Peeing Statues

Collezione

Titolo

Peeing Statues

Definizione

Le cosiddette Peeing Statues - letteralmente ‘statue che urinano’ - formano un monumento iconico della città di Bruxelles. Le statue sono tre: il Manneken Pis, la sua sorellina Jeanneke Pis e il cagnolino Het Zinneke, noto anche come Zinneke Pis.

Come ampiamente documentato nel volume Pissing Figures 1280-2014 di Jean-Claude Lebensztejn (Lebensztejn 2017), le figure che urinano, in maniera reale o simulata, hanno una tradizione artistica molto antica. È una rappresentazione spesso associata alla fantasia e innocenza fanciullesca, ma anche a simboli erotici di virilità, ribellione e spavalderia (Piepenbring 2017).

Le tre sculture sono state realizzate in periodi storici differenti e sono collocate ai vertici di un immaginario triangolo nel cuore più antico della città.

Manneken-Pis
Il Manneken Pis è una statua-fontana in bronzo di un puer mingens, situata tra la Rue de l'Etuve e la Rue du Chêne.
Simbolo dello spirito libero e indipendente degli abitanti di Bruxelles, rappresenta un bambino che urina con fare spavaldo. Sebbene di ridotte dimensioni è posta in posizione dominante, alla sommità di una nicchia lapidea che accoglie un ampio specchio d’acqua.

L'origine della statua non è nota. Numerose leggende circolano in merito. Una racconta di un bambino che, urinando, avrebbe spento la miccia di una bomba con la quale i nemici volevano dare fuoco alla città; un'altra narra di un bambino che, dopo essersi perso, sarebbe stato ritrovato dal padre, un ricco borghese di Bruxelles, mentre era intento a urinare; un'altra ancora racconta del figlio di un celebre duca de XII secolo sorpreso a urinare su un albero durante le fasi cruciali di una battaglia (Verniers 1998; «Manneken Pis» 2021). Un'immagine quest'ultima che associa la statua al coraggio militare dei belgi.

Sembra che la statua sia stata progettata nel 1388, ma la prima menzione ufficiale di una fontana chiamata Manneken-Pis risale al 1451.

Nel 1619, la città di Bruxelles commissionò all'artista Jérôme Duquesnoy una nuova scultura in bronzo di 55,5 cm di altezza e del peso di 20 kg. Da allora essa fu rubata e ritrovata diverse volte. L'ultimo episodio è del 1965, momento in cui si decise di conservare la versione originale presso il Museo della città di Bruxelles e di esporre una replica a Rue de l'Etuve.

È ormai tradizione offrire al Manneken Pis degli abiti in occasioni speciali, in particolare per onorare le diverse professioni. Il guardaroba attuale comprende più di mille costumi, per lo più conservati nel museo Garderobe Manneken-Pis ubicato nella Casa del Re sulla Grand Place. Il primo abito gli fu donato nel 1698 da Massimiliano Emanuele di Baviera, governatore generale dei Paesi Bassi spagnoli. Nel 1747 il re di Francia Luigi XV donò un abito per calmare gli animi degli abitanti di Bruxelles in seguito al furto dell’opera da parte dei soldati francesi («Homepage GardeRobe MannekenPis» s.d.).

Jeanneke Pis
Jeanneke Pis è una statua-fontana in bronzo di circa 50 cm che rappresenta una bambina con i capelli raccolti in due codette accovacciata mentre urina. Progettata da Denis A. Debouvrie, ispirato da sua sorella Jenny, con la quale ha condiviso l’infanzia nelle Fiandre Orientali durante gli anni Quaranta, la scultura viene anche considerata dall’opinione pubblica come la sorellina del più famoso Manneken Pis.

È collocata in una nicchia sopra un lavatoio in corrispondenza della facciata dell’edificio (numero civico 10) in fondo all'Impasse de la Fidélité, una storica via inserita nelle liste del patrimonio architettonico («Impasse de la Fidélité – Inventaire du patrimoine architectural» s.d.).

Il monumento, creato nel 1985 come simbolo della fedeltà tra gli amanti, è stato inaugurato nel giugno del 1987 con diverse manifestazioni pubbliche. La prima, alla presenza dell'allora sindaco della città di Bruxelles e del presidente dell'Associazione degli amici di Manneken Pis, testimonianza inequivocabile della favorevole accoglienza riservata a Jeanneke Pis.

La seconda inaugurazione fu organizzata alla presenza di Ilona Staller, attrice porno italiana, nonché politica italiana, eletta deputata in quello stesso anno («Jeanneke Pis» 2020; «Jeanneke Pis» 2021; «Jeanneke-Pis» s.d.).

Het Zinneke
Completa la triade, la piccola scultura in bronzo Het Zinneke che mostra un cane con la zampa posteriore sollevata intento a urinare. Realizzata nel 1998 è posizionata tra la Rue des Chartreux/Kartuizersstraat e la Rue du Vieux-Marché-aux-Grains/Oude Graanmarktun nel quartiere horeca Sainte Catherine, poco distante dagli storici orinatoi pubblici.

L'opera rappresenta l'accoglienza della città e la sua capacità di interscambio e di integrazione.

A differenza delle due opere precedenti non è una fontana. Nel dialetto di Bruxelles, Zinneke si riferisce sia alla piccola Senne, il fiume che attraversa la città, sia a un cane meticcio.

Nell'agosto del 2015, la scultura, danneggiata da un'auto, è stata restaurata dal suo stesso autore, l’artista Tom Frantzen (Frantzen s.d.; Trougnouf 2018; Solvel 2021; «About: Het Zinneke» s.d.).

Il consumo dei monumenti
Ma quanto un’opera d’arte può fondersi nello spazio che l’accoglie, talvolta fino a trasformarsi in arredo urbano? Tale fenomeno quali relazioni e meccanismi identitari può innescare? E in quest’ottica, i luoghi che ruolo giocano sulla percezione e la fruizione?

Nel corso del tempo, la notorietà di queste sculture è cambiata, soprattutto grazie alla creazione di veri e propri percorsi turistici, suggeriti anche attraverso numerosi blog, siti e filmati online (SmallThings Veednyan s.d.; «Jeanneke-Pis» s.d.; Nurettin Odunya s.d.; «Brussels Attractions & Curiosities: Grand Place, Manneken Pis, Cathedral, Saint-Hubert Galleries, Atomium, Toone, Main Streets, Brussels Monuments...» s.d.).

Tuttavia, permangono numerose differenze legate non solo alla particolare posizione di ciascuna di queste opere, ma soprattutto al loro significato simbolico.

Posizionato in una zona altamente frequentata sia da chi abita stabilmente a Bruxelles, sia da chi vi si reca per brevi periodi, il ‘bambino paffutello’ urina sprezzante all’incrocio di due delle più pittoresche e commerciali vie cittadine, accanto alla Grand Place.

Costantemente videosorvegliato, Manneken Pis si trova in un’area ben servita dai collegamenti ed è possibile scorgerlo anche perché orde di turisti si accalcano ogni giorno per scattare foto a quello che è diventato il simbolo più famoso di Bruxelles, la cui immagine è riprodotta su oggetti e gadget anche tra i più impensabili, molti dei quali fallici.

Dal XX secolo sono state create numerose copie o imitazioni sia in Belgio che all'estero e testimoniano come il capitalismo e il consumismo si siano appropriati di questa piccola figura.

Inoltre, Manneken Pis è entrato far parte della cultura delle feste della città - dalle entrate reali a gay pride - ma è stato anche sfruttato nei conflitti derivanti dalla guerra e dall'occupazione, e nelle più recenti tensioni che hanno interessato la cittadina (Angelini 2016; Emerson 2017; Wuytack 2019).

Il più recente cagnolino Het Zinneke non sembra esser riuscito ad attirare un simile consenso popolare.

Jeanneke Pis, nata con l’idea di ripristinare la parità di genere, in realtà, paradossalmente, ne incarna le disuguaglianze. Rispetto ai precedenti soggetti infatti è l’unica rappresentata con gli organi genitali non scolpiti.

Altro paradosso è simboleggiare la fedeltà degli amanti, ulteriore discriminazione e retaggio culturale di una società fortemente maschilista.

La sua posizione meno visibile, in un anfratto chiuso con delle inferriate all’interno di uno stretto vicolo cieco e maleodorante, senza un’adeguata illuminazione la rendono poco accessibile.

Si vocifera che per questioni di ordine pubblico l’Impasse de la Fidelitè potrebbe essere presto privatizzata dal noto locale Delirium, limitando ulteriormente la fruibilità di Jeanneke in una sorta di ‘ennesima e ironica’ appropriazione di un corpo femminile.

L’iniquità di genere nello spazio urbano è al centro degli attuali dibattiti tra le discipline sociali e di geografia urbana (Christiansen 2016). A tal proposito, nell’ambito del suo percorso dottorale dal titolo ‘donne, corpi e potere. Un approccio femminista nomade alla lettura critica dello spazio urbano’ Alice Salimbeni ha realizzato due cortometraggi su questi temi, uno dei quali, ‘Freedom for Jeanneke’, ha come oggetto proprio la piccola fontana.

Alla ricerca di un adeguato spazio urbano, la statua viene simbolicamente liberata nel punto più alto della città (Salimbeni 2021).

Localizzazione geografico-amministrativa attuale

Belgio, Bruxelles

Autore della scheda

Monica Vargiu

Data

30/06/2020

Contenuti

Ricerca avanzata