Salina di Pau Pirastru

Contenuto

Denominazione

it Salina di Pau Pirastru

Data

1651

Descrizione

it Nel Seicento, la produzione delle saline di Oristano poteva arrivare a superare di poco i 2.000 quartini (1 quartino è pari a 1 rasiere e a 2 starelli). L'80% provenienti dalla salina grande (o di Sabocus), il 15% da Pau (o Pauli) Pirastu, il resto da Mistras. Nel 1675 si vendono poco meno di 1.200 quartini 80% Sabocus, Mistras 12%, Pompongias 4,5%, 1% Pau Pirastu). Il prodotto delle saline di Oristano era per un terzo circa costituito da sale nero, che si vendeva a 5 soldi lo starello, se acquistato all'origine, al doppio in dogana; il sale bianco costava due volte tanto. Per quantità, per qualità e per prezzi questo sale non era competitivo con quello di Sassari (che andava a 30 soldi il rasiere), tantomeno con quello di Cagliari (che costava 26 soldi il quartino, fino a 38 se imbarcato da altro porto). Il sale dell'Oristanese veniva comprato in città e nei suoi campidani, nelle incontrade di Parte Usellus, Parte Montis e Monreale, ad est verso Parte Ocier, nel Mandrolisai, Parte Barigadu Jossu e incontrada di Sedilo, a nord verso Bosa e la sua Planargia, nel Marghine, nel Goceano e nel Monteacuto, arrivando fino ad Alghero e, talvolta, ad est fino ad Orgosolo.

Comune attuale

it Oristano

Latitudine

it 39.78173773786682

Longitudine

it 8.542780439761804

Citazione bibliografica

it Anatra, Bruno. «Come ranocchie di color terreo. Oristano e il suo marchesato nella prima et‡ moderna». In Giudicato d’Arborea e Marchesato di Oristano: proiezioni mediterranee e aspetti di storia locale. Atti del 1. Convegno internazionale di studi, Oristano, 5-8 dicembre 1997, a cura di Giampaolo Mele, 1–2:59–80. Oristano: ISTAR, 2000.

Autore della scheda

it Giampaolo Salice

Data di creazione della scheda

it 31/07/2023

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