realizzata in mattoni crudi, con un piccolo spiazzo davanti all'ingresso. Sorta come cappella privata all'interno dell'abitazione di una famiglia locale, "Casa Mudu Serci" verso la seconda metà del 1500, è oggi di proprietà degli eredi Batzella-Mudu. In seguito ad alcune controversie legate alla gestione della struttura e al problema dei restauri, circostanza che portò al lento decadimento della chiesa, si decise, compatibilmente con il permesso rilasciato dalla Sovrintendenza ai Monumenti e Gallerie del 28 marzo 1973, alla demolizione dell’antica struttura, considerata di scarsa rilevanza storica e artistica. La chiesa, ricostruita ex novo, si presenta oggi completamente rinnovata, abbellita nella parte frontale mediante l’innalzamento di un loggiato. Il rifacimento ha compreso inoltre la messa in opera di una nuova pavimentazione e di un altare marmorei; è dotata di paramenti sacri e arredi liturgici indispensabili per le funzioni religiose, ancora oggi officiate.Spatial CoverageComune di Nuraminis -
Intervista a Enrico Podda
L'intervista al signor Enrico Podda è incentrata su due argomenti: la chiesa di san Saturnino (san Sadurru) e sulla località is Cresieddas (in cui sorgeva una chiesa). L'intervista è servita per reperire, tramite la memoria orale, informazioni sui due luoghi in cui sorgevano delle chiese campestri e i relativi centri. -
Epigrafe per la benedizione del cimitero di Nuraminis
L'epigrafe, incisa su supporto marmoreo, è posta nel viale principale del cimitero di Nuraminis, sulla sinistra appena dopo il cancello d'ingresso. Essa ricorda la cerimonia di benedizione del camposanto. Questo il testo: "AD ETERNA MEMORIA / GAETANO DULCIS PARROCO DI NURAMINIS / CONSACRA QUESTA LAPIDA / IN COMMEMORAZIONE / DELLA SOLENNE BENEDIZIONE DI QUESTO CAMPO SANTO / IMPARTITA IL GIORNO 25 APRILE 1880 / NELLA QUALITA' DI DELEGATO / DA S(UA) E(CCELLENZA) REV(EREN)D(ISSI)MA MON(SI)G(NO)R D.D.[=DOMINI] GIOV(ANNI) ANTONIO BALMA / ARCIVESCOVO DI CAGLIARI / REGENTE IL SINDACO DON FRANCESCO VAQUER / E FUNGENTE FUNZIONI / SIG(NO)R BENIGNO MUDU MUSIU"Spatial CoverageNuraminis -
Intervista al signor Quirino Medda
Intervista al signor Quirino Medda di Villagreca, presso il cimitero di Villagreca, in merito alla presenza sul territorio della chiesa di San Costantino. -
Lapide di Luigi Zonca nel cimitero di Villagreca
La lapide di Luigi Zonca è situata presso il cimitero di Villagreca, frazione di Nuraminis. Essa è composta da una colonna in pietra di arenaria, sormontata da una croce in ferro sul cui fronte si leggono le iniziali Z. L. Si pensa che questa lapide sia stata l’ultima ad essere eretta adiacente al muro perimetrale della Chiesa di San Costantino, presumibilmente rasa al suolo intorno agli anni ‘60. Mediante alcune ricerche e le preziose nozioni del signor Quirino Medda, siamo riuscite a risalire all’identità di Luigi Zonca, il quale visse fino al 1952.Spatial CoverageCimitero di Villagreca -
La fontana di Siutas (o Sehutes)
La località di Siutas (o Sehutes), situata a nord-est di Villagreca, è interessata dalla presenza di una fontana coperta che, probabilmente, sfrutta una sorgente naturale che sgorga a 167 metri sul livello del mare ed è nota con il nome di Funtana ‘e Siutas (o Sehutes). La fontana si sviluppa per 4,50 metri di larghezza e 3,30 metri di lunghezza e, all’esterno, si presenta con quattro lastre di arenaria di cui due aventi un’apertura circolare, utilizzate per attingere l’acqua. L’accesso è possibile tramite una scala che conduce a una vasca rettangolare realizzata in arenaria, calcare e mattoncini in terracotta. Al momento non è possibile stabilire un periodo per il primo impianto del monumento, ma è ipotizzabile un suo uso fin dai tempi remoti. Nel corso dei secoli, ha subito diversi rimaneggiamenti. I più recenti risalgono agli anni ‘70 del Novecento, quando furono edificati due pozzetti in cemento con pompe per il prelievo dell’acqua. Ad oggi, questo interessante monumento si trova in stato di abbandono, quasi completamente sommerso dalle sterpaglie. Poche persone sanno che in questo luogo all'inizio del Seicento quindici famiglie nuraminesi e cinque di Villagreca sottoscrissero i capitoli per il ripopolamento del villaggio di Donori nella regione storica della Trexenta.Spatial CoverageComune di Nuraminis -
Ex Montegranatico
L'edificio dell'ex Montegranatico è frutto di un progetto del 1900, che aspirava a sostituire, con un "nuovo magazzino", il primo Monte frumentario del paese, addossato alla Chiesa di San Pietro e risalente al XVIII secolo. Si tratta di una struttura a capanna con sezione rettangolare e tetto a due falde e capriate lignee, molto spaziosa e ariosa. La muratura è realizzata in pietrame e malta e, limitatamente a stipiti e architravi, in mattoni pieni. I Monti frumentari assolvevano il compito di vere e proprie banche del grano, in cui venivano immagazzinate le sementi di cui una parte veniva prestata agli agricoltori, che avevano il compito di restituirla dopo il raccolto. Con questa dinamica si intendeva arginare i danni causati delle carestie e limitare l'azione degli usurai. L'ex Montegranatico è stato restaurato nel 2004.Spatial CoverageComune di Nuraminis (SU) -
Cimitero di Nuraminis
Fin dal 1850, in ossequio alle norme sanitarie sulla salute pubblica emanate, fu deciso di costruire un nuovo cimitero, lontano dal centro abitato, che sostituisse l’area adiacente alla chiesa parrocchiale, fino a quel momento utilizzata per le sepolture. Come indicano i documenti editati da Tanino Mura, nel 1854 furono individuati e stimati i terreni appartenenti al falegname Felice Cappai Cherchi. Tuttavia non si procedette con l’esproprio ed i lavori in quanto la stima (di 270,20 franchi) fu contestata dal Cappai e la spesa per il muro di cinta (di 3.000 franchi) ritenuta troppo consistente per le casse comunali. Nel 1874, su proposta del consigliere don Francesco Vaquer, fu ripresa la questione: furono individuati i terreni sulla via verso Samatzai, appartenenti a Raffaele Sarais, Antonio Ignazio Porcu, Francesco Serci, Sideri Cappai e Francesco Cappai; il progetto fu affidato all’ingegner Enrico Pani (1876) e ricevette parere favorevole (02 dicembre 1877), nonostante la spesa prevista fosse superiore a quella prevista vent’anni prima (8.653 lire); fu anche approntato il Regolamento di Polizia Mortuaria (22 maggio 1877). Come ricorda la targa posta sulla sinistra del viale principale del cimitero, subito dopo l’ingresso, il cimitero fu benedetto ed inaugurato il 25 aprile 1880 dal parroco Gaetano Dulcis, in rappresentanza dell’arcivescovo Giovanni Antonio Balma, O.M.V., alla presenza di Francesco Vaquer, reggente del sindaco, e del notaio Benigno Mudu Musio, fungente funzioni di sindaco. Il 30 luglio 1957 furono completati i lavori di ampliamento, iniziati nel maggio 1955, su progetto dell’ingegnere Ione Ciuti: l’acquisto dei terreni limitrofi costò al Comune 147.256 lire; i lavori costarono 11.640.639 lire ed inclusero anche la costruzione della cappella e di due ambienti attigui (la camera mortuaria e la sala per le incisioni). Nel 1978 il cimitero è stato interessato da un ulteriore ampliamento, con la costruzione di moderni loculi verticali, mentre nel resto del camposanto le sepolture avvengono per inumazione.Spatial CoverageNuraminis