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Parco delle rimembranze La memoria dei caduti nella Grande Guerra costituisce un tema di grande valore che restituisce l'impressione che gli eventi bellici hanno avuto sulle comunità locali.
Visto il grande prezzo di vite umane pagato dalla Sardegna nella Grande Guerra le istituzioni hanno predisposto fin da subito la realizzazione di luoghi in cui celebrare i sacrifici dei giovani soldati.
Nel 1922 il sottosegretario alla Pubblica Istruzione Lupi istituì i Parchi e Viali della Rimembranza, formati da un albero per ogni caduto con una targhetta in ferro smaltato, con la dicitura "in memoria del (grado, nome, cognome), caduto nella Grande Guerra il (data) a (nome della battaglia).
In Sardegna il numero di caduti o dispersi si aggira intorno ai 13.600 e ha interessato pressoché ogni paese e città dell'isola. Nelle province di Sassari e Nuoro si contano 81 Comitati e 10 Parchi o Viali inaugurati (3 in provincia di Sassari e 7 in provincia di Nuoro) nel 1923.
Oggi i Parchi della rimembranza sono presenti a Chiaramonti, Cossoine, Ittiri, Martis, Ozieri, Pattada, Ploaghe, Sennori, Usini, Orani, Orgosolo, Tempio Pausania; i Viali a Borore, Isili, Silanus,
Sindia.
Due paesi conservano oggi parte dei nomi dei militi: si tratta di Silanus e Orani.
L’Elenco del sottosegretario Lupi del 1923 indica per Orani un Parco o Viale delle rimembranze inaugurato. L'inaugurazione è avvenuta dunque fra il 27 Dicembre 1922 ed il 15 Ottobre 1923.
Il Parco si trova nel cimitero comunale. I cipressi sono piantumati fra l’immediato esterno e l’interno del cimitero, dove è collocato il monumento commemorativo. Sono ancora presenti alcune targhe di riferimento ai caduti poste sul tronco degli alberi. In alcuni casi le targhe sono poste su croci metalliche piantate nel terreno e non sul tronco.
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Istituzione di scuole femminili Il Consiglio Comunale delibera sul finanziamento dell'istruzione femminile. I voti a favore furono cinque contro quattro.
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Delibera per l'istituzione di una scuola di latino Delibera consiliare per l'apertura di una scuola di latino gestita da frati. I voti favorevoli furono otto contro uno, quello del sindaco Pietro Pirisi che nemmeno volle firmare la delibera
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Discorso Antonio Marchioni Discorso alla popolazione oranese tenuto in piazza da Antonio Marchioni
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Palazzo Cuccu-Pirisi L'edificio è una casa padronale realizzata alla fine dell'Ottocento e, attualmente, svolge ancora il ruolo di residenza privata della famiglia Cuccu-Pirisi.
Ogni anno, nei fine settimana autunnali, il cortile interno ospita gli eventi legati alle manifestazione "Cortes apertas", una serie di percorsi enogastronomici e artistici volti a stimolare il turismo nelle zone interne della Sardegna durante la bassa stagione
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Ex lavatoio
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Miniera di San Francesco
L'impianto di estrazione della vena di talco sito in località San Francesco fu attivato nel decennio successivo al primo conflitto mondiale sotto la gestione della ditta “Talco Enrico Tron & C”.
Per l'intero ciclo di vita dell'impianto, cioè sino agli anni Settanta del Novecento, nelle attività produttive in sotterranea trovarono impiego molti uomini di Orani e dei paesi vicini.
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Palazzo Meloni Palazzo Meloni rappresenta un simbolo del paese di Orani e costituisce un bene identitario per tutta la comunità.
L’esatta data di edificazione di questa casa padronale non è nota. Gli elementi architettonici e decorativi di stampo neomanieristico suggeriscono, tuttavia, che il momento di realizzazione debba collocarsi nei decenni finali dell’Ottocento, in corrispondenza del periodo di maggiore ascesa economica e sociale della famiglia Meloni.
Abitato sino agli anni immediatamente successivi al secondo conflitto mondiale, nei decenni successivi è caduto in uno stato di progressivo abbandono. Dopo averlo acquisito nel 2005, l’amministrazione comunale intende ora realizzarvi un complesso espositivo-museale volto a raccontare la comunità di Orani.
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Museo Nivola Il museo Nivola si trova a Orani, in via Gonare, con sede nell'antico lavatoio. Il museo è dedicato all'esposizione di opere scultoree dell'artista Costantino Nivola, nativo di Orani, ed è gestito dall'ente "Fondazione Costantino Nivola". Il Museo conserva la più importante collezione al mondo delle opere di Costantino Nivola tra sculture e dipinti, più di 200 opere acquisite attraverso successive donazioni.
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Casa natale di Marianna Bussalai
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La corte di giustizia feudale e il carcere baronale Partendo dall'analisi di alcuni documenti d'archivio condotta anche alla luce della tradizione orale della comunità oranese abbiamo ricostruito lo spazio dell'antica corte feudale di Orani, corrispondente grosso modo all'attuale Piazza Mazzini.
Grazie alla disponibilità di un cittadino oranese, il signor Celestino Demontis, e al sopralluogo effettuato col Professor Marcello Schirru, docente di Storia dell'Architettura moderna dell'Università di Cagliari, siamo inoltre riusciti a individuare quello che fu il carcere baronale.
Corrisponde alla cantina dell'attuale Casa Siotto-Demontis, nella quale sono visibili i resti di una struttura risalente al XVII secolo.
È presente una vecchia porta con grata, che potrebbe anch'essa risalire ad un periodo nel quale lo spazio era ancora utilizzato come carcere e corte di giustizia.
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Trasferimento degli uffici comunali nei locali dell'ex convento francescano Il Comune si organizza per trattare l'acquisto dal demanio statale dei locali dell'ex convento dei minori osservanti per adibirli a uffici pubblici, scuole d'ambo i sessi, ufficio municipale del giudicante mandamentale e a carcere mandamentale
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Il convento dei frati minori osservanti Il Convento dei Frati Minori Osservanti di Orani (facenti parte dell'ordine dei Francescani) nasce nel 1610 a seguito del progetto riformatore del concilio tridentino. Diocesi e archidiocesi sarde, col benestare dei re di Spagna e delle case Generalizie francescane e gesuitiche, avviano un programma di insediamento di questi ordini religiosi nell'isola. Ad essere interessati sono soprattutto i centri più importanti e per la prima volta viene interessato anche il Nuorese, diviso in diverse diocesi. La diocesi di Alghero fonda, tra gli altri, il Convento dei Frati Minori Osservanti a Orani, sede dell'omonimo marchesato.
La insediamento dell'ordine a Orani ha una data precisa, il 6 gennaio 1610. Inizialmente si stabiliscono in una residenza provvisoria, finché, il 2 dicembre 1612 si inizia la costruzione del nuovo convento grazie alle generose donazioni della comunità oranese e di alcune facoltose famiglie che donarono il terreno dove costruire l'edificio.
L'attività spirituale della comunità francescana perdura per 250 anni circa. La comunità godeva di un sostanziale benessere, garantito dai redditi del convento: lasciti testamentari, entrate della predicazione quaresimale e rendite dei pur modesti possedimenti terrieri. Le rendite permettono, negli anni, di apportare migliorie (il coro, l'organo e il pulpito ligneo).
Nel 1845 i religiosi che abitavano il convento erano 18.
Dopo la soppressione degli ordini religiosi del 1866 - definito "anno del duolo" - e l'incameramento dei beni da parte dello Stato, il convento riveste diverse nuove funzioni. Il Comune acquista i beni immobili del convento dal demanio statale e li utilizza come scuole, come pretura, come carcere mandamentale.
Oggi l'antica struttura conventuale è sede del municipio. Alla comunità parrocchiale rimane la concessione di poter ufficiare nella chiesa di San Giovanni Battista (chiesa parrocchiale di Orani dal 1870 al 1930).
Gli ultimi francescani continuarono a risiedere , con il permesso delle autorità locali, in qualche stanza adiacente all'ex-convento o ad occupare fino alla morte la propria cella.
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Casa Gatti [scheda in costruzione] [Scheda in costruzione]
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Chiesa della Madonna D'itria Il culto per la Madonna d'Itria ("Odighitria", che indica la via) risale all'età bizantina ma l'intitolazione non è documentata in Sardegna prima del penultimo decennio del XVII secolo.
In precedenza la chiesa oranese era dedicata a San Giuliano. Dalle ricerche d'archivio risulta che nella prima metà del XVII secolo vi era attivo un cantiere; si registrano infatti molte donazioni di privati destinate a "sa fabbrica".
L'aula mononavata è voltata a botte, con nicchie laterali in cui sono collocate statue lignee, fra cui quella di San Giuliano, di chiara fattura popolaresca e abbondantemente riverniciata. L'arco absidale è a sesto acuto. Il presbiterio leggermente sopraelevato è delimitato da una balaustra marmorea e accoglie l'altare in marmo bianco con inserti rosa. Nella volta a crociera dipinti murali raffigurano angeli e cherubini. Datati alla fine del Seicento, furono forse eseguiti dal capostipite degli Are.
Nella facciata, sormontata da timpano curvilineo, si trovano al centro un piccolo rosone e in asse il portale. Sulla sua superficie Costantino Nivola eseguì nel 1959 una decorazione a graffito, che raffigura la Dea Mater mediterranea, secondo le forme predilette dall'artista oranese. All'interno vi sono delle formelle rappresentanti le stazioni della Via Crucis realizzate nel 2010 da Pina Tolu; la tecnica è acrilico su tavola.
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Mutos oranesi Registrazione audio di mutos recitati in sardo oranese riguardanti preghiere dei santi, ninnananne e scene di vita quotidiana.
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Cimitero nuovo
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Ruderi della Chiesa di San Giacomo Ruderi della Chiesa di Santu Jacu. Sono ancora parzialmente integri i muri perimetrali della navata, con una nicchia e alcuni accenni visibili di decorazione muraria.
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Progetto Pergola
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Municipio di Orani Ex convento francescano, i cui locali sono stati riadattati per le funzioni comunali con provvedimento in data 17 novembre 1865.
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Casa Todde-Brau Nel piano particolareggiato, la Casa Todde – Brau risultava “monumentale”, tant’è che sotto vincolo della Sopraintendenza è stata ristrutturata da Luisa Chisu, con la parte esterna completamente restaurata con materiali del tempo; nella parte interna, laddove possibile, sono state recuperate le parti originarie. Gli archi e le volte a botte - precedentemente intonacate - sono state scoperte proprio in coincidenza con dei lavori di risistemazione degli ambienti interni.
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Lapide commemorativa ai caduti Lapide commemorativa realizzata per celebrare la memoria dei caduti oranesi della Grande Guerra.
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Una stanza in rosso Sala di Casa Siotto con dipinti murari. La decorazione, simmetrica sulle 4 pareti, rappresenta, come fossero arazzi appesi, dei tappeti con motivi sardi. Al centro di ogni tappeto una grande area rosso pompeiano, ai bordi temi iconografici dell'artigianato sardo, pavoncelle e frange. L'artista anonimo simula i chiodi a fermare le stoffe e lo spostamento di alcune parti con il vento.
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Monte granatico - Ex chiesa di Sant'Ambrogio
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Casa natale di Mario Delitala