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Titolo
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La festa di San Lussorio di Nuraminis e il culto di San Lussorio
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Occasione
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Dal 20 al 23 Agosto- Svolgimento Festa Manna
Sera del 20 Agosto - Sa dì ‘e su espòru (il giorno della vigilia)
21 - Giorno della festa e delle corse dei cavalli
22 - Sa dì 'è Santu Scioreddu
23 - Sa dì 'è Sa Porra
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Localizzazione
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Comune di Nuraminis (SU)
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Descrizione
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-Descrizione della Festa
A Nuraminis ogni anno da tempo ormai immemorabile il 20 al 23 agosto si svolge sa festa manna, la festa principale.
Il paese intero, grazie al lavoro del comitato de is obreris, ovvero i gremi composti da cinque diverse categorie di lavoratori, si addobba con bandierine e lampadine colorate; le due chiese coinvolte, la parrocchiale e la campestre dedicata al santo, sono ornate di vessilli e bandiere.
Negli stessi giorni, il simulacro del santo, conservato tutto l’anno in una nicchia della chiesa parrocchiale, viene lavato con un panno imbevuto di vino e viene vestito con il mantello della festa, rosso vivo e preziosamente ricamato, gli vengono posti in capo un’aureola d'argento risalente al 1830 e sulla mano sinistra una palma, anch’essa in argento.
Stesso trattamento ricevono le due piccole statue dei santi Camerino e Cesello collocati ai lati del simulacro del santo esposto su una pedana all’interno della chiesa parrocchiale.
Il 20 di agosto è noto come sa dì ‘e su espuru, il giorno della vigilia in cui risuona su toccu ‘e sa processioni, ovvero il suono delle campane che serve a richiamare i fedeli in parrocchia per la prima messa; dopo la celebrazione parte la solenne processione che accompagna il simulacro di San Lussorio fino alla chiesa campestre a pochi chilometri dal paese.
Il corteo è accompagnato dal rosario recitato in sardo, con cori alternati di uomini e donne; tale canto viene seguito all’arrivo da un'altro altro canto dialettale in rima: is goccius de santu Sciori, che narrano la vita e le gesta del santo.
I fedeli entrano lentamente in chiesa per poter baciare le reliquie del santo e, successivamente, ritornano in paese percorrendo il cammino già fatto; ed è qui che la festa continua, con gare poetiche in campidanese disputate da esperti cantadoris.
Il 21 agosto, la festa si svolge intorno alla chiesa campestre dove, dopo una breve processione nel boschetto circostante, si celebra la messa; nel pomeriggio si sussegue, senza tregua, il pellegrinaggio dei fedeli.
Nelle campagne circostanti, su una pista allestita per l’occasione, si svolge una gara ippica il cui premio - un tempo una misura di stoffe pregiate - è una somma di denaro; al termine della gara, al crepuscolo, viene celebrata un’altra messa a cui segue la processione che riporta il simulacro del santo, accompagnato dallo scoppiettio dei mortaretti e dalla scorta armata dei carabinieri, alla chiesa parrocchiale.
I festeggiamenti proseguono, per tutta la notte, tra ricchi banchetti, spettacoli e intrattenimenti.
Il 22 agosto, detto de santu Scioreddu, la festa si svolge tutta in paese, con la processione tra le sue vie e la messa cantata concelebrata da diversi sacerdoti; durante la serata, proseguono gli intrattenimenti tra cui, fino agli anni ‘80, il più seguito era su pinnioni, una sorta di albero della cuccagna.
Il 23 agosto, sa dì ‘e sa porra, tra ulteriori spettacoli e musiche, si conclude la festa.
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-Cenni storici
Secondo l’antico martirologio geronimiano del VI secolo la festa di San Lussorio era celebrata il 21 agosto, giorno in cui nel 304 d.C. egli morì da martire presso Forum Traiani (oggi Fordongianus, sede di una chiesa di età romanica dedicata al suo culto).
Già all’epoca di papa Gregorio I Magno (590 d.C - 604 d.C), il culto del santo era molto diffuso nell’Isola e dal XI secolo, più precisamente dal 1088, si estese anche in Toscana in seguito al trasporto da parte pisana delle reliquie di San Lussorio (da loro noto come San Rossore) nella cattedrale di Pisa.
Una parte delle reliquie venne portata anche a Firenze nel 1422 per opera dei Frati Umiliati, che cinque anni dopo commissionarono a Donatello un busto in bronzo per ospitare le reliquie del santo e che ora si trova al Museo Nazionale di San Matteo.
Ancora oggi numerosi paesi isolani celebrano la festa in onore del santo, come Santu Lussurgiu (a lui dedicato ma la cui parrocchiale è dedicata al culto di San Pietro), Fordongianus (sede del suo martirio), Borore, Arbus, Tortolì e Baunei solo per citarne alcuni.
Tempo addietro, l’importanza della festa era data dal suo segnare l’inizio dei nuovi contratti agrari: era infatti durante il periodo della festa di San Lussorio che cessava l'anno agricolo e si effettuava ''s’accodrada'', dove ''is ominis de acòrdiu'' (che compongono anche uno dei Gremi della festa) in assenza di esplicito rinnovo del lavoro si congedavano dai vecchi proprietari e dopo una settimana si accordavano per prendere servizio presso i nuovi (da qui deriva l'usanza sarda di chiamare settembre ''cabudanni'').
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Attore collettivo
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Is Obreris, ''Gli operosi'', sono Gremi suddivisi in 5 diverse categorie:
-de Is Coiaus o Is Meris de Domu: composta da due proprietari ammogliati il cui ruolo è occuparsi di quanto necessita per la festa religiosa o qualora servisse, a sopperire alle mancanze degli altri Obreris.
-de Is Bagadius o sos Fillus de Domu: composta da più figli scapoli di famiglie il cui ruolo è quotarsi per versare una quota (che in passato corrispondeva a uno starello, ora ad una somma in denaro) il cui scopo è provvedere al pagamento dell'illuminazione, dell'ingaggio della banda etc.
-de Is Pastoris: composta da due o più armentari il cui ruolo è provvedere all'importo necessario per i premi delle gare ippiche del 21 Agosto.
-de is Artistas: composta dagli artigiani di paese, il cui ruolo è provvedere alla somma per i fuochi artificiali.
-de Is Ominis de Acòrdiu: composta da salariati fissi dell'agricoltura, il cui ruolo è concorrere nelle gare ippiche, nelle pariglie e assistere per le spese dei fuochi.
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Per visionare a quanto corrispondeva uno starello vedasi:
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Autore della scheda
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Autrici principali: Erica Luciano, M. Eleonora Prinzis
Modificato da: Andrea Lara
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Data
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Data schedatura: ??/7/2019
Data Modifica: 17/5/2025
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Ente schedatore
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L.U.Di.Ca
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Citazione bibliografica
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- Batzella Armando, Nuraminis attraverso i secoli. Storia e tradizioni, (a cura di Giampaolo Salice), Edizioni Grafica del
Parteolla, Nuraminis 2018 pp. 101-104
-Sarais Alessio, Nuraminis. Le chiese e le feste, Edizioni Grafica del Parteolla, Nuraminis 2005