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Suonatore di launeddas di Sant'Antioco La particolarità di questa immagine risiede nel fatto che lo strumento è impugnato al contrario rispetto al modo in cui di norma si suona. La persona ritratta potrebbe essere Italo Diana, così come racconta Stefano Castello, attuale suonatore che racconta di questo episodio in un intervista realizzata al museo etnografico di Sant'Antioco.
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Quotidianità su tela Nella foto si può vedere uno scorcio della quotidianità tra fili di lana e ricami a telaio.
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Ricamo a punto croce in bisso Nella foto si può vedere una realizzazione in bisso con la tecnica del ricamo a punto croce.
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Filatrici di bisso Nella foto si possono vedere le allieve di Italo Diana che preparano e filano il bisso. Si possono riconoscere Cabras Assunta, Vacca Maria, Schirru Rafaella e Lusci Peppina
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Filatura del bisso La foto rappresenta il risultato della filatura del bisso
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Delibera sull'acquisto dell'abito del simulacro di Sant'Antioco Delibera relativa all'anno 1866 sull'acquisto del nuovo abito di velluto rosso di cotone del simulacro del 1854, in sostituzione del precedente abito di raso rosso. Il nuovo abito di velluto rosso può essere così utilizzato per le più importanti festività del Santo.
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Intervista a Chiara Vigo
La signora Chiara Vigo racconta la sua storia del bisso
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Intervista a Ottavia Pietropoli Operatrice al museo MuMa di Sant'Antioco, Ottavia Pietropoli ci racconta la storia del museo con un approfondimento sui Maestri d'Ascia
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Intervista a Giuseppina e Assuntina Pes Le sorelle Assuntina e Giuseppina Pes raccontano la loro esperienza con la tessitura a telaio del bisso.
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Intervista a Patrizia Zara Patrizia Zara racconta l'esperienza del nonno nella raccolta del bisso e delle perle e descrive la lavorazione della cravatta in bisso.
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La sirena del mare
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Intervista a Roberto Lai Il signor Roberto Lai racconta la storia del simulacro di Sant'Antioco dal XVIII secolo a oggi, fornendo dettagli sulla storia della vita del Santo, tra leggende e qualche fonte scritta.
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Intervista a Salvatorina Iesu La signora Salvatorina Iesu, attuale consigliera comunale, racconta del simulacro di Sant'Antioco in riferimento alla festività e al rapporto con il mare.
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Il simulacro di Sant'Antioco Il simulacro di Sant'Antioco è stato costruito dallo scultore Giuseppe Zanda nel 1854 per volere dell'allora sindaco Luigi Campus. La costruzione è stata resa necessaria in quanto il simulacro, proveniente da Iglesias, era sfuggito alla rivolta degli abitanti di Sant'Antioco messa in atto perchè gli iglesienti volevano trattenere le reliquie del Santo. La statua, che in origine si trovava all'interno di una cassa a un angolo della chiesa, è stata poi spostata in una cappella costruita nel 1862, appositamente adibita per ospitare il manufatto e conclusa nel momento si è riuscito a chiudere la causa del possesso delle reliquie e degli arredi grazie al Comune di Sant'Antioco. Il simulacro si presenta al devoto con un abito in velluto rosso, commissionato nel 1866. Nella mano sinistra, un libro, che rappresenta probabilmente il Vangelo, nella destra invece la palma a indicare la morte del Santo con il martirio.
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La Chiesa di San Maurizio Martire a Calasetta Veduta del paese di Calasetta, Cagliari. Sullo sfondo si riconosce la chiesa di San Maurizio Martire
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MuMa - Museo del Mare Il Museo è dedicato alla figura dei Maestri d'Ascia di Sant'Antioco , alla tradizione della navigazione e alla laguna. Il Museo rende fruibili le testimonianze attraverso le immagini, gli strumenti per la realizzazione delle imbarcazioni, audio-video di interviste ai maestri d’Ascia e attraverso degli esempi di imbarcazioni.