Nuraminis. Persone illustri
Collezione
Titolo
Nuraminis. Persone illustri
Descrizione
Profili biografici sui personaggi illustri che sono nati a Nuraminis oppure vi hanno operato
Editore
L.U.Di.Ca.
Contenuti
-
Batzella, Silvio
Nato a Nuraminis il 23 luglio 1894, ha intrapreso la carriera militare come ufficiale di amministrazione in servizio permanente effettivo. Ha preso parte alla prima guerra mondiale nel fronte greco macedone (1915-1918). Poi ha fatto parte della spedizione coloniale in etiopia, con la mansione di Direttore Conti del 46¨Reggimento Fanteria: in tale missione, è stato fra i primi ad entrare ad Addis Abeba (04 maggio 1936). Infine fu trasferito a Torino dove, col ruolo di colonnello, riorganizzò l’Ufficio Amministrazione Alta Italia (1940-1945). Andato in pensione col grado di Generale di brigata, è stato insignito di varie decorazioni, croci al merito ed onorificenze. Morì nel 1984. -
Aroffo, Armando (miniatore e scultore)
Nato a Cagliari nel 1887, da famiglia nuraminese, si trasferì negli Stati Uniti, dove si affermò come miniaturista e scultore. Oltre al busto in avorio del Presidente Hoover, ci sono pervenute varie altre opere, specie statuette e ritratti di personaggi famosi statunitensi. Morì intorno al 1960, quando stava progettando di tornare a vivere a Nuraminis. -
Soto Real, Efisio Giuseppe [Siotto Giuseppe] (religioso, scrittore)
Nato a Nuraminis nel 1633, probabilmente apparteneva alla famiglia Siotto ed in seguito avrebbe modificato il cognome in Sioto, aggiungendovi anche l’aggettivo Real. Entrato nell’Ordine degli Scolopi (1654), come religioso acquisì il nome di Efisio, mentre il nome di battesimo era Giuseppe. Quindi fu inviato in vari conventi dell’ordine, trasferendosi in più città (Roma, Napoli, Genova, Spoleto, Macerata, Norcia) prima di tornare in Sardegna (1665). A Cagliari fu un personaggio influente, data la sua vicinanza sia al viceré Cammarassa sia all’arcivescovo Pietro Vico. Tuttavia, forse per un carattere instabile e/o forse per la gelosia di alcuni confratelli, in seguito il suo ruolo fu fortemente ridimensionato, tanto che progettò di lasciare il proprio Ordine. Fu quindi inviato in Spagna, dove effettivamente abbandonò la vita religiosa, come riporta anche la cronaca di padre Vincenzo Talenti. A Madrid e Valenza si fece apprezzare da alcune persone potenti per le sue qualità di oratore. Morì nel 1690 a Madrid. Della sua attività di scrittore ci restano varie opere: Sermoni vari (Macerata 1663); Orationes et resolutiones morales (Spoleto 1663); Epitome de Cerdeña (Madrid 1672); De antechristo, y de sus precursores, y figuras (Madrir 1676); Notcies de los antigos esclarecido liñage de los Castelvies (Madrid 1676); Doctrina sacra, et laconica instructio theologica (Toledo 1679); Oración evangelica (Madrid 1685); Vida del venerable Joseph Calasance (Madrid 1695); Orazioni; Operette. La scuola media di Nuraminis è intitolata alla sua memoria.