Porto di Sant'Antioco
Contenuto
Titolo
Porto di Sant'Antioco
Data costruzione
June 28, 2023
Descrizione
Il porto di Sant’Antioco si trova all’ingresso del paese. Storicamente è stato uno degli approdi principali del Mediterraneo.
Nel volume VII intitolato “Dizionario storico statistico commerciale degli stati di S.M. il Re di Sardegna” abbiamo le prime notizie riguardanti il porto a fronte della necessità di esportare le derrate prodotte sia dalla comunità locale sia da quella del circondario; sicuramente in questo processo è stato molto importante il popolamento dell’isola così come il complessivo miglioramento della situazione socio economica della Sardegna.
Al tempo l’approdo era ubicato nella parte est dell’abitato quindi una posizione diversa rispetto a quella del periodo fenicio-punico e romano quando si trovava più a sud. Nel 1858 abbiamo tre deliberazioni comunali che ci forniscono dati utili che evidenziano l’importanza del porto in quel periodo. Si discuteva di una casa sanitaria da costruire proprio nel porto antiochese; viene riportata inoltre la testimonianza di un sopralluogo dal capitano del genio militare, il signor Riccardo Conte.
Nel corso del tempo ci sono stati vari progetti di ingrandimento portuale perché il sindaco e il consiglio consideravano necessario per l’economia locale avere un porto efficiente, ma senza i lavori di un nuovo ponte e di un canale che consentissero l’approdo di imbarcazioni di una certa grandezza, ciò non poteva avvenire.
Nel maggio del 1885 venne pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del Regno un nuovo decreto che regolava i lavori pubblici con il quale cambiarono di nuovo i parametri di classificazione dei porti; purtroppo, neanche in questo caso, le sorti dell’approdo di Is Funtaneddas cambiarono.
Si dovrà aspettare al 1897 affinché la continuazione del canale unita ai lavori di un ponte lavatoio sarebbe stata considerata effettivamente utile, poiché avrebbe messo l’approdo in collegamento con tutte le città italiane.
Nel 1905 il consiglio comunale stabilì che era il momento di costruire una nuova banchina più solida e grande, capace di accogliere il flusso sempre maggiore di navigli che si prospettava con la nuova apertura del canale.
Nel 1922 si instaurò il regime fascista, regime che influì tanto sugli aspetti economici e politici dell’Italia. Su interessamento del fascio di Sant’Antioco, tra il ’25 e il ’29, venne allargato il canale Golfo Palamas-Ponti.
Nel 1929 il crollo della borsa di New York portò ad una crisi economica che investì tutta l’Europa ma in Italia questa crisi iniziò ad avvertirsi a partire del 1930. Le sorti del porto di Sant’Antioco, legate all’estrazione del carbone delle vicine miniere, cambiarono in questi anni radicalmente; il governo scelse questo come unico sbocco del minerale.
L’area è tra le più vive della cittadina, soprattutto nel periodo estivo, attirando turisti non solo dal resto della Sardegna ma anche dall’estero. Nel parco adiacente viene organizzata la pariglia durante la Sagra di Sant’Antioco Martire.
Attualmente il porto è anche il punto di partenza e di arrivo della pesca turismo, che coinvolge pescatori da generazioni effettuando gite a largo con dimostrazioni di pesca.
Nel volume VII intitolato “Dizionario storico statistico commerciale degli stati di S.M. il Re di Sardegna” abbiamo le prime notizie riguardanti il porto a fronte della necessità di esportare le derrate prodotte sia dalla comunità locale sia da quella del circondario; sicuramente in questo processo è stato molto importante il popolamento dell’isola così come il complessivo miglioramento della situazione socio economica della Sardegna.
Al tempo l’approdo era ubicato nella parte est dell’abitato quindi una posizione diversa rispetto a quella del periodo fenicio-punico e romano quando si trovava più a sud. Nel 1858 abbiamo tre deliberazioni comunali che ci forniscono dati utili che evidenziano l’importanza del porto in quel periodo. Si discuteva di una casa sanitaria da costruire proprio nel porto antiochese; viene riportata inoltre la testimonianza di un sopralluogo dal capitano del genio militare, il signor Riccardo Conte.
Nel corso del tempo ci sono stati vari progetti di ingrandimento portuale perché il sindaco e il consiglio consideravano necessario per l’economia locale avere un porto efficiente, ma senza i lavori di un nuovo ponte e di un canale che consentissero l’approdo di imbarcazioni di una certa grandezza, ciò non poteva avvenire.
Nel maggio del 1885 venne pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del Regno un nuovo decreto che regolava i lavori pubblici con il quale cambiarono di nuovo i parametri di classificazione dei porti; purtroppo, neanche in questo caso, le sorti dell’approdo di Is Funtaneddas cambiarono.
Si dovrà aspettare al 1897 affinché la continuazione del canale unita ai lavori di un ponte lavatoio sarebbe stata considerata effettivamente utile, poiché avrebbe messo l’approdo in collegamento con tutte le città italiane.
Nel 1905 il consiglio comunale stabilì che era il momento di costruire una nuova banchina più solida e grande, capace di accogliere il flusso sempre maggiore di navigli che si prospettava con la nuova apertura del canale.
Nel 1922 si instaurò il regime fascista, regime che influì tanto sugli aspetti economici e politici dell’Italia. Su interessamento del fascio di Sant’Antioco, tra il ’25 e il ’29, venne allargato il canale Golfo Palamas-Ponti.
Nel 1929 il crollo della borsa di New York portò ad una crisi economica che investì tutta l’Europa ma in Italia questa crisi iniziò ad avvertirsi a partire del 1930. Le sorti del porto di Sant’Antioco, legate all’estrazione del carbone delle vicine miniere, cambiarono in questi anni radicalmente; il governo scelse questo come unico sbocco del minerale.
L’area è tra le più vive della cittadina, soprattutto nel periodo estivo, attirando turisti non solo dal resto della Sardegna ma anche dall’estero. Nel parco adiacente viene organizzata la pariglia durante la Sagra di Sant’Antioco Martire.
Attualmente il porto è anche il punto di partenza e di arrivo della pesca turismo, che coinvolge pescatori da generazioni effettuando gite a largo con dimostrazioni di pesca.
Dimensioni
Il porto si estende per circa 3km
Riferimenti bibliografici
Gazzetta ufficiale del regno, 1885.
Raspa, Diego. «Il Porto di Sant’Antioco. Dagli anni dell’Unità alla II guerra mondiale». Tesi di laurea, Università degli studi di Cagliari, 2003.
Relazione
Autore della scheda
Giovanna Moto
Data schedatura
1800
Diritti d'accesso
Libero
Editore
Creatore
Giovanna Moto
Collezione
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Titolo | Etichetta alternativa | Classe |
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