Tilted Arc

di Michela Murru

Un artista e la sua ricerca

Can public art be independent, analytical and fully ambitious and yet accepted within its community? How much real diversity within Government-commissioned art is now possible?  (Brenson 1989)

Si domandò Michael Brenson, giornalista del New York Times, in un articolo scritto subito dopo la rimozione del Tilted Arc di Richard Serra dalla Federal Plaza di New York.

Ragionando a posteriori sulla vicenda, la risposta all'interrogativo sembrerebbe essere negativa.
Al momento della commissione, Richard Serra era già ampiamente conosciuto nel panorama artistico internazionale.

Nella prima parte della sua carriera Serra si dedicò soprattutto all'indagine delle potenzialità espressive di una grande varietà di materiali: gomma, fibra di vetro, neon, acciaio e pietra (...).

Dagli anni Settanta, abbracciando la corrente minimalista, Serra propose lavori segnati da un diverso orientamento. Indaga le possibili interazioni tra ambiente espositivo e volume dell’oggetto artistico.

L'artista espande l'atto creativo abbracciando l'architettura e il paesaggio nel tentativo di instaurare un rapporto, talvolta di violento contrasto, tra l'opera e lo spazio circostante secondo un programma di ricerca che sarà una costante del suo lavoro. La quasi totalità delle opere di questo periodo venne pensata per ambienti esterni.

Cambiare l'identità dello spazio

Sono queste le premesse del Tilted Arc. L’opera consiste in una lastra d’acciaio leggermente ricurva del peso di settantatre tonnellate. Venne inaugurata nell’estate del 1981. Era stata commissionata due anni prima dal governo degli Stati Uniti per essere posizionata al centro della Federal Plaza, un’area semicircolare di circa quaranta metri quadri  (Del Puppo 2013).

Come altre opere di Serra, Tilted Arc era site specific, cioè creata per un luogo che diventa “funzione” dell’opera stessa (...). Come suggerisce lo stesso Serra in un’intervista del 1989:

any given place has a preexisting character and identity and when you intervene with a form, that form necessarily changes the character and description of the space and place giving it a new sculptural identity. Often this new identity is considered to be anti-environmental because it alters and changes the existing condition, whether it is urban, architectural or a landscape. It changes how one relates to those spaces and places both perceptually and conceptually (Ottmann 1989).

Le parole dell’artista prefigurano quanto avvenne a seguito dell’edificazione del Tilted Arc, il cui obiettivo era trasformare la percezione della plaza in coloro che la frequentavano, proiettandoli in una dimensione spaziale nuova perché riconfigurata dall’opera d'arte.

"L’obiettivo dell’arte per me è l’esperienza di vivere fra le opere” affermò Serra. A New York tale fine venne perseguito costringendo i passanti a costeggiare l’immenso muro di metallo, a rallentare in uno spazio che, gremito di lavoratori, veniva attraversato con rapidità e disattenzione. “I am interested in a behavioral space in which the viewer interacts with the sculpture in its context.”, ribadì nel 2002 (Levine 2002).

Tuttavia, l’intenzione che fondava la concezione dell’opera non fu mai compresa da quegli stessi frequentatori della piazza, per la maggior parte lavoratori presso la sede della corte federale – frequentatori per i quali il Tilted Arc era stato in realtà pensato.

Contestazioni e rimozione

Ciò che venne prevalentemente contestato fu l'inutilità dell’opera che, secondo i cittadini newyorkesi, fungeva solo da riparo per i senzatetto e come punto nel quale i writers potevano agire indisturbati. Si scatenarono aspre polemiche e, in breve, si arrivò ad organizzare una petizione per la sua rimozione.

La legittimità dell’opera era però difesa dall’intero establishment dell’arte contemporanea, e aveva dalla sua parte la commissione diretta da parte del governo.

Si arrivò inevitabilmente a una causa civile, durante la quale il tribunale propose la dislocazione del Tilted Arc in un altro sito della città. Serra rifiutò il compromesso in quanto, secondo il principio fondante dell’arte site-specific, rimuovere il lavoro avrebbe significato distruggerlo.

Il Tilted Arc venne rimosso la notte del 15 marzo 1989, neanche dieci anni dopo la sua installazione. Venne diviso in pezzi e stoccato in un deposito (Brenson 1989).

Da un punto di vista meramente artistico la “riluttanza” verso l’opera va ricercata nella scelta delle forme del modernismo alle quali Serra rimase sempre fedele e che erano ormai considerate superate, per lasciare spazio alle correnti neofigurativa e post-modernista caratterizzanti di tutto il periodo degli anni Ottanta.

Tuttavia, per comprendere tale controversia, non ci si può limitare a valutazioni o giudizi di natura esclusivamente estetica, concettuale o artistica.

Come lo nota Alessandro Del Puppo:

L’amministrazione di Regan stava ridefinendo l’intera politica di sovvenzioni pubbliche, gettando così i presupposti per la «guerra culturale» del decennio entrante. Il Tilted Arc rese evidente, in maniera traumatica, il fragile fondamento delle teorie istituzionali: qualcosa che aveva successo come opera d’arte all’interno del mondo dell’arte falliva come opera d’arte nella sfera pubblica (Del Puppo 2013).

Bibliografia/Sitografia

Adam Chodzko. «Site-specific». tate.org, 1999.

Alexandra Andresen. «Serra, Richard». In Enciclopedia Treccani. V Appendice, 1994.

Brenson, Michael. «The Messy Saga of “Tilted Arc” Is Far From Over». 2 aprile 1989, par. 2 - Art View. The New York Times Archives.

Del Puppo, Alessandro. L’arte contemporanea - Il secondo ’900. Milano: Einaudi, 2013.

Finkelpearl, Tom. Dialogues in public art. Cambridge: MIT Press, 2001.

Horowitz, Gregg. «Public Art/Public Space: The Spectacle of the Tilted Arc Controversy». The Journal of Aesthetics and Art Criticism 54, n. 1 (1996): 8–14.

Hughes, Robert. «Man of steel». The Guardian, 22 giugno 2005, par. culture.

Levine, Caroline. «The paradox of public art: Democratic space,the avant-garde, and Richard Serra’s “Tilted Arc”» Philosophy & Geography 5, n. 1 (2002): 51–68.

Mundy, Jennifer. «Lost Art: Richard Serra», s.d.

Richard Serra. Richard Serra interview (2001) - The Best Documentary Ever, 2 dicembre 2017. YouTube.

«“Tilted Arc”Destroyed». Nova Law Review 14, n. 1 (1989): 385–406.

Richard Serra; Klaus Ottmann. Richard Serra intervistato da Klaus Ottmann. Stampa, 1989. journal of contemporary art.

«Richard Serra’s Tilted Arc». Audio. NYPR Archives & Preservation. Consultato 13 giugno 2021.

«Richard Serra». In Wikipedia, l’enciclopedia libera, 2 luglio 2021.

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