Il re dei calamari | scultura

di Raffaele Argiolas

Monumento al calamaro: genesi

Nata inizialmente senza che nessuno ritenesse necessario darle un nome, la scultura poi ribattezzata Il Re dei Calamari è stata all’inizio del 2021 al centro di polemiche che l’hanno resa nota al mondo.

Causa delle polemiche non è, come spesso accade, l’oggetto raffigurato o la sua collocazione, né tantomeno il messaggio che si vuole trasmettere con l'opera.

Ciò che ha destato le critiche è la natura delle risorse economiche investite per la realizzazione del monumento: i fondi stanziati dal governo giapponese per fronteggiare l'emergenza da Covid-19.

La polemica sui media mondiali

Siamo all’inizio del 2021 e il Giappone, che sino a quel momento ha gestito la pandemia in maniera relativamente efficiente, ha stanziato 41 miliardi di dollari in sussidi di emergenza ai Comuni per affrontare la pandemia e il suo impatto economico (Ueno e Bengali 2021).

La municipalità di Noto, un piccolo centro di poco più di 15000 abitanti nella prefettura di Ishikawa, ha trovato un modo un po' particolare di impiegare parte dei sussidi ricevuti: rilanciare il turismo costruendo la statua di un calamaro (TheTonarinopoti s.d.), che è prodotto tipico locale.

La città di Noto è stata un importante centro di pesca dei calamari ma, a causa della concorrenza dei pescatori cinesi e nordcoreani, la quantità del pescato è crollata e con esso il turismo.

Ciò ha spinto la cittadina a provare a riaccendere l’interesse dei turisti costruendo un centro turistico. L'attività ha subito gli effetti negativi della pandemia da Covid-19. Per questo il Comune di Noto ha deciso di installare la scultura del calamaro gigante utilizzando i fondi economici d’emergenza.

Da qui le critiche immediate alla pubblica amministrazione. Attraverso un tam tam mediatico, la notizia si è diffusa in tutto il mondo.

Molte testate giornalistiche di peso ne parlano. BBC  e The New York Times  sono solo due esempi, a cui ovviamente si aggiungono le piattaforme social. In breve tempo, in tutto il mondo c’è chi critica la scelta della municipalità di Noto. Municipalità che quindi ha diffuso comunicati per giustificare la sua decisione.

La situazione pandemica in Giappone

I fondi di emergenza Covid del Giappone sono stati distribuiti ai Comuni non solo per l’attuazione di strategie contro la diffusione della pandemia, ma anche per lenirne l'impatto economico.

Questo è  lo scopo della statua: attirare turisti e migliorare l'economia locale. Il comune decide quindi di spendere 25 degli 800 milioni di yen (228.500 su 7.000.000 di dollari totali) per la creazione della statua (BBC News 2021).

C’è anche da considerare la situazione contagi. La città di Noto, come la prefettura di Ishikawa, ha registrato un numero molto basso di casi rispetto alla media giapponese («Dati Covid Giappone» s.d.). La spesa per la gestione dell’emergenza è stata dunque inferiore. Anche questa circostanza viene usata per giustificare la scelta di usare i fondi per il monumento al calamaro.

Giappone, terra di mostri giganti

È interessare prendere in esame un altro fattore:  la polemica in Giappone non ha mai riguardato il soggetto in sé. La realizzazione di un monumento al calamaro gigante sarebbe stata certamente criticata in altri contesti, ma non in Giappone.

Le ragioni sono diverse: il rapporto storico tra la città di Noto e la pesca al calamaro, ma anche e soprattutto la particolare sensibilità del pubblico e della cultura giapponesi rispetto a certe scelte stilistiche.

Il Giappone non è nuovo a questo tipo di installazioni. Si vedano ad esempio quelle pubblicate nel portale The Smart Local che, nel dare la notizia sul Re dei calamari, propone una piccola raccolta di altre statue a tema animali marini giganti / mostri (Wen 2021).

Il campionario è senz’altro molto vario, si va dalla classica rappresentazione del polpo dentro l’anfora (una particolare quanto tradizionale tecnica di pesca del polpo) nella città di Ariake, a un’enorme chela di granchio che affiora dal terreno nella città di Monbetsu in Hokkaido.

La questione ha suscitato l’interesse pubblico e alcuni, come l’utente Twitter @hide_luxe (2021), hanno iniziato a cercare altri casi di statue in tema mostri marini. Il social media ha permesso ad altri naviganti di collaborare alla raccolta di casi analoghi, in risposta al suo tweet.

Sono così emersi monumenti a un granchio gigante (usato come insegna di un ristorante in Dōtonbori), quelloa un gambero gigante nella città di Shima nella prefettura di Mie.

Fenomeno Kaiju

Parlando di animali giganti e di Giappone, il riferimento ai Kaiju, i famosi mostri giapponesi, non si è fatto attendere. Nell’immaginario popolare i grandi mostri marini sono sempre stati molto frequenti. Significativamente Wikipedia dedica una pagina alla figura del calamaro gigante nella cultura popolare («Giant Squid in Popular Culture» 2021).

In Giappone i grandi mostri marini hanno raggiunto lo status di vero e proprio fenomeno pop. Proprio sul tema Kaiju, gli scrittori Rhoads e McCorkle nel loro libro Japan's Green Monsters: Environmental Commentary in Kaiju Cinema (2018), propongono un'interessante chiave di lettura sulla nascita del genere cinematografico dedicato ai mostri.

Un filone che rifletterebbe le preoccupazioni ambientali dal secondo dopoguerra ai giorni nostri. I mostri sarebbero il riflesso del complicato rapporto tra uomo e pianeta.

Un modo per raccontare un periodo di forti preoccupazioni, un modo per cercare di portare all’attenzione della gente delle situazioni di crisi affinché si provi ad uscirne.

Un po' ciò che pare in qualche modo evocare il nostro Re dei calamari, che da questo punto di vista è forse un vero e proprio Kaiju.

Sito e Bibliografia

BBC News. 2021. «Covid: Japan Town Builds Giant Squid Statue with Relief Money», 4 maggio 2021, par. Asia.

«Dati Covid Giappone». s.d. Consultato 2 luglio 2021.

«Giant Squid in Popular Culture». 2021. In Wikipedia.

Rhoads, Sean, e Brooke McCorkle. 2018. Japan’s Green Monsters: Environmental Commentary in Kaiju Cinema. McFarland.

TheTonarinopoti. s.d. Calamaro gigante realizzato con i fondi Covid (コロナ交付金で「巨大イカ」完成). Consultato 22 giugno 2021.

Ueno, Hisako, e Shashank Bengali. 2021. «A Town in Japan Spent Covid Relief Funds on a Giant Squid Statue.» The New York Times, 6 maggio 2021, par. World.

Wen, Luo. 2021. «Giant Squid Statue In Japan Town Noto Swims Into International Spotlight». TheSmartLocal Japan - Travel, Lifestyle, Culture & Language Guide (blog). 7 maggio 2021.

@hide_luxe. 2021. «能登のイカ 天草のタコ 志摩のエビ 紋別のカニ ». Tweet.

@hide_luxe (blog). 1 gennaio 2021.

Approfondimenti

Consulta tutti
Precedente Seguente