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Copertura territoriale è esattamente
Nuraminis
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Tomba in San Costantino
La tomba di San Costantino è così chiamata perché sorge in località San Costantino, a breve distanza dal cimitero di Villagreca. Il toponimo deriverebbe dall'intitolazione della chiesa, probabilmente anch'essa di epoca bizantina, i cui ruderi sono stati demoliti nel '900 per ingrandire proprio il camposanto. Inoltre il riferimento a San Costantino Magno ricorre anche nel testo inciso sui marmi del ciborio, un tempo murati all’esterno della parrocchiale di Nuraminis ed ora contenuti al suo interno, sebbene verosimilmente provenissero proprio dalla chiesa di San Costantino. Dai frammenti ceramici si sa che l’area ha conosciuto una continuità d’uso dal I secolo a.C. all’VIII secolo d.C. La sepoltura, scoperta in modo fortuito a metà ‘900 in area agricola, si ipotizza che faccia parte di una necropoli costruita, in età altomedievale, nei pressi ed in funzione del vicino edificio chiesastico. Esternamente è sormontata da un piccolo monolite ed era chiusa da un piccolo dromos. La tomba è stata studiata ad inizio anni Duemila dal personale della Soprintendenza archeologica di Cagliari e Oristano, sebbene fosse stata già manomessa e spoliata, motivo per cui non ha restituito corredi funebri. Essa si presenta come una tomba a camera di dimensioni contenute (lunghezza 2 m, larghezza 1 m, altezza 1 m), costruita con blocchi isodomi di trachite locale alternati a blocchi di dimensioni più piccole, sormontata da una volta a botte irregolare; il pavimento originario è formato da lastre di pietra di piccole dimensioni. Nel mese di luglio 2019 l’area circostante è stata interessata da uno scavo archeologico, coordinato da Marco Muresu sotto la supervisione scientifica di Rossana Martorelli, docente ordinario di archeologia cristiana e medievale e presidente della Facoltà di Studi Umanistici dell’Università di Cagliari.