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Titolo
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Acquasantiera di San Pietro
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Autore dell'opera
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Ignoto, plausibilmente opera di uno o più Picapedrers (Scalpellini) locali.
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Definizione
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-Descrizione Tecnico/Iconografica
Il bacile presenta al suo esterno una decorazione a baccellatura e al suo interno un rilievo raffigura San Pietro recante le sue chiavi e dotato di nimbo, e viene rappresentato in posizione rigidamente frontale e in piedi su una sorta di mensola a piramide rovesciata.
Lo stelo che regge il bacile è rastremato e sagomato alla base e poggia a sua volta su un basamento a sezione triangolare che presenta, oltre a delle figure umane con le braccia poste in grembo negli spigoli, delle raffigurazioni correlate alla purificazione tramite il sacramento del battesimo: infatti è possibile visionare nei tre lati del basamento cornici rettangolari ospitanti rispettivamente le figure di un fiore a doppio giro di petali, di un vaso contenente una figura floreale e di una colomba che si abbevera; a tal proposito è interessante notare l'unicità della colomba rispetto alle altre due figure: essendo essa un'elemento iconografico collegato al battesimo e allo Spirito Santo nell'iconografia cristiana, è racchiusa in un medaglione ovoidale dai bordi decorati a volute.
L'opera è interamente in pietra calcarea, probabilmente di provenienza dalle cave locali.
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-Cenni Storici
Nonostante la semplicità della chiesa campestre di San Lussorio l'opera presenta un lavoro ben dettagliato che racconta l’abile manualità dei Picapedreros (scalpellini) isolani della prima metà del ‘600, e la lavorazione dell’acquasantiera richiama un esempio fra i tanti della stessa tipologia presenti nell’isola come quella presente nella parrocchiale dell'Immacolata dell'Armungia; essi differiscono però nella tipologia di basamento e nel materiale: infatti quello di San Pietro è triangolare in pietra calcarea, quello dell'Immacolata dell'Armungia è quadrangolare in pietra arenaria.
I motivi ci raccontano un’interessante cultura popolaresca, tipica della commistione della tradizione classica con quella medievale, impiegati per rappresentare l'idea di purezza del Cristianesimo delle origini rispetto al Cristianesimo del tempo.
Il luogo di provenienza originaria era probabilmente la chiesa parrocchiale di San Pietro di Nuraminis, dal quale venne rimossa nel 1846 per opera del parroco locale; egli infatti, ignorandone importanza storico-artistica e l'effettivo valore, la fece spostare l'opera nella chiesa campestre di San Lussorio in seguito all'acquisizione di una nuova acquasantiera in marmo per la parrocchiale.
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Stato di conservazione
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Buono Stato
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Localizzazione geografico-amministrativa attuale
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Italia/Sardegna/Sulcis (SU)/Nuraminis
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Collocazione specifica
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All'interno della chiesa campestre di San Lussorio, a lato dell'ingresso principale.
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Cronologia specifica
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XVII sec.
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Citazione bibliografica
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-Batzella Armando, Nuraminis attraverso i secoli. Storia e tradizioni, (a cura di Giampaolo Salice), Edizioni Grafica del
Parteolla, Nuraminis 2018 pp. 99-101
- Caboni Fernando, Uno sguardo nel passato. Monografia sui comuni di Nuraminis, Samassi, Sanluri e Serrenti, Edizioni Grafica del Parteolla, 2002
- Rossi Nicoletta, Meloni Stefano, Villa dei Greci. Una Villagreca inedita tra storia, archeologia e arte, Edizioni Grafica del Parteolla, Nuraminis 2007. pp 173-174
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ECP - Ente competente per tutela
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-Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo (MI.B.A.C.T.)
-Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di e le Province di Oristano e Sud Sardegna
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ESC - Ente schedatore
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L.U.Di.Ca.
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Autore della scheda
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Autrici Originali: Erica Luciano, M. Eleonora Prinzis
Modificato da: Andrea Lara
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Copertura territoriale
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Comune di Nuraminis (SU)
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ha luogoConservatore
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Chiesa di San Lussorio di Nuraminis
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Data
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Data Schedatura: ??/7/2019
Data Modifica il: 17/5/2025