Cimitero di Nuraminis
Contenuto
Titolo
Cimitero di Nuraminis
tipologia
Complesso monumentale
Data costruzione
1880 - in uso
Descrizione
Fin dal 1850, in ossequio alle norme sanitarie sulla salute pubblica emanate, fu deciso di costruire un nuovo cimitero, lontano dal centro abitato, che sostituisse l’area adiacente alla chiesa parrocchiale, fino a quel momento utilizzata per le sepolture.
Come indicano i documenti editati da Tanino Mura, nel 1854 furono individuati e stimati i terreni appartenenti al falegname Felice Cappai Cherchi.
Tuttavia non si procedette con l’esproprio ed i lavori in quanto la stima (di 270,20 franchi) fu contestata dal Cappai e la spesa per il muro di cinta (di 3.000 franchi) ritenuta troppo consistente per le casse comunali.
Nel 1874, su proposta del consigliere don Francesco Vaquer, fu ripresa la questione: furono individuati i terreni sulla via verso Samatzai, appartenenti a Raffaele Sarais, Antonio Ignazio Porcu, Francesco Serci, Sideri Cappai e Francesco Cappai; il progetto fu affidato all’ingegner Enrico Pani (1876) e ricevette parere favorevole (02 dicembre 1877), nonostante la spesa prevista fosse superiore a quella prevista vent’anni prima (8.653 lire); fu anche approntato il Regolamento di Polizia Mortuaria (22 maggio 1877).
Come ricorda la targa posta sulla sinistra del viale principale del cimitero, subito dopo l’ingresso, il cimitero fu benedetto ed inaugurato il 25 aprile 1880 dal parroco Gaetano Dulcis, in rappresentanza dell’arcivescovo Giovanni Antonio Balma, O.M.V., alla presenza di Francesco Vaquer, reggente del sindaco, e del notaio Benigno Mudu Musio, fungente funzioni di sindaco.
Il 30 luglio 1957 furono completati i lavori di ampliamento, iniziati nel maggio 1955, su progetto dell’ingegnere Ione Ciuti: l’acquisto dei terreni limitrofi costò al Comune 147.256 lire; i lavori costarono 11.640.639 lire ed inclusero anche la costruzione della cappella e di due ambienti attigui (la camera mortuaria e la sala per le incisioni).
Nel 1978 il cimitero è stato interessato da un ulteriore ampliamento, con la costruzione di moderni loculi verticali, mentre nel resto del camposanto le sepolture avvengono per inumazione.
Come indicano i documenti editati da Tanino Mura, nel 1854 furono individuati e stimati i terreni appartenenti al falegname Felice Cappai Cherchi.
Tuttavia non si procedette con l’esproprio ed i lavori in quanto la stima (di 270,20 franchi) fu contestata dal Cappai e la spesa per il muro di cinta (di 3.000 franchi) ritenuta troppo consistente per le casse comunali.
Nel 1874, su proposta del consigliere don Francesco Vaquer, fu ripresa la questione: furono individuati i terreni sulla via verso Samatzai, appartenenti a Raffaele Sarais, Antonio Ignazio Porcu, Francesco Serci, Sideri Cappai e Francesco Cappai; il progetto fu affidato all’ingegner Enrico Pani (1876) e ricevette parere favorevole (02 dicembre 1877), nonostante la spesa prevista fosse superiore a quella prevista vent’anni prima (8.653 lire); fu anche approntato il Regolamento di Polizia Mortuaria (22 maggio 1877).
Come ricorda la targa posta sulla sinistra del viale principale del cimitero, subito dopo l’ingresso, il cimitero fu benedetto ed inaugurato il 25 aprile 1880 dal parroco Gaetano Dulcis, in rappresentanza dell’arcivescovo Giovanni Antonio Balma, O.M.V., alla presenza di Francesco Vaquer, reggente del sindaco, e del notaio Benigno Mudu Musio, fungente funzioni di sindaco.
Il 30 luglio 1957 furono completati i lavori di ampliamento, iniziati nel maggio 1955, su progetto dell’ingegnere Ione Ciuti: l’acquisto dei terreni limitrofi costò al Comune 147.256 lire; i lavori costarono 11.640.639 lire ed inclusero anche la costruzione della cappella e di due ambienti attigui (la camera mortuaria e la sala per le incisioni).
Nel 1978 il cimitero è stato interessato da un ulteriore ampliamento, con la costruzione di moderni loculi verticali, mentre nel resto del camposanto le sepolture avvengono per inumazione.
Relazione
Autore della scheda
Michele Cuccu, Valerio Luca Floris
Date and/or Time
1860
1880
Categoria di appartenenza
Copertura territoriale
Nuraminis
Editore
L.U.Di.Ca.
Sorgente
Batzella Armando, Nuraminis attraverso i secoli. Storia e tradizioni, a cura di Giampaolo Salice, Grafica del Parteolla, Dolianova 2018, pp. 207-211.
Caboni Fernando, Uno sguardo nel passato. Monografia sui comuni di Nuraminis, Samassi, Sanluri e Serrenti. Le poste in Sardegna, Grafica del Parteolla, Dolianova 2002, pp. 109-112.
Mura Tanino, Nuráminis. Sguardo d’insieme, Tipografia Editrice Artigiana, Cagliari 1976, pp. 72-75.
Caboni Fernando, Uno sguardo nel passato. Monografia sui comuni di Nuraminis, Samassi, Sanluri e Serrenti. Le poste in Sardegna, Grafica del Parteolla, Dolianova 2002, pp. 109-112.
Mura Tanino, Nuráminis. Sguardo d’insieme, Tipografia Editrice Artigiana, Cagliari 1976, pp. 72-75.
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