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Titolo
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Casali albanesi nel tarentino
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Data di inizio
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29 giugno 1794
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Titolo originale
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Casali albanesi nel tarentino
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Ambiti e contenuto
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Articoli proposti dal Primate Greco a nome di numerose Popolazioni della sua nazione, che abbandonano la loro patria, vogliono stabilirsi nella provincia di Lecce e specialmente in Brindisi con le necessarie delucidazioni a ciascuno articolo
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Autore del documento
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Giovanni Spiro - Costantino Casnezi
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Segnatura o codice identificativo
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Archivio di Stato di Napoli, Ministero Esteri 6341, Filza 42 3. Affari con l'Albania
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Lingua
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italiano
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Condizioni che regolano l’accesso
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pubblico
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Citazione bibliografica
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Coco, Primaldo. Casali albanesi nel tarentino. Studio storico-critico con documenti inediti. Estratto da Roma e L’Oriente. Grottaferrata: Scuola tipografica italo-orientale S. Nilo, 1921.
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Autore della riproduzione digitale
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Roma e L’Oriente. Grottaferrata: Scuola tipografica italo-orientale S. Nilo, 1921.
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Formato
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.pdf
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Creatore
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Cinzia Melis
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Data di creazione
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24/05/2021
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riassunto
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1.° Che cinque mila famiglie sono pronte ad emigrare da ora e che si possono calcolare per un numero di 16 a 17 mila persone. Che queste famiglie sono composte di commodi negozianti, di Artisti nel genere di manifatture del paese, di genti atte all'armi formate a tale esercizio per difesa del loro paese o finalmente di donne negli indicati ceti addette alle arti loro di filare cotone e seta come assuefatti a lavori della campagna.
2.° Che gli artisti e porzione dei negozianti amerebbero di fissare il loro domicilio nella provincia di Lecce e specialmente in Brindisi, ma che i più opulenti fra i Negozianti desiderano stabilirsi in Napoli.
3.° Che si accordi a questa gente non solo il libero esercizio della loro religione, ma pure il permesso di avere una Chiesa in Brindisi, se non pubblica, almeno privata, e che nei villaggi di campagna ove venisse a situarsi qualche loro colonia in un numero da determinarsi vi sia pure una cappella con le riserve in uso in Messina, Livorno, Trieste e nelle capitali Vienna e Venezia.
4.° Che gl'individui di tali popolazioni greche che sono considerati tra essi Primati o nobili siano riguardati tali e tenuti in Brindisi con ceti di pari condizioni nel regno.
5.° Che si accordi il privilegio di porto franco per lo commercio in Brindisi.
6.° Che si accordino terreni da coltivare con la condizione di non dover dipendere da Baroni o da proprietari, e quindi chiede il primate che si compiaccia il re di censuare egli stesso per lo bassissimo prezzo, che varranno ora tali terreni una estensione sufficiente, per distribuirla di nuovo alle predette popolazioni greche, le quali dopo i primi anni pagheranno quel canone, che la M.S. stimerà loro d'imporre.
Finalmente parlando questo Primate con la massima riserva a nome anche del Patriarca di Costantinopoli, e suo consiglio concistoriale; sembra perciò che i capi di quella Religione desiderano di essere anche in altri luoghi del Regno e dell’Italia, la loro autorità sopra il popolo di loro credenza disfidando di ciò che ad essi succeder potrebbe se avessero da dipendere dal Patriarca e dicasteri Russi.
DELUCIDAZIONI
Artic. 1° e 2° La venuta di queste cinque mila famiglie greche non può dubitarsi, che sarebbe di un vantaggio grandissimo a tutta la provincia di Lecce che è mancante di popolazione e specialmente alla città di Brindisi, dove in poco tempo si potrebbero riattare molte case da contenere molte migliaia di persone..... gli Artisti e i negozianti potrebbero far risorgere il commercio in Brindisi apprendere un traffico col Levante. E come la provincia abbonda di cotone questi artisti potrebbero aprire delle fabbriche di tali manifatture sotto la protezione del Governo. Gli artisti oltre della Citta di Brindisi potrebbero domiciliarsi in Mesagne, Francavilla, Casalnovo, e i negozianti oltre di Brindisi potrebbero stabilirsi in Otranto e Gallipoli per lo commodo del mare.
Artic, 3.° Non pare doversi incontrare alcun dubbio per accordarsi a queste famiglie l'esercizio libero della religione come anche una chiesa privata per il loro culto.
Artic, 4.° Subito che tali popolazioni Greche sono ammesse da V. M. ad essere suoi sudditi naturali debbono godere di tutti i privilegi, che godono i sudditi del Re nelle loro città.
5.° Che il porto franco che si domanda dal Primate Greco per la gente di sua nazione in Brindisi debba essere contento delle ultime leggi emanate per l'immissione ed estrazione dei generi.
6.° Nel territorio di Brindisi vi sono moltissimi terreni incolti per potersi dare a censo, per i quali le famiglie Greche pagheranno il solo canone e saranno esenti da qualsiasi tassa per queste terre ridotte a coltura per quattro o cinque anni.
Ultimo. Essendo queste famiglie greche in quanto alla loro religione dipendenti dal Patriarca di Costantinopoli non dovranno eseguire alcuna determinazione e commissione di questo Patriarca senza prima presentarlo al Re, ed attenderne l'ordino, che S. M. crederà giusto di dare. Questo istesso si pratica con Roma le cui carte non si possono eseguire se non siano prima vedute e approvate da S. M.
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trascritto da
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Cinzia Melis
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Licenza d'uso
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libera