Facciata e campanile della Chiesa di San Pietro

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Facciata e campanile della Chiesa di San Pietro

Descrizione

La facciata della chiesa di San Pietro è rivolta verso nord con singolo ingresso centrale a cui si accede attraverso una gradinata semicircolare. Nel primo gradino è presente un’iscrizione ‘VICARIO V. SADDI 1891’, in ricordo della posa dell’opera commissionata dal parroco dell’epoca: don Vincenzo Saddi.
La facciata fu terminata intorno al 1634 dai costruttori Giovanni Antonio Pinna e Giuliano Taris, che le impressero una stile tardo-gotico iberico commisto a elementi classicheggianti.
La parete muraria è in pietra arenaria e presenta un terminale piatto sormontato da sei elementi merlati e da una croce centrale.
Il portale ligneo a doppia anta è chiuso fra due colonne in struttura murale scanalata, sulle quali poggiano due capitelli in stile composito corinzio, reggenti l’architrave di pietra.
Sopra il portale poggia una nicchia classicheggiante che ospita la statua di San Pietro, posta nel 1952 in sostituzione della precedente, andata distrutta per una caduta.
La facciata anticamente era abbellita da un rosone aragonese, andato distrutto nei primi del ‘900 in favore di una finestra lucifera, a sua volta demolita per permettere un tentativo di ripristino del precedente rosone. Il restauro non andò a buon fine e oggi troviamo un’ampia finestra circolare decorata con una vetrata che ritrae la scena dal vangelo di Giovanni nella quale Gesù ordina all’apostolo Pietro: “Pasci le mie pecorelle”.
A sinistra della facciata si erge il campanile a canna quadrata, la cui sommità è ornata da un cornicione decorato con metope traforate a motivi gotici. Questo era anticamente sormontato da una piramide lignea che fu rimossa, in quanto instabile, durante i lavori di ristrutturazione del 1912. Durante gli stessi lavori furono realizzati i gradini di accesso al campanile esterni e fu murato il precedente ingresso collocato internamente nella Cappella delle Anime.
Tra i conci della muratura frontale della torre campanaria, sono stati individuati dei materiali di recupero tra cui una lastra divisa verticalmente in due quadranti, con un’iscrizione in lingua latina nella parte sinistra. Dalla cella campanaria (contenente quattro campane) si aprono, sui lati del campanile, delle monofore ad arco a tutto sesto.

Data

Età moderna

Copertura territoriale

Nuraminis

Editore

L.U.Di.Ca.

Autori della scheda

Stella Barbarossa, Laura Lucia Lai, Mara Mudu

Fonte bibliografica o d'archivio

Batzella Armando, Nuraminis attraverso i secoli. Storia e tradizioni, Giampaolo Salice (a cura di), Grafica del Parteolla, Dolianova 2018.
Sarais Alessio, Nuraminis. Le chiese e le feste, Grafica del Parteolla, Dolianova 2005.

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