Colonia di Calasetta
Contenuto
Nome colonia
it
Colonia di Calasetta
Anno fondazione
November 20, 1769
Tipologia insediamento
it
marittima
Promotore
it
Giovanni Porcile
Nazione coloni
it
Tabarchini, piemontesi
Religione
it
cattolici
Luogo di origine
it
Tabarca
Luogo insediamento
it
Sant'Antioco
Stato insediamento
it
Regno di Sardegna
Comune attuale
it
Calasetta
Provincia attuale
it
Cagliari
Regione attuale
it
Sardegna
Stato attuale
it
Italia
Descrizione
Temendo la conquista francese di Tabarca, il bey di Tunisi la fa occupare nel 1741.
I tabarchini vengono fatti schiavi e deportati in terraferma. Nel 1756, in conseguenza del conflitto tra le reggenze tunisina e algerina, la gran parte viene deportata in Algeri, per essere poi riscattata da Carlo III re di Spagna nel 1768 e utilizzata per la fondazione di una Nueva Tabarca spagnola.
Le negoziazioni, che seguono la presa tunisina di Tabarca, vedono i tabarchini ancora protagonisti. Giovanni Porcile, genero del fondatore di Carloforte Agostino Tagliafico, eredita da questi la guida della colonia di Carloforte, insieme ai canali che gli consentono di dialogare direttamente con le autorità sarde e tunisine.
Su incarico di una quarantina di capofamiglia tabarchini, Procile tratta col governo sardo e con l’Ordine mauriziano con l’obiettivo di rafforzare ed espandere lo spazio d’azione del popolo tabarchino e della stretta élite che lo guida.
I ventisette capitoli per il popolamento di Calasetta vengono sottoscritti il 20 novembre 1769. L’ordine mauriziano sostiene i costi del trasporto di trentotto famiglie da Tunisi all’isola di Sant’Antioco e fornisce il vitto per il periodo di quarantena che si farà nei pressi della torre di Calasetta, già utilizzata per i tabarchini di Carloforte. L’Ordine provvederà inoltre alla fabbrica di una chiesa, a stipendiare un parroco di lingua ligure, a sostenere i costi di costruzione delle abitazioni private, a prestare sementi e attrezzi da lavoro per l’avvio delle produzioni agricole
I tabarchini vengono fatti schiavi e deportati in terraferma. Nel 1756, in conseguenza del conflitto tra le reggenze tunisina e algerina, la gran parte viene deportata in Algeri, per essere poi riscattata da Carlo III re di Spagna nel 1768 e utilizzata per la fondazione di una Nueva Tabarca spagnola.
Le negoziazioni, che seguono la presa tunisina di Tabarca, vedono i tabarchini ancora protagonisti. Giovanni Porcile, genero del fondatore di Carloforte Agostino Tagliafico, eredita da questi la guida della colonia di Carloforte, insieme ai canali che gli consentono di dialogare direttamente con le autorità sarde e tunisine.
Su incarico di una quarantina di capofamiglia tabarchini, Procile tratta col governo sardo e con l’Ordine mauriziano con l’obiettivo di rafforzare ed espandere lo spazio d’azione del popolo tabarchino e della stretta élite che lo guida.
I ventisette capitoli per il popolamento di Calasetta vengono sottoscritti il 20 novembre 1769. L’ordine mauriziano sostiene i costi del trasporto di trentotto famiglie da Tunisi all’isola di Sant’Antioco e fornisce il vitto per il periodo di quarantena che si farà nei pressi della torre di Calasetta, già utilizzata per i tabarchini di Carloforte. L’Ordine provvederà inoltre alla fabbrica di una chiesa, a stipendiare un parroco di lingua ligure, a sostenere i costi di costruzione delle abitazioni private, a prestare sementi e attrezzi da lavoro per l’avvio delle produzioni agricole
Bibliografia
Andrea ZAPPIA, “Ho trattato con Sua maestà sarda lo stabilimento di essi schiavi”. I tabarchini e l’insediamento di Calasetta sull’Isola di Sant’Antioco (1770), in Isole e frontiere nel Mediterraneo moderno e contemporaneo, a cura di Arturo GALLIA, Giannantonio SCAGLIONE e Lavinia PINZARRONE, Palermo, InFieri, 2017;
Latitudine
it
39.107273
Longitudine
it
8.367137
URL Media
it
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/5/5b/Calasetta.JPG
sourcedFrom
it
ASTo, Corte, Paesi, Sardegna, Feudi, mazzo 19
Creatore
it
Giampaolo Salice
Data d'invio
it
01/03/2022
Annotazioni
There are no annotations for this resource.