Devastazione a New York
Contenuto
Titolo
Devastazione a New York
Data di inizio
10/03/2021
Titolo originale
Devastazione a New York, a terra i cavallini di Nivola
Ambiti e contenuto
Articolo sui cavallini eliminati per “riqualificare” una piazza nell’Upper West Side di Manhattan.
Autore del documento
Paolo Curreli
Lingua
Italiano
Condizioni che regolano l’accesso
Pubblico
Citazione bibliografica
Autore della riproduzione digitale
Formato
HTML
ESC - Ente schedatore
Creatore
Marta Melis
Data di creazione
22/06/2021
Identificativo
qualitative product or service property (0..*)
Articolo di giornale online
riassunto
Era un progetto simbolo di quello che Costantino Nivola intendeva per arte pubblica, la perfetta rappresentazione dello spirito che animava il suo lavoro in stretta collaborazione con gli architetti e gli urbanisti. Interventi che portassero la bellezza e l’armonia non solo nei palazzi delle istituzioni e delle banche o nati per decorare i grattacieli delle multinazionali.
No Antine Nivola, il piccolo sardo fuggito dal fascismo a New York con la moglie ebrea Ruth, voleva portare l’arte anche nelle periferie, come fece nel piazzale delle case popolari di Harlem. E lo voleva fare usando materiali poveri come il cemento che trasmettessero bellezza senza intimorire o sovrastare col lusso del marmo. Così per il parco giochi delle Wise Towers un’isola all’interno di quello che negli anni ’60 era un quartiere povero della città, dove i bambini potessero trovare lo spazio che serviva per crescere con serenità. Un sogno sociale, sculture che diventano giocattoli, spazi animati dalle voci dei ragazzini non opere mute nel silenzio di un museo.
Era un progetto simbolo si diceva perché ieri come un fulmine a ciel sereno il Museo Nivola di Orani ha reso noto che: «Una terribile notizia ci ha raggiunto da New York. Il playground delle Wise Towers, realizzato da Costantino Nivola e Richard Stein nel 1964, il più grande progetto pubblico di Nivola a New York, è stato distrutto. Non si tratta di vandali, ma di un progetto di “rinnovamento” dell’area. I cavallini di Nivola, ispirati ai cavalli a dondolo dell’infanzia e alla statuaria orientale, sono stati rimossi, le gambe spezzate da colpi di mazza».
Un gesto incomprensibile che a prima vista farebbe pensare a una mancanza di riconoscimento dell’arte di Costantino Nivola a New York. «Non è così – spiega Antonella Camarda, storica dell’arte direttrice del museo Nivola di Orani –. La mostra del 2020 “Figure in Field” alla Cooper Union, l’importantissima istituzione universitaria che ci ha informato della terribile notizia, ha avuto un grande seguito di pubblico. Nell’occasione è stata realizzata perfino una mappa dell’arte pubblica di Nivola a New York per renderla fruibile il più possibile. Le sue opere sono conservate nei musei più importanti a New York nel MoMA, al Whitney, al Met, Parrish Museum of Art Guild, Hall museum, e a Washington nella National Gallery, Hirshhorn, Boca Raton Museum of Art Yale University Art Gallery, a Berkeley nell’Art Museum and Pacific Film Archive – elenca con sconforto Camarda –. Una barbarie ancora di più incomprensibile in attesa della mostra “Sandscapes” che Magazzino Italia Arte dedicherà a maggio a Nivola nella metropoli Usa. Un altro segno di quanto la sua opera e il suo lavoro siano riconosciuti. Naturalmente il restauro e la riqualificazioni delle case popolari, le due grandi torri, che circondavano il parco giochi è un atto meritorio. Questo non toglie che si potesse con relativa facilità salvare le sculture, rimuoverle in modo accurato con un progetto di conservazione e di valorizzazione dell’opera – sottolinea con decisione Antonella Camarda –. É stato un atto di vandalismo istituzionale, un gesto iconoclasta, che ancora non riusciamo a spiegarci. Oltretutto sono opere che hanno una notevole importanza anche dal punto di vista economico. Noi come museo dedicato all’artista e altre istituzioni che tutelano e studiano l’opera di Nivola e la sua famiglia stiamo contattando i responsabili. Vogliamo a fermare questo atto di barbarie e recuperare quanto già devastato. Invito tutti i lettori della Nuova ad aiutarci, condividendo il messaggio che abbiamo pubblicato nella nostra pagina facebook».
Messaggio di fermezza che arriva da Orani, paese natale, dell’artista e che si conclude con una frase piena della volontà di andare avanti: “La conoscenza è la migliore difesa contro l'oblio”.
No Antine Nivola, il piccolo sardo fuggito dal fascismo a New York con la moglie ebrea Ruth, voleva portare l’arte anche nelle periferie, come fece nel piazzale delle case popolari di Harlem. E lo voleva fare usando materiali poveri come il cemento che trasmettessero bellezza senza intimorire o sovrastare col lusso del marmo. Così per il parco giochi delle Wise Towers un’isola all’interno di quello che negli anni ’60 era un quartiere povero della città, dove i bambini potessero trovare lo spazio che serviva per crescere con serenità. Un sogno sociale, sculture che diventano giocattoli, spazi animati dalle voci dei ragazzini non opere mute nel silenzio di un museo.
Era un progetto simbolo si diceva perché ieri come un fulmine a ciel sereno il Museo Nivola di Orani ha reso noto che: «Una terribile notizia ci ha raggiunto da New York. Il playground delle Wise Towers, realizzato da Costantino Nivola e Richard Stein nel 1964, il più grande progetto pubblico di Nivola a New York, è stato distrutto. Non si tratta di vandali, ma di un progetto di “rinnovamento” dell’area. I cavallini di Nivola, ispirati ai cavalli a dondolo dell’infanzia e alla statuaria orientale, sono stati rimossi, le gambe spezzate da colpi di mazza».
Un gesto incomprensibile che a prima vista farebbe pensare a una mancanza di riconoscimento dell’arte di Costantino Nivola a New York. «Non è così – spiega Antonella Camarda, storica dell’arte direttrice del museo Nivola di Orani –. La mostra del 2020 “Figure in Field” alla Cooper Union, l’importantissima istituzione universitaria che ci ha informato della terribile notizia, ha avuto un grande seguito di pubblico. Nell’occasione è stata realizzata perfino una mappa dell’arte pubblica di Nivola a New York per renderla fruibile il più possibile. Le sue opere sono conservate nei musei più importanti a New York nel MoMA, al Whitney, al Met, Parrish Museum of Art Guild, Hall museum, e a Washington nella National Gallery, Hirshhorn, Boca Raton Museum of Art Yale University Art Gallery, a Berkeley nell’Art Museum and Pacific Film Archive – elenca con sconforto Camarda –. Una barbarie ancora di più incomprensibile in attesa della mostra “Sandscapes” che Magazzino Italia Arte dedicherà a maggio a Nivola nella metropoli Usa. Un altro segno di quanto la sua opera e il suo lavoro siano riconosciuti. Naturalmente il restauro e la riqualificazioni delle case popolari, le due grandi torri, che circondavano il parco giochi è un atto meritorio. Questo non toglie che si potesse con relativa facilità salvare le sculture, rimuoverle in modo accurato con un progetto di conservazione e di valorizzazione dell’opera – sottolinea con decisione Antonella Camarda –. É stato un atto di vandalismo istituzionale, un gesto iconoclasta, che ancora non riusciamo a spiegarci. Oltretutto sono opere che hanno una notevole importanza anche dal punto di vista economico. Noi come museo dedicato all’artista e altre istituzioni che tutelano e studiano l’opera di Nivola e la sua famiglia stiamo contattando i responsabili. Vogliamo a fermare questo atto di barbarie e recuperare quanto già devastato. Invito tutti i lettori della Nuova ad aiutarci, condividendo il messaggio che abbiamo pubblicato nella nostra pagina facebook».
Messaggio di fermezza che arriva da Orani, paese natale, dell’artista e che si conclude con una frase piena della volontà di andare avanti: “La conoscenza è la migliore difesa contro l'oblio”.
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Libera
Tipo
Articolo di giornale online
Titolo alternativo
Devastati i cavallini di Nivola
Oggetto
Arte Pubblica
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