Monço, schiavo attallato, tratta per riscattare la schiava Mira
Contenuto
Titolo
Monço, schiavo attallato, tratta per riscattare la schiava Mira
Livello descrittivo
Unità documentaria
Livello superiore
Unità archivistica
Data di inizio
September 16, 1603
Ambiti e contenuto
Don Melchiorre Torrella, barone di Capoterra, ha comprato da Francisca Palou e Garcet, vedova di Joan Antonio Palou, ex avvocato fiscale del regno, una schiava bianca di nome Mira, nata a Bona, per 250 lire di moneta del presente regno.
Delle 250 lire ne ha pagato 220 il barone Torrella stesso e 30 lire gliele ha date Monço, schiavo di Joan Angel Quessa, mercante di Cagliari. Si specifica che Monço e il suo padrone Joan Angel Quessa hanno stipulato un patto di taglia che avrà termine nel mese di dicembre di questo stesso anno, e dopo la fine della taglia lo schiavo sarà libero.
Il barone Torrella dice di aver comprato la schiava Mira in nome, per conto e commissione dello schiavo Monço stipulando i seguenti accordi.
Il Torrella promette che, non appena Monço gli avrà ripagato le 220 lire che ha anticipato per l’acquisto di Mira, lui gli consegnerà la schiava affrancata e libera e Monço ne potrà fare ciò che vorrà nella sua piena volontà. Monço inoltre si obbliga a Melchior Torrella affinché, nel frattempo che non avrà terminato di ripagargli il suo debito, starà in casa sua insieme a Mira e lo servirà da schiavo in tutti i servizi che lui gli comanderà, e il suo precedente padrone, quando finirà la taglia, gli permetterà di trasferirsi nella casa del Torrella. Inoltre promette che, durante il tempo rimanente della taglia, ogni giorno porterà, a spese di Torrella, due barili d’acqua al Quessa e due barili di pescato. Ancora il barone Torrella pro mette a Monço per tutto il tempo che lui e Mira staranno a casa sua lui li nutrirà con cibo e bevande.
D’accordo le due parti decidono che Monço non potrà ricevere soldi da nessuna persona di Cagliari né del resto del regno di Sardegna per restituire i soldi che deve al barone, ma devono essere soldi di giornate lavorate, guadagnati o che gli verranno inviati dalla Barberia. Ancora d’accordo stabiliscono che se Monço non adempie a tutte le cose stabilite, Mira rimarrà schiava di Melchior Torrella come se questo atto non fosse mai stato fatto. Se invece Monço ne paga solo parte e il rimanente viene pagato da Mira, allora Mira sarà libera e franca. Tutte le parti promettono di adempiere agli accordi senza ritardi. Testimoni sono Nicolao Montelles, mercante di Cagliari e Nicolao Porxella della villa di Serdiana.
Delle 250 lire ne ha pagato 220 il barone Torrella stesso e 30 lire gliele ha date Monço, schiavo di Joan Angel Quessa, mercante di Cagliari. Si specifica che Monço e il suo padrone Joan Angel Quessa hanno stipulato un patto di taglia che avrà termine nel mese di dicembre di questo stesso anno, e dopo la fine della taglia lo schiavo sarà libero.
Il barone Torrella dice di aver comprato la schiava Mira in nome, per conto e commissione dello schiavo Monço stipulando i seguenti accordi.
Il Torrella promette che, non appena Monço gli avrà ripagato le 220 lire che ha anticipato per l’acquisto di Mira, lui gli consegnerà la schiava affrancata e libera e Monço ne potrà fare ciò che vorrà nella sua piena volontà. Monço inoltre si obbliga a Melchior Torrella affinché, nel frattempo che non avrà terminato di ripagargli il suo debito, starà in casa sua insieme a Mira e lo servirà da schiavo in tutti i servizi che lui gli comanderà, e il suo precedente padrone, quando finirà la taglia, gli permetterà di trasferirsi nella casa del Torrella. Inoltre promette che, durante il tempo rimanente della taglia, ogni giorno porterà, a spese di Torrella, due barili d’acqua al Quessa e due barili di pescato. Ancora il barone Torrella pro mette a Monço per tutto il tempo che lui e Mira staranno a casa sua lui li nutrirà con cibo e bevande.
D’accordo le due parti decidono che Monço non potrà ricevere soldi da nessuna persona di Cagliari né del resto del regno di Sardegna per restituire i soldi che deve al barone, ma devono essere soldi di giornate lavorate, guadagnati o che gli verranno inviati dalla Barberia. Ancora d’accordo stabiliscono che se Monço non adempie a tutte le cose stabilite, Mira rimarrà schiava di Melchior Torrella come se questo atto non fosse mai stato fatto. Se invece Monço ne paga solo parte e il rimanente viene pagato da Mira, allora Mira sarà libera e franca. Tutte le parti promettono di adempiere agli accordi senza ritardi. Testimoni sono Nicolao Montelles, mercante di Cagliari e Nicolao Porxella della villa di Serdiana.
Consistenza
Cc.5
Caratteristiche materiali e requisiti tecnici
Cartaceo
Lingua
Catalano
Soggetto conservatore
Autore della riproduzione digitale
Beatrice Schivo
Formato
.jpeg
ESC - Ente schedatore
Beatrice Schivo
Autore della scheda
UniCa
Data creazione della scheda
2023-08-03
ha luogo Ambito Territoriale
Cagliari
Diritti d'accesso
Pubblico
hasCopyright
Libero per fini di studio
Collezione
Annotazioni
There are no annotations for this resource.