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Il Ponte romano Il ponte era parte integrante della strada romana che univa Karalis, l’antica Cagliari, e Sulci, che nel suo ultimo tratto verso l’isola si snodava con un sistema di ponti e strade lastricate attraversando la zona dello Stagno di Santa Caterina e i suoi isolotti.
Oggi, rimane visibile ancora un breve tratto dell’originale strada romana, parzialmente sommersa ma ben visibile nelle giornate di bassa marea.
Una particolarità del Ponte Romano rispetto alle altre strutture simili in Sardegna è la sua originale funzione: mentre gli altri esempi di ponti servivano ad attraversare fiumi e torrenti o superare dislivelli, questo ponte di fatto collegava un’isola alla terraferma.
Il suo utilizzo si è protratto nei secoli fino a tempi recenti, come è testimoniato dall’asfalto che lo copre. Si conservano alcune fotografie in bianco e nero dei suoi ultimi anni di servizio che lo vedono accostato alla ferrovia.
Si presenta con una struttura allungata a due arcate e si può ipotizzarne originariamente una terza centrale. Il paramento, a pietre più o meno squadrate, mostra anch’esso il segno dei numerosi interventi.
Il nome “Su Ponti Mannu” con cui viene spesso ricordato, denota l’esistenza di altri ponti, più piccoli, che legavano l’isola di Sant’Antioco al continente sardo ma che sono stati distrutti.
Dal Bullettino Archeologico Sardo, sappiamo che già nel 1857, il ponte era “è del tutto abbandonato , nè vi si può passar che a piedi”.
Oggi, dopo i restauri del 1858, del 1893 e del 1920, il ponte si trova su un prato, frutto di un riempimento attuato attorno al 1940 per consentire ai mezzi militari il facile raggiungimento della banchina o il trasporto delle merci con mezzi gommati per il continente sardo, senza passare dal ponte romano.
Nel 1954, con la costruzione della strada, l’utilizzo del ponte venne abbandonato e divenne così un monumento e non più un mezzo per la viabilità da e per l’isola di Sant’Antioco.
Nel 2006 un progetto di restauro ha consentito di conservare il monumento che rischiava il degrado irreversibile soprattutto delle sue parti più delicate come le volte in arenaria e i parapetti.
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Comunicazione del comitato di agitazione pro ferrovia al sindaco di Sant'Antioco Lettera di grave critica da parte del comitato d'agitazione pro ferrovia contro il sindaco di Sant'Antioco perché ignora le continue richieste delle associazioni e della popolazione.
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Bonifica per il porto di Sant'Antioco Progetto: rilievo del lungomare e del porto finalizzato a delimitare la zona da bonificare per la futura sistemazione del porto
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Intervista a Matteo Guglielmini Matteo Guglielmini, custode della Torre di Canai per l'associazione Italia Nostra, racconta le fasi della riconversione della torre in residenza privata e del successivo restauro del monumento da parte di diversi enti territoriali.
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Intervista a Silvestro Papinuto Ex minatore, artista e scrittore autodidatta, che spesso frequenta la zona della Torre di Canai, Silvestro Papinuto (72 anni di Domusnovas) ci racconta come abbia trovato in Canai uno dei luoghi più adatti alla sua arte.
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Carta corografica del Regno di Sardegna Carta corografica del Regno di Sardegna delineata nel 1817 da Gioan Antonio Maina, fol. 1 Mss.
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Ex stazione ferroviaria di Sant'Antioco Progettato e costruito come stazione di II Classe con Magazzino Merci. La struttura è composta da un piano terra con quattro locali e in aggiunta il magazzino merci, mentre il primo piano è composto da cinque locali. Oggi il piazzale esterno alla stazione è stato asfaltato e riconvertito nel piazzale Sandro Pertini.
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Verbale del Consiglio Comunitativo di Sant'Antioco sulla consegna di provvigioni al Forte e di lettere alla Torre di Cannai Il Consiglio Comunitativo di Sant'Antioco chiede che la Regina gli fornisca aiuto per quanto riguarda la consegna di provvigioni ai combattenti stanziati nel Forte del Ponte per la difesa del territorio dalle incursioni barbaresche e per quanto riguarda il trasporto delle lettere alla Torre di Cannai, impegni troppo gravosi per essere compiuti dalla sola popolazione.
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Provvigioni alle truppe Il Consiglio Comunitativo di Sant'Antioco fa presente che la popolazione non può più provvedere alla consegna di paglia a Carloforte poiché è stata tutta consegnata alle truppe della torre e del fortino di Sant'Antioco. Il consiglio chiede che la popolazione sia sgravata dall'obbligo di provvedere queste forniture, tranne nel caso delle quote previste per la Torre di Cannai e per il Forte.
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Regio Decreto di Vittorio Emanuele II sulle architetture fortificate di S.Antioco Il Re del Regno di Sardegna comunica che le fortificazioni di S.Antioco, il forte di S.Antioco e quello di Portimannu, esclusa la Torre di Cannai, vengono dimesse dalla loro funzione militare, per diventare semplici edifici demaniali.
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Forte Su Pisu Il “Forte Su Pisu” fu costruito tra il 1813 e 1815 per proteggere i soldati e la popolazione di Sant’Antioco in caso di assedio da parte dei pirati saraceni.
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Tonnara di Cala Sapone La tonnara di Cala Sapone ha costituito uno dei centri più importanti per la pesca del tonno nei mari dell'isola di Sant'Antioco. Realizzata durante il regno di Filippo II di Spagna, visse alterne fortune. Conobbe, infatti, sia periodi di pesca florida sia fasi di profonda crisi. Risulta attualmente dismessa ma se ne possono osservare ancora alcune strutture ad essa connesse, come i ruderi della chiesetta della Beata Vergine S. Maria.
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Salina di Sant'Antioco
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La ricerca dei fondi per la ristrutturazione del Ponte Romano Si chiede di poter utilizzare la somma deliberata per mezzo di carta sovrana per restaurare la Chiesa parrocchiale, per la costruzione del canale di Ponte Mannu, considerata unica e insostituibile risorsa per il paese.
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Interviste a Andrea Scibilia Il Signor Scibilia approfondisce il tema del rapporto tra la comunità di Sant'Antioco e il mare, illustrandoci in due momenti diversi il Forte Su Pisu e ciò che è rimasto della Tonnara di Cala Sapone.
L'intervista al Forte Su Pisu è stata curata da Beatrice Basciu, mentre l'intervista sulla Tonnara di Cala Sapone da Davide Pisanu.
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Divieto di raccolta del sale delle Saline Is Animas Il Commissario Regionale per gli usi civici notifica al Podestà del Comune di Sant'Antioco il divieto dell'estrazione del sale delle saline "Is Animas" e assegna ai Comuni di Palmas Suergiu e di Tratalias l'uso esclusivo delle stesse
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Lavori di riadattamento del Ponte Romano a Sant'Antioco L'ingegnere Enrico Maurandi, per volere del sindaco di Sant'Antioco, svolge un sopralluogo per verificare le condizioni del Ponte Mannu. Si rileva che un tratto del muro di sostegno era franato compromettendo così la stabilità di tutta la costruzione. Si da nota dei lavori che verranno effettuati per ricostruire la muratura e dei materiali che verranno utilizzati, con l'importo totale che si dispiegherà.
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Atto di acquisto delle saline di Su Cadelanu Vendita dei fondi delle Saline su Cadelanu posseduti Demanio al Comune di Sant'Antioco per il valore di Lire 326,50.
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Relazione sulle attività svolte dall'Ordine mauriziano per popolare l'isola di Sant'Antioco con piemontesi e tabarchini Nelle carte sono presenti gli interventi effettuati dal 1758 riguardo il mantenimento dei coloni tabarchini e piemontesi dell'isola di Sant'Antioco. All'interno sono anche descritti gli obblighi verso le famiglie e i diversi movimenti delle famiglie con annesso il numero di queste ultime. Sono presenti anche i beni da consegnare ad ogni famiglia siano essi in denaro che in viveri.
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Relazione della ricognizione effettuata dal viceré Des Haiyes nei territori delle isole di San Pietro e di Sant'Antioco. Il viceré Des Haiyes osserva la necessità di riparare i ponti di Sant'Antioco in occasione della festa del Santo, e poi procede a controllare i nuovi coloni Tabarchini insediatisi vicino alla Torre di Calasetta.
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Pianta topografica dell'isola di Sant'Antioco La mappa, non datata, ma riferibile alla seconda metà del Settecento, contiene l'elenco geolocalizzato di architetture e infrastrutture (saline, ponti, abitazioni, magazzini) presenti sull'isola di Sant'Antioco.
Il documento, inoltre, raffigura in pianta il forte del ponte.
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Forte «Su Pisu» e tombe ipogee La fotografia scattata da Vittorio Alinari riproduce il forte su Pisu, erroneamente denominato castello, e le tombe ipogee della necropoli punica, chiamate grotte, e all'epoca ancora abitate
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La Chiesa di San Maurizio Martire a Calasetta Veduta del paese di Calasetta, Cagliari. Sullo sfondo si riconosce la chiesa di San Maurizio Martire
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Torre di Calasetta e Forte di Sant'Antioco Il documento contiene informazioni e rappresentazione grafica delle fortificazioni di Calasetta e di Sant'Antioco. Allegato si trova il disegno dimostrativo di torri e tonnare nelle isole di San Pietro e di Sant'Antioco
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Sant'Antioco e la gabella del vino La comunità di Sant’Antioco chiede la facoltà di imporre ed esigere la gabella del vino, sull’esempio di quanto si è già praticato nel 1758 per la popolazione di Carloforte. La Regia Autorità acconsente a tale privilegio per le popolazioni di Sant’Antioco e Calasetta. Negli anni a seguire, il Sindaco e la Giunta comunale di Sant’Antioco chiedono che questo privilegio venga ampliato all’acqua vite, per far fronte alle ingenti spese che la comunità si trova ad affrontare.