Soto Real, Efisio Giuseppe [Siotto Giuseppe] (religioso, scrittore)
Contenuto
Categoria di appartenenza
Titolo
Soto Real, Efisio Giuseppe [Siotto Giuseppe] (religioso, scrittore)
Descrizione
Nato a Nuraminis nel 1633, probabilmente apparteneva alla famiglia Siotto ed in seguito avrebbe modificato il cognome in Sioto, aggiungendovi anche l’aggettivo Real.
Entrato nell’Ordine degli Scolopi (1654), come religioso acquisì il nome di Efisio, mentre il nome di battesimo era Giuseppe. Quindi fu inviato in vari conventi dell’ordine, trasferendosi in più città (Roma, Napoli, Genova, Spoleto, Macerata, Norcia) prima di tornare in Sardegna (1665).
A Cagliari fu un personaggio influente, data la sua vicinanza sia al viceré Cammarassa sia all’arcivescovo Pietro Vico. Tuttavia, forse per un carattere instabile e/o forse per la gelosia di alcuni confratelli, in seguito il suo ruolo fu fortemente ridimensionato, tanto che progettò di lasciare il proprio Ordine.
Fu quindi inviato in Spagna, dove effettivamente abbandonò la vita religiosa, come riporta anche la cronaca di padre Vincenzo Talenti. A Madrid e Valenza si fece apprezzare da alcune persone potenti per le sue qualità di oratore. Morì nel 1690 a Madrid.
Della sua attività di scrittore ci restano varie opere: Sermoni vari (Macerata 1663); Orationes et resolutiones morales (Spoleto 1663); Epitome de Cerdeña (Madrid 1672); De antechristo, y de sus precursores, y figuras (Madrir 1676); Notcies de los antigos esclarecido liñage de los Castelvies (Madrid 1676); Doctrina sacra, et laconica instructio theologica (Toledo 1679); Oración evangelica (Madrid 1685); Vida del venerable Joseph Calasance (Madrid 1695); Orazioni; Operette.
La scuola media di Nuraminis è intitolata alla sua memoria.
Entrato nell’Ordine degli Scolopi (1654), come religioso acquisì il nome di Efisio, mentre il nome di battesimo era Giuseppe. Quindi fu inviato in vari conventi dell’ordine, trasferendosi in più città (Roma, Napoli, Genova, Spoleto, Macerata, Norcia) prima di tornare in Sardegna (1665).
A Cagliari fu un personaggio influente, data la sua vicinanza sia al viceré Cammarassa sia all’arcivescovo Pietro Vico. Tuttavia, forse per un carattere instabile e/o forse per la gelosia di alcuni confratelli, in seguito il suo ruolo fu fortemente ridimensionato, tanto che progettò di lasciare il proprio Ordine.
Fu quindi inviato in Spagna, dove effettivamente abbandonò la vita religiosa, come riporta anche la cronaca di padre Vincenzo Talenti. A Madrid e Valenza si fece apprezzare da alcune persone potenti per le sue qualità di oratore. Morì nel 1690 a Madrid.
Della sua attività di scrittore ci restano varie opere: Sermoni vari (Macerata 1663); Orationes et resolutiones morales (Spoleto 1663); Epitome de Cerdeña (Madrid 1672); De antechristo, y de sus precursores, y figuras (Madrir 1676); Notcies de los antigos esclarecido liñage de los Castelvies (Madrid 1676); Doctrina sacra, et laconica instructio theologica (Toledo 1679); Oración evangelica (Madrid 1685); Vida del venerable Joseph Calasance (Madrid 1695); Orazioni; Operette.
La scuola media di Nuraminis è intitolata alla sua memoria.
Data
1633 - 1690
Editore
L.U.Di.Ca.
Autore secondario
Valerio Luca Floris, Nicola Tronci
Sorgente
Batzella Armando, Nuraminis attraverso i secoli. Storia e tradizioni, a cura di Giampaolo Salice, Grafica del Parteolla, Dolianova 2018, p. 285.
Mura Tanino, Nuráminis. Sguardo d’insieme, Tipografia Editrice Artigiana, Cagliari 1976, pp. 85-87.
Mura Tanino, Nuráminis. Sguardo d’insieme, Tipografia Editrice Artigiana, Cagliari 1976, pp. 85-87.
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