Rete sociale

di Carla Biolchini | Esame di Storia digitale e pubblica della Sardegna moderna | Corso di laurea magistrale in Storia e Società | a.a. 2020-21.


Nell’ambito del corso di Storia digitale e pubblica della Sardegna moderna tenuto per la prima volta durante quest’anno accademico dal professor Giampaolo Salice, mi sono focalizzata sullo studio del triennio 1793-96, conosciuto come triennio rivoluzionario sardo, attraverso la costruzione di una rete di relazioni che collegasse i protagonisti degli eventi presi in esame.

Grazie all’approfondimento di un dizionario biografico, Giacobini moderati e reazionari in Sardegna, di Vittoria del Piano, ho potuto ricostruire i rapporti tra alcuni dei protagonisti di primo piano del triennio di fine Settecento.

Per la resa grafica della rete di relazioni mi sono servita di Cytoscape, un software open source sviluppato inizialmente per visualizzare le reti di interazione molecolare in ambito bioinformatico, adoperato poi in ambito umanistico dai sociologi per lo studio delle reti sociali. In ambito di ricerca storica può essere utilizzato per rendere immediatamente visibili le relazioni tra individui.

È possibile contrassegnare diversi tipi di relazione con colori diversi, e per questo ho potuto evidenziare la diversa natura dei rapporti che legavano tra loro i protagonisti del triennio.
Mi sono concentrata sui personaggi che gravitavano intorno all’avvocato Vincenzo Cabras, animatore di uno dei club politici cagliaritani dell’epoca.

L’indagine si è poi estesa alle relazioni del giudice della Reale Udienza Giovanni Maria Angioy, uno dei protagonisti di primo piano del triennio, legato a Cabras da una comune appartenenza al fronte che Luciano Carta chiama dei Novatori. Sul finire del periodo preso in esame questo fronte si spaccherà, Cabras assumerà una posizione più moderata, staccandosi nettamente da Angioy, del quale chiederà la destituzione dalla carica di Alternos.

Attraverso le relazioni di questi due protagonisti del triennio ho potuto conoscere i rapporti che legavano la maggior parte del fronte dei Novatori, rapporti spesso mediati da legami familiari: per questo nella rete ho inserito, ove fosse possibile, le figure femminili spesso ignorate nel racconto del triennio di fine Settecento.

Grazie a questo strumento ho potuto dunque studiare il triennio da una prospettiva stimolante che mi ha permesso di trovarmi faccia a faccia con gli uomini e le donne del Settecento, permettendomi di entrare per quanto possibile nel loro mondo culturale, e comprendere meglio le dinamiche sociali e relazionali che restituiscono una parte importante della storia che con lo studio della sola storia politica non emerge in modo appropriato.

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