Femminile singolare. Toponomastica e statuaria femminile
A cura di Corrado Di Mauro
C’è un luogo nella Sardegna occidentale vicino all’isola di Sant’Antioco e Portovesme che si chiama Isola di San Pietro. Il centro abitato più grande dell’isola è il Comune di Carloforte. Carloforte è molto vicina alla costa sud-occidentale della Sardegna e dista circa tre miglia marine dal porto di Calasetta e circa cinque da Portovesme. Si può arrivare a Carloforte con il traghetto che salpa da Portovesme e dopo una viaggio in mare di circa 40 minuti. Ad accogliere chi arriva a Carloforte, prima della statua dedicata a Piazza Carlo Emanuele III, è la statua della Vergine Maria. Addentrandoci nell’abitato si possono leggere i nomi delle vie.
Proviamo ad elencarne alcune: Piazza Carlo Emanuele III, Piazza Repubblica, Corso Agostino Tagliafico, Via Don Niccolò Segni, Via Garibaldi, Via Giuseppe Cavallera, Corso Cavour, Via Vittorio Porcile, Via Guglielmo Marconi, Via Tommaso Napoli, Via Caprera, Via San Martino, Via Genova, Via Matteotti, Via Moro, Via Berlinguer, Via Roma, Via Cisterna del Re, Via don Segni, Via Mazzini, Via Mons. Ghiga, Piazzetta Mons. Ghiga, Via C. Colombo, Via Gramsci, Via Corallari, Via Naviganti, Via Rais, Via Salinieri, Via Tonnaroti, Via Tabarka, Piazza Galanzieri, Piazza San Pietro, Via Fabrizio De Andrè, Via Victor Hugo, le vie Grecale, Mezzogiorno, Ponente, Maestrale.
Come spesso avviene, attraverso la toponomastica e l’odonomastica è possibile raccontare la storia di una città. Che storia raccontano i nomi dei luoghi di Carloforte? Vi sono uomini politici contemporanei di origine sarda e non, notabili e nobili sardi e carlofortini, santi legati al territorio, nomi di città e paesi con cui Carloforte è entrata in contatto, religiosi che hanno contribuito alla vita della comunità. Si notano anche la presenza dei mestieri che maggiormente erano e sono praticati, nomi riferiti ai venti o alla geografia del luogo.
Da ricerche e ricognizioni archivistiche fatte con il personale del comune si è potuto constatare la mancanza di importanti parti della documentazione storica del Comune di Carloforte. L’archivio storico comunale oggi conservato copre l’arco cronologico che va dal 1870 al 1980. Come si apprende dal il Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche, nel 1955 l’archivio fu quasi completamente distrutto da un incendio che distrusse anche la sede comunale. Unici atti superstiti furono quelli dello stato civile e alcuni pacchi di conti consuntivi. La distruzione di buona parte dell’archivio storico non permette di ricostruire le vicende che hanno portato alle scelte in ambito toponomastico da parte della comunità di Carloforte. Notizie potrebbero ancora trovarsi presso le prefetture e deputazioni di storia patria competenti per territorio.
Leggendo l’elenco, non esaustivo, delle vie e scorrendo lo stradario di Carloforte si può facilmente notare come le figure femminili alle quali è intitolata una via o una piazza sono molto poche. Vi sono via Santa Cristina, via e Fortino Santa Teresa, via Santa Lucia, via Francesca Rosso, Calata Fortuna Novella (Mamma Mahon). Quest’ultima è anche ricordata attraverso una epigrafe sulla parete laterale della Chiesa di Carlo Borromeo ed è presente anche una targa che ricorda la sua casa natale in Corso Cavour ai civici 55-56.
Nella parte nuova della città, in prossimità della nuova Chiesa di San Pietro è presente via Suor Maria Scaccabarozzi. La stessa è ricordata in una delle pietre che rivestono la piazza laterale della stessa Chiesa. Nello stesso piazzale è ricordata la serva di Dio Carolina Damele. Alla stessa è intitolata una via nei pressi del Campo Sportivo. In Piazza Pegli il Monumento ai Caduti culmina con una statua della Vittoria Alata. Oltre alle vie appena ricordate e tratte dai documenti dell’archivio comunale, vi è anche una via che, ufficialmente è registrata come via Genova ma che in molti chiamano “a rippa da Pinpìna” ovvero la salita di Pinpìna una balia o nutrice molto nota presso la comunità di Carloforte. Sicuramente ci sono molte figure femminili che potrebbero essere ricordate nella toponomastica di Carloforte a ricordarlo, attraverso l’intervista qui pubblicata, è Marta Fontana.
Bibliografia – Sitografia [ultima consultazione 27.09.2024]
Gherardi, Marco. 2021. «Carloforte. Una città di nuova fondazione sabauda nell’isola di San Pietro Storia e progetto di valorizzazione del suo patrimonio culturale e paesaggistico». Laurea Magistrale in Architettura per il Progetto Sostenibile, Torino: Politecnico di Torino.
Vallebona, Giuseppe. 1962. Carloforte. Storia di una colonizzazione (1738-1810). Tamburino Sardo.
Agus, Daniele. 2001, Le targhe raccontano. Intervista ai personaggi titolari delle strade di Carloforte, Ciscra, Villanova del Ghebbo (RO).
Comune di Carloforte, Carloforte Turismo, https://www.carloforteturismo.it/
Francesco Manconi, Cavallera Giuseppe, Dizionario Biografico degli Italiani, Volume 22, Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani, https://www.treccani.it/enciclopedia/giuseppe-cavallera_(Dizionario-Biografico)/
Marta Fontana, https://www.martafontana.it/
Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche, Comune di Carloforte, https://siusa-archivi.cultura.gov.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TuttoAperto=1&TipoPag=comparc&Chiave=165087&ChiaveAlbero=&RicVM=indice&RicSez=fondi&RicTipoScheda=ca
Sondaggio: LUDiCa 24 – Il nome dei luoghi di Carloforte, https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSdK1B-zC2JtZGTKCoQhZFXzLCQPVFQNxCbYOUTCuIPt5bhNiQ/viewform