Museo comunale Francesco Ciusa

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Titolo

Museo comunale Francesco Ciusa

Titolo originale

Nuoro, Spazio TRIBU - Museo comunale Francesco Ciusa

Ambiti e contenuto

Pagina web dedicata allo Spazio TRIBU - Museo comunale Francesco Ciusa

Lingua

Italiano

Condizioni che regolano l’accesso

Pubblico

Citazione bibliografica

Autore della riproduzione digitale

Formato

.html

ESC - Ente schedatore

Creatore

Francesca Melas

Data di creazione

23/06/2021

Identificativo

qualitative product or service property (0..*)

Pagina Web

riassunto

Il museo
Il 4 agosto 2016 ha riaperto al pubblico il Museo Francesco Ciusa, in seguito a un accordo tra Comune e Provincia di Nuoro per la gestione associata della struttura attraverso il Museo MAN.
Le sale consacrate al celebre artista nuorese (1983-1949) riuniscono il gruppo dei grandi gessi scultorei, di proprietà della Regione Sardegna e in comodato al Comune di Nuoro, il nucleo di opere del Museo MAN, riferibili soprattutto alla produzione matura dello scultore, e un gruppo di altri lavori, frutto di prestiti e comodati sia pubblici sia privati.
Un insieme di quasi cinquanta opere, rappresentativo della variegata attività dell’artista, di cui fanno parte lavori significativi come Il Ritorno, La Campana, Il fromboliere, Il Cainita, la ricostruzione, integrata con frammenti marmorei originali, del Monumento a Sebastiano Satta - eretto nel 1931 e in seguito distrutto - fino alla celebre Madre dell’ucciso, opera simbolo della cultura figurativa sarda, che lo scultore presentò alla Biennale di Venezia nel 1907, ricevendo il plauso della critica.
Le sculture presentate all’interno del percorso museale riflettono i momenti più intensi della ricerca di Ciusa, dagli esordi, nei primi del Novecento, sino alla fine degli anni Quaranta. A differenza di molti suoi contemporanei, Ciusa ebbe la possibilità di frequentare, sino dal 1899, l’Accademia di Belle Arti di Firenze, al fianco di maestri come lo scultore Domenico Trentacoste, il pittore macchiaiolo Giovanni Fattori e l’incisore Adolfo De Carolis, dei quali rielaborò non soltanto i linguaggi, tra realismo e simbolismo, ma anche le idee anarchiche e socialiste.
Un percorso di intensa riflessione e di scambio con personalità di rilievo, come Giovanni Papini, Plinio Nomellini, Galileo Chini, grazie al cui contributo il lavoro dello scultore poté giungere a una sintesi originale, capace di fondere la tradizione dei tagliapietre sardi, con il suo portato di valori radicati e temi ricorrenti, e le tecniche scultoree accademiche. Considerato l’iniziatore della scultura moderna in Sardegna, Ciusa riuscì a conciliare due realtà distanti, quella agropastorale e quella urbana, dando voce al mondo popolare sardo, fino ad allora inascoltato.
Oltre alle opere dello scultore, gli spazi dell’ex tribunale di Nuoro ospitano un nuovo percorso espositivo, “Sardegna 900”, dedicato agli artisti della scuola pittorica sarda della prima metà del secolo scorso, attraverso le opere più importanti della collezione del MAN. Nata dall’accorpamento di quattro raccolte pubbliche (Provincia di Nuoro, Comune di Nuoro, Camera di Commercio di Nuoro, Ente Provinciale del Turismo) e successivamente cresciuta grazie a un’attenta politica di acquisizioni e comodati, la collezione del MAN custodisce lavori di artisti nati o attivi in Sardegna, coprendo un arco temporale che va dalla fine dell’Ottocento ai giorni nostri. Un corpus di oltre 600 opere che al proprio interno annovera alcuni tra gli autori più importanti, nonché alcune opere chiave della storia dell’arte in Sardegna, come Sa ria di Antonio Ballero, La fede di Mario Delitala (parte del ciclo decorativo della sala consiliare del Comune di Nuoro), Donna con frutta di Giovanni Ciusa Romagna, Contadino alla fonte di Giuseppe Biasi e numerose altre. Opere che consentono di percorrere le più importanti tappe della storia dell’arte della prima metà del Novecento in Sardegna, caratterizzata da una riscoperta delle iconografie tradizionali, dei costumi e dei riti quotidiani, attraverso la quale gli artisti si propongono di promuovere una nuova visione dell’isola, celebrandone i valori autoctoni, il primordio, il mito della terra incontaminata e della genuinità del popolo sardo, contrapposti all’omologazione della modernità.

Perché è importante visitarlo
Le sculture presentate all’interno del Museo Ciusa riflettono i momenti più intensi della ricerca del grande scultore nuorese, dagli esordi, nei primi del Novecento, sino alla fine degli anni Quaranta. Il percorso espositivo “Sardegna 900” consente di ripercorrere le più importanti tappe della storia dell’arte della prima metà del Novecento in Sardegna.

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Museo Comunale Francesco Ciusa

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