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La chiesa è in stile gotico sardo e venne costruita come parrocchiale. La costruzione iniziò nel XVI secolo e ebbe termine agli inizi del XVII secolo.
Nella prima metà del XIX la chiesa dedicata a Sant'Andrea Apostolo venne abbandonata. Venne successivamente edificata una nuova parrocchiale al centro di Orani. Diversi censi rinvenuti nell'archivio parrocchiale del paese ci indicano che la prima parrocchiale era dotata delle cappelle delle Anime del Purgatorio, della Visitazione e della Beata Vergine.
Oggi rimangono ruderi della chiesa, mentre il campanile a pianta quadrata rimane in buono stato.
Nel cortile sono presenti lapidi e all'interno della chiesa vi è un cimitero coperto. Sono osservabili diversi affreschi sia dentro che fuori la sagrestia, ma sono tutti gravemente danneggiati.
Il soprannome Campusantu Betzu deriva dal fatto che nel XIX secolo l'area venne utilizzata come cimitero. Recenti lavori di rinforzo hanno consentito di preservare il campanile.
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Il catalogo dei Beni Culturali indica, per le caratteristiche tecniche visibili dall'esterno, che la costruzione potrebbe farsi risalire ad un periodo compreso tra il XVII ed il XIX secolo. La chiesa è stata ristrutturata nel 2020. A pianta rettangolare monovanata, presenta una porta in legno come entrata principale. A fianco all'entrata principale un piccolo cancello di ferro si apre su un corridoio che conduce ad un'entrata secondaria, con una porta di legno identica a quella dell'entrata principale. All'interno, al momento attuale, l'unico elemento d'arredo è l'altare litico, poiché i lavori di ristrutturazione non sono ancora stati conclusi.
La testimonianza orale della prioressa della chiesa, Pasqualina Borrotzu, ci regala qualche importante informazione sul culto di san Lorenzo. Ci racconta che non esiste una vera e propria festa né una processione. Si celebra invece la messa - sempre molto partecipata - seguita da un piccolo rinfresco e spesso si usa fare un triduo di preparazione alla ricorrenza del santo.
A proposito di Santu Labretzu, ci racconta ancora, si tramanda la leggenda che, sotto l'attuale altare, fosse custodito un "iscusorgiu", un tesoro d'oro. Che questa leggenda sia stata tramandata a lungo ci viene confermato durante la chiacchierata con Tottoni Pinna, Gigina Chironi, tzia Grazietta Mastio, Luigi Paddeu, Gianni Demontis e Tonino Puddu.
Un'altra tradizione orale raccontata ad Orani vuole che la chiesa di Santu Labretzu fosse, nei piani di Costantino Nivola, la sede prescelta per la realizzazione di un suo progetto plastico-architettonico del 1982-83: la Cappella del Corpo di Cristo.
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Recipiente da cucina, di forma cilindrica e con due manici
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Antico contenitore per il latte della capienza di 2 litri con maniglie rigide e tappo a chiusura ermetica
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Dipinto
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Oggetto di illuminazione
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Macchina fotografica
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Oggetto per macinazione dei chicchi di caffè
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Utensile di ferro per stirare
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Corpetto dell'abito tradizionale di Orani, da indossare sopra la camicia.
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strumento che serviva avvolgere il filo nel rocchetto.
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Questa tipologia, con calotta inferiore di forma semisferica e superiore conica, viene definita "a pigna" e ha un'area di diffusione circoscritta al nuorese.
Argento, placcato in oro con pasta vitrea
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Oggetto in filigrana per costume sardo
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Cinturone in cuoio dell'abito tradizionale maschile ornaese
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Veniva utilizzato per macinare i chicchi del caffè
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Maschera tradizionale del carnevale di Orani
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Rosario in madreperla
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Corpetto
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Utensile metallico, di forma rotonda, poco fondo e provvisto di lungo manico
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