La chiesa di San Lussorio

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Titolo

La chiesa di San Lussorio

Descrizione

La chiesa campestre di San Lussorio è, senza dubbio, tra quelle più importanti nel territorio nuraminese, ma le attestazioni risalenti alla sua fondazione sono scarse; si presume, però, che un impianto fosse già presente nel XVII secolo.
È attestato che fu modificata e riedificata intorno al 1600, in seguito allo scioglimento di qualche voto relativo alla terribile peste del 1652; infatti, le steli scanalate presenti all’esterno ovest della chiesa ci suggeriscono l’antica presenza di un’ulteriore navata, andata successivamente distrutta. I pochi documenti inerenti alla chiesa raccontano i vari restauri subiti nel corso dei secoli: nel 1780 furono aggiunti la sagrestia e il loggiato antistante, osservabili ancora oggi, che parrebbe poggino sulla precedente struttura grazie alla presenza dell’originale colonna a base ottagonale e di una stanzetta attigua ora usata come sagrestia. L’ultima modifica risale al 1986 e, attuata grazie alle offerte degli abitanti, portò all’ampliamento del parco adiacente di 18.000 mq.
La tradizione vuole che lo stesso San Lussorio alloggiò nel luogo in cui poi fu costruita la chiesetta, ma la totale mancanza di una croce o un simbolo religioso smentisce questa ipotesi.
Internamente la chiesa di San Lussorio, seppur povera come vuole l’architettura delle chiesette campestri, presenta un notevole altare ligneo seicentesco e una secolare acquasantiera in pietra calcarea. Il tetto della chiesa è fabbricato con legno di zinnibiri (ginepro) e un intreccio di canne.
Il ruolo della chiesa - e del culto a essa connesso -, all’interno della comunità, è sottolineato dall’antica memoria degli “eredi di San Lussorio”, un vero e proprio diritto riconosciuto sin dal medioevo e citato negli archivi parrocchiali: si tratta di una successione ereditaria che tramanda, di padre in figlio, gli onori di un “giuspatronato” avente il dovere di provvedere alla tenuta della chiesa. Negli anni relativi alla soppressione degli ordini religiosi del XIX secolo, le terre di San Lussorio sfuggirono al sequestro dei funzionari e, tutt’ora, persiste questa secolare tradizione del tutto unica.
Come si può evincere, il culto del santo è ben radicato nella tradizione nuraminese, tanto che, ogni anno, nei giorni del 21 e 22 agosto - date che raccontano la flagellazione e la morte del martire avvenute nel 304 d.c. - si svolge una grande festa in suo onore.

Data

XVII sec.

Copertura territoriale

Comune di Nuraminis

Editore

L.U.Di.Ca.

Autori della scheda

Erica Luciano, M. Eleonora Prinzis

Fonte bibliografica o d'archivio

Batzella Armando, Nuraminis attraverso i secoli. Storia e tradizioni, (a cura di Giampaolo Salice), Edizioni Grafica del Parteolla, Nuraminis 2018.
Caboni Fernando, Uno sguardo nel passato. Monografia sui comuni di Nuraminis, Samassi, Sanluri e Serrenti, Edizioni Grafica del Parteolla, 2002; (a cura di Nicoletta Rossi e Stefano Meloni), Villa dei Greci. Una Villagreca inedita tra storia, archeologia e arte, Edizioni Grafica del Parteolla, Nuraminis 2007.
Sarais Alessio, Nuraminis. Le chiese e le feste, Edizioni Grafica del Parteolla, Nuraminis 2005.

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