Inventario di schiavi del 3 e 4 febbraio 1605
Contenuto
Titolo
Inventario di schiavi del 3 e 4 febbraio 1605
Livello descrittivo
Unità documentaria
Data di inizio
February 3, 1604
Data fine
February 4, 1605
Ambiti e contenuto
Inventario degli schiavi, del brigantino e delle robe che Guglielmo Prevost ha preso nei mari di Berberia. Inventario fatto per ordine del signor don Juan Deixer procuratore reale e giudice del reale patrimonio del regno.
Dopo aver inventariato il brigantino e gli oggetti il 3 febbraio, gli schiavi vengono inventariati il 4 febbraio alla presenza di Miquel Guasch portiere ordinario della procurazione reale. Gli schiavi catturati sono i seguenti: un moro di nome Ussayn; un altro moro di nome Mahomet; un altro nominato Scander; Mahomet; un altro di nome anch’esso Mahomet; un moro ebreo di nome Abram; Assanam; Abdalla; Ali; Amida; Ali; un altro Ali; Amet; Mahomet; Abraim; Ali; Mahomet; Ali; Ali; Ali; una mora di nome Aissa; Ali; un’altra Aissa; uno schiavetto di nome Mahomet; un ebreo detto Sanson; un altro moro detto Mahomet; Sayte; Charif; Mahomet; Belassem; un moro detto Raban; un altro chiamato Mahomet; un altro moro chiamato Abdalla; Ambarch; Sayt; Ansa Cego; Ambarch; un altro Ambarch; un moro di nome Moratanebi; Sabrit; Mostafa; Ambarch; Mahomet; un moro detto Abraim e un moro ebreo detto Abram; un moro di nome Ali.
Si fa nota che sono stati presi due schiavi per il diritto di joya per essere capitani di due diversi vascelli. Il diritto detto di "joya" era un privilegio che consisteva nell'usanza del viceré e del procuratore reale di pretendere, ad ogni pubblico incanto, uno schiavo o una schiava per sé a titolo di omaggio.
Firma il notaio Bonfant.
Dopo aver inventariato il brigantino e gli oggetti il 3 febbraio, gli schiavi vengono inventariati il 4 febbraio alla presenza di Miquel Guasch portiere ordinario della procurazione reale. Gli schiavi catturati sono i seguenti: un moro di nome Ussayn; un altro moro di nome Mahomet; un altro nominato Scander; Mahomet; un altro di nome anch’esso Mahomet; un moro ebreo di nome Abram; Assanam; Abdalla; Ali; Amida; Ali; un altro Ali; Amet; Mahomet; Abraim; Ali; Mahomet; Ali; Ali; Ali; una mora di nome Aissa; Ali; un’altra Aissa; uno schiavetto di nome Mahomet; un ebreo detto Sanson; un altro moro detto Mahomet; Sayte; Charif; Mahomet; Belassem; un moro detto Raban; un altro chiamato Mahomet; un altro moro chiamato Abdalla; Ambarch; Sayt; Ansa Cego; Ambarch; un altro Ambarch; un moro di nome Moratanebi; Sabrit; Mostafa; Ambarch; Mahomet; un moro detto Abraim e un moro ebreo detto Abram; un moro di nome Ali.
Si fa nota che sono stati presi due schiavi per il diritto di joya per essere capitani di due diversi vascelli. Il diritto detto di "joya" era un privilegio che consisteva nell'usanza del viceré e del procuratore reale di pretendere, ad ogni pubblico incanto, uno schiavo o una schiava per sé a titolo di omaggio.
Firma il notaio Bonfant.
Consistenza
Cc.3
Caratteristiche materiali e requisiti tecnici
Cartaceo
Lingua
Catalano
Soggetto conservatore
Autore trascrizione
Beatrice Schivo
Citazione bibliografica
Pietro Amat di San Filippo, Della schiavitù e del servaggio in Sardegna. Indagini e studi, Stamperia reale della ditta G.B. Paravia e C., Torino, 1894; Salvatore Loi, Prigionieri per la fede: razzie tra musulmani e cristiani (Sardegna secoli XVI-XVIII), S@l Edizioni, Capoterra, 2016.
Autore della riproduzione digitale
Beatrice Schivo
Data della riproduzione digitale
2022/03
Formato
.jpg
ESC - Ente schedatore
Beatrice Schivo
Autore della scheda
UNICa
Data creazione della scheda
2022-11-22
ha luogo Ambito Territoriale
Cagliari
Diritti d'accesso
Pubblico
hasCopyright
Libero per fini di studio
Collezione
Annotazioni
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