Relazione sulle attività svolte dall'Ordine mauriziano per popolare l'isola di Sant'Antioco con piemontesi e tabarchini

Contenuto

Titolo

Relazione sulle attività svolte dall'Ordine mauriziano per popolare l'isola di Sant'Antioco con piemontesi e tabarchini

Data di inizio

May 29, 2023

Livello descrittivo

Unità documentaria

Livello superiore

Unità archivistica

Titolo originale

Informativa di quanto si è operato per parte della Sagra Religione de' Santi Maurizio e Lazzaro per l'introduzione e mantenimento delle Popolazioni Tabarchine e Piemontese nell'Isola di Sant'Antioco e delli consecutivi provvedimenti datisi di tempo in tempo.

Data topica

Cagliari

Ambiti e contenuto

Nelle carte sono presenti gli interventi effettuati dal 1758 riguardo il mantenimento dei coloni tabarchini e piemontesi dell'isola di Sant'Antioco. All'interno sono anche descritti gli obblighi verso le famiglie e i diversi movimenti delle famiglie con annesso il numero di queste ultime. Sono presenti anche i beni da consegnare ad ogni famiglia siano essi in denaro che in viveri.

Segnatura o codice identificativo

ASCa, Segreteria di Stato e di Guerra, serie II, vol. 61, cc. 98-140

Consistenza

Cc. 43

Caratteristiche materiali e requisiti tecnici

Cartaceo

Lingua

Italiano

Condizioni che regolano l’accesso

Pubblico

Condizioni che regolano la riproduzione

Libera per scopi di studio e di ricerca

Soggetto conservatore

Nome del soggetto produttore

Segreteria di Stato e di Guerra del Regno di Sardegna

Trascrizione

it, es, cat Informativa/ di quanto si è operato per parte della Sagra/ Religione de' Santi Maurizio e Lazzaro per/ l'introduzione, e mantenimento delle popolazio/ni Tabarchina e Piemontese nell'Isola di Sant'/Antioco e delli consecutivi provvedimenti/ datisi di tempo in tempo./ In vigore l'instrumento di convenzione del 21/ marzo 1758; la Mitra d'Iglesias ed il Regio/ Patrimonio cedettero l'utile dominio dell'/isola di Sant'Antioco colli dritti dal medesi/mo dipendenti alla S(ag)ra Religione de' Santi/ Maurizio e Lazzaro e questa si addosso il peso/ d'introdurre in essa Isola una competente/ popolazione/ Pratico inseguito la Religione le opportune dilige/nze per un tale fine, e nel 1769 entrò in trattati/va con 38 famiglie tabarchine per la loro/ introduzione e stabilimento nell'Isola, ed/ essendo riuscito di concertare e stabilire colle/ medesime, o sia col Capitano Porcile Guarda/coste loro Procuratore Generale, li rispetti/vi Capi di convenzione, furono questi ridot/ti in pubblico instromento li 6 (Sette)mbre/ dell'anno 1770/ Fra gli altri pesi, a cui si obbligò la Religione/ in esso Instromento si addosso li seguenti,/ cioè/ Primo. Di provvedere a suo costo/ li bastimenti per il trasporto nell'Isola/ di dette famiglie colli loro equipaggi senza/ obbligo però di mantenerle pendente il nolo.// 2.do Di somministrare loro in ogni giorno/ pendente la quarantena nel luogo, che loro ver/rebbe a tale oggetto assegnato 18 oncie di pane e/ una libra di carne alli maggiori d'anni 12, oncie/ 12 pane ed onere 8 carne alli maggiori d'anni 3./ e oncie 8 di pane alli maggiori d'un anno, e/ mezzo, e inoltre di somministrare il vino per/ ogni maggiore d'anni 3 in ragione di 5 Cagliaresi/ al giorno, e per fine di provvedere loro pendente/ la quarantena la quantità di legna, ed acqua / che sarebbe stata direttamente necessaria./ 3o Dopo terminata la quarantena l'obbli/go di somministrare per il corso di mesi 18 il/ grano in ragione di starelli 6 all'anno per li/ maggiori d'anni 12 e di starelli 4 alli maggio/ri d'anni 3, e di starelli 2 a tutti li minori/ d'anni 3, e di distribuire in oltre in contanti/ per ogni giorno, pendente il detto tempo, soldi/ due, denari sei alli maggiori d'anni 12. Soldi/ due alli maggiori d'anni tre, ed un soldi alli/ minori degli anni tre, il tutto in moneta sarda./ E li suddetti capi di somministranza/ senza alcun obbligo di restituzione./ 4°. Rispetto alle case da fabbricarsi per/ li popolatori si obblighi la Religione di contribui/re ad ogni capo di famiglia per li materiali e/ ferramenta sino alla concorrente di Lire 24 Sarde/ e per la maestranza di Lire 13.10. per ogni casa/ con che però li detti capi di famiglia quelle/ compissero fra mesi tre dopo terminata/ la quarantena; per quelli poi che le avrebbero// compiti nel termine di giorni 40 si è stabilito/ un premio di due scudi sardi/ 5°. Di assegnare ad ogni capo di famiglia/ due aratri di terreno di capacità tra ambi di 32/ starelli o uniti o separati anche in più parti/ con indicazione de' confini per evitare controver/sia con altri particolari, con facoltà ad essi/ popolatori di sciegliersi fra li detti aratri quel/ numero di starelli che loro potrebbe per piantarvi/ vigne/ 6°. Di consegnare ad ogni capo di famiglia/ un paja buoi, un aratro, e gli altrezzi necessari/ per seminare./ 7° Di somministrare ad ogni capo di/ famiglia per il seminerio del primo anno dieci/ starelli di formento, quattro d'orzo e due di legumi/ con che però fossero già preparati per esso semi/nerio altrettanti starelli di terreno e di supplire/ anche nel secondo anno alla quantità mancante/ in caso di fallanza della prima raccolta./ In ordine però alle suddette provviste de'/ buoi, aratri, attrezzi e granagli si sono obbligati/ li detti popolatori di restituire secondo l'estimo/ da farsene in tre rate, cioè nel quarto, quinto e sesto/ anno dopo il loro stabilimento nell'isola./ 8°. Si obbligò la religione per la macina / delle granaglie o di stabilire in un luogo a/ portata un numero di molini sufficiente per/ la popolazione mediante l'obbligo alli popo/latori di pagare, secondo l'uso del Regno// Un reale per ogni starello di granaglie/ da macinarsi ovvero di provvedere alli capi di fami/glia un molino ed una bestia asinina mediante/ l'obbligo in questo caso di farne la restituzio/ne a giusto e stimo e nel modo sovra spiegato / per le solite somministranze. / Si trasferirono pertanto in seguimento di essa convenzione/ nello stesso anno le suddette famiglie tabar/chine nell'isola di S(ant)'antioco dove se li fece/ permezzo dei periti a tale effetto deputati/ l'assegnamento delli siti per le loro case e/ orti nella regione di Calasetta e ivi pure/ cioè nei siti detti la Salinetta e porto maggiore/ delle due aratri di terreno in due viddazzioni per/ ogni capo di famiglia non meno che la som/ministranza delli buo, aratri, attrezzi, grana/glie per la diaria e seminerio e delle presta/zioni in contanti a tenore del convenuto del/ suddetto instromento./Del che sebbene non se ne abbia una speziale Relazione/ ed informativa si raccoglie però dalli Regi/ biglietti ordinati dal Consiglio e recapiti colli/ quali dal detto anno 1770 a tutto il 1772 si sono/ sborzate dal tesoro lire 42 circa in rimborso/ della Cassa Generale di Sardegna per altrettanti/ da questa pagate al signor medico Gemiliano/ Dejdda per supplire alle spese occorse per l'/introduzione e stabilimento di detta popo/lazione tabarchina./ Nell'anno 1772 ebbero ricorso li suddetti popolatori alla/ giunta stabilita in Cagliari per gli affari/ riguardanti la Religione e fecero le segue/nti dimande.// Primo. Che se li concedessero terreni di/ migliore qualità di quelli che se gli erano/ assegnati per le due viddazzioni ossia aradi li/ quali ben lungi di comprendere gli 32 starelli/ ammontare dei due aradi erano a pena capaci/ di due, tre, quattro, dal più sette starelli di/ terra nemmeno adattata al seminerio de’/ grani./ 2do. Che se gli accordasse la continuazione/ della diaria per mesi 5, attese le/ angustia in cui si sarebbero ritrovati in/ mancanza di tale soccorso sino al tempo della/ raccolta de pochi starelli che avevano potuto/ seminare nello precorso autunno./ 3°. Che per avere un fondo con cui supplire/ alle spese dei medicinali e di alcuni pubblici/ bisogni se gli accordasse di continuare a/deliberare per due anni avvenire la/ gabella di un soldo per ogni quartaro di/vino che si sarebbe introdotto nella popolazi/one./Intorno al primo capo la giunta nel suo risul/tato Delli 13 Aprile 1772 quantunque abbia/rilevato potervi essere dell'esagerazione nella/ rappresentata mancanza de’ starelli essendo/ però stata informata che realmente le assegna/te vidazioni fossero insufficienti commise al/ signor Cavaliere Cuggia Manca di portarsi sul/ luogo in compagnia del signore avvocato patrimoniale/ Nieddu e del capitano ed ivi col mezzo/ di due leviti l’uno eletto per parte dalla // Religione e l'altro per parte dei tabarchini / riconoscesse in che consistesse la detta mancanza/eh vi facesse supplire con l'assegnamento di altri/ terreni./ E se qui esso signor Delegato in maggio dello stesso anno l’/ appoggiatagli commissione e riconobbe che nella/ prima vidazzone situata nelle regioni denomi/nate la salinetta e portomaggiore vi erano solo/ starelli 295 atti al seminerio e che conseguentemente/vene mancavano starelli 441 onde per il loro sup/plemento si servì di quei pochi starelli riconosci/uti atti al seminario della seconda vidazzione coll/aggiunta di altri terreni adjacenti./ indi per l'assegnamento d'una seconda visitazione/ si servì di 47 aratri de’ terreni della regione detta/ Cortineddu poco distante dalla prima ricono/sciuti atti al seminerio e di migliore qualità/ ti molti de primi con averne fatte d'essi aratri/ l’opportuno riporto colla rispettiva designazione/ de’ terreni./ Qui però è da notarsi che non si sa il motivo per/il quale si siano assegnati 47 aratri per/ ogni vidazzoni, quandoche 38 soli capi/ di famiglia vi avevano diritto a tenore de’/ suddetti capitoli. / In ordine poi al secondo capo di domanda, Sua Maestà / Coerentemente al sentimento della giunta/ accordo alle delle famiglie con biglietto delli/ 16 di detto mese di maggio la proroga della/ diaria in grano e davavi per quattro mesi/ cioè per li scorsi mesi di Marzo ed Aprile/e per il 30 mese di maggio per il vent/uro mese di giugno./ E per il terzo capo di domanda stimo pure la giunta di aderirvi / nella relazione fattasi dal suddetto signor Delegato dell'eseguimento/ della narrata incombenza esprese // che erano presso che compite le fabbriche/delle case che li detti tabacchini dimostra/vano tutta la propensione al travaglio/delle terre e che in oltre li medesimi erano/industriosi ed adattati alle arti meccaniche/ed al mercimonio e che insomma vi era/ tutta la buona apparenza che fosse per/ prosperare tale introdotta popolazione./ Difatti ben pochi furono li disturbi che da/ tale tempo in poi abbiansi avuti da tali/ popolo attori e sebbene alcune piccole/ doglianze e siansi sentite intorno alla/ qualità dei terreni non ebbero però le/ medesime alcun seguito./ così però non avvenne rispetto alla/ popolazione ivi trasfertasi nell'anno 1773,/ di cui si passa a raggionare./ In esso anno 50 famiglie piemontesi delli/ luoghi di Sangano, Bruino , Travia ed/ Arbassano componenti il numero di 260/ persone supplicarono per essere amm/esse ad accrescere la suddetta popolazione/ di S(ant)’Antioco, a cui si offerirono di/ trasferirsi mediante che venisse loro som/ministrata la spesa del viaggio e non li/ venissero conceduti terreni per coltivare/ il grano per il seminerio del primo anno/ li bovi ed attrezzi necessari per la coltura/ de’ terreni, la diaria in grano per la/ loro sussistenza sino alla prima raccolta/ e tutte le altre franchiggie e privileggi/ soliti concedersi in simili accorrenze.// Rassegnatasi a Sua Maestà tale dimanda e proposizione/ sì degno di quella approvare con suo Regio/ biglietto degli 10 luglio dello stesso anno 1778/e quantunque si credesse troppo avanzata la/stagione per introdurre nello stesso anno/tale nuova popolazione nell’isola e che si/dovessero prima fare gli opportuni prepara/tivi delle baracche ed altre provisioni; così/che si dovesse differire la partenza sino a/ gennaio del seguente anno 1774; tuttavia/ sulle instanze delle istesse famiglie, le quali/ assicurarono di essere in tempo di formarsi/le baracche ed intraprendere ancora in/quell'anno lo sgerbimento e seminerio/ si aderì alle all'immediata loro partenza/ le quali segni in agosto con essersi poi/ stipulato l’opportuno instromento di/ convenzione col procuratore di dette famiglie/ avanti signor Cavaliere Marozzo/ sotto li 20 gennaio 1774 nel quale/ instromento si stipularono in/ sostanza gli stessi patti e condizioni/ convenute colli tabarchini alla/ riserva che per le famiglie piemont/esi supplì intieramente la/ religione alla spesa del loro viaggio e/ mantenimento anche pendente la navi/gazione e per contro non si accordo ad esse / famiglie di diaria in denari e la/ franchiggie concedute alli tabarchini/ per il termine di anni dieci si/ restrinsero quanto alli piemontesi/ al termine d’anni sette, la quantità// Del terreno da concedersi ad ogni capo di/ famiglia non si stabilì in due aradi da 16/ starelli caduno ma bensì in giornate 20/ misura di Piemonte Le quali fossero o/ unite o separate e buone per seminare/ grano, orzo, lino e legumi e per piantar/ vigne./ Tosto gionte le dette famiglie nell'isola cominciaro/no ad evitare non essere meno in caso d’/intraprendere lo sgerbimento e coltura/ delle terre, la costrazione delle baracche e/ case se non veniva loro concessa anche/ la diaria in contanti nel modo stesso come/ era stata accordata alli tabarchini e/ diedero eziando luogo a dubitare che/ diversi degli individui non fossero inclinati/ed abili al lavoro onde fra le altre osserva/zioni dovettela giunta suggerire la/ convenienza di accordare loro la diaria e/ qualche soccorso per la costruzione delle/ case e le avvertenze da versi per il/ritorno in terraferma di quei soggetti o che/ non fossero abili al lavoro ovvero cercassero/di ritirarsi dalla popolazione./ Inseguito al che emanò Regio biglietto sotto li 8 novembre/dello stesso anno 1773 in vigor del quale/ la M. S. approvò/ che si accordasse un provvisionale/soccorso in contanti corrispondente alla// Metà della diaria conceduta ai tabarchi/ni per quelle famiglie solamente le quali si/sarebbero applicate alla costruzione delle/case allo sgerbimento e coltura dei terreni/od altrimenti si sarebbero impiegate/Colle loro arti e lavori in vantaggio della/ popolazione./che quelle famiglie poi in cui non si/fosse ravvisata costante volontà di operare/ o che non fossero abili al lavoro, non solo/ dovessero venire escluse dalla detta diaria/ ma eziando si dovesse loro intimare di/ rispatriare e per tutti effetto spedirseli il/ passaporto e anche il sovenimento arbitra/to dalla giunta per il loro ritorno qualora/ per la loro povertà non fossero in caso di/ supplire alle spese del viaggio./ ed approvo pure che si accordasse il/ soccorso di scudi 15 ad ogni capo di famiglia/ che avesse intrapresa e perfezionata fra un/ anno la costruzione di sua casa restituibi/bile però tale prestazione ugualmente che/ quelle detta diaria fra il termine d’anni/ cinque./ dopo le suddette determinazioni essendosi nuovamente/ rappresentato che le suddette famiglie colla/ sola mezza diaria non potevano sussistere/ e convenisse per animarli al lavoro al quale/ già molti si erano con lodevole impegno/ incamminati di somministrarli la// Diaria intiera, La M.S. fece speigare al/ consiglio nella sessione degli 7 Febbraio 1774/ che senza alterare le suddette precedenti/disposizioni permetteva che a quelle/famiglie alle quali avrebbero proseguito con/ calore lavoro delle terre e la costruzio/ne delle case si somministrassero quei/ maggiori soccorsi di cui avrebbero potuto/ abbisognare per non essere costretti ad/ abbandonare l'impresa per diffetto d’/insussistenza./ coerentemente pure alle suddette deliberazioni si/ lasciarono partire 13 di dette famiglie/ piemontesi componenti il numero di/ sessant’una persona./ subentrarono però tosto in essa popolazione/ altre 5 famiglie del luogo di Monas/terolo della Niessa del Tanavo, componen/ti il numero di 27 persone le quali/ Sio ferirono di recarvisi a loro spesa e senza/pretesa di diaria medianti soltanto le/prime condizioni accordate alle altre fami/glie piemontesi alla cui dimanda si/ aderì dal consiglio nella suddetta sessione/ delli 7 febbraio 1772./ Poscia in altra sessione delli 4 luglio/ dello stesso anno di advisero pure in/ detta popolazione altre tre famiglie/ del luogo di monasterolo nella stessa/ conformità in cui furono/ ammesso e le sovraddette cinque// Famiglie ed inoltre si ammise pure in/ detta isola il Matteo Creviglio della/ città di Bia ad istanza dei suoi parenti/ con che però questi supplissero intieramente/ ad ogni spesa e somministranza per/ il di lui viaggio in manutenzione nell’/ isola e per li buoi ed attrezzi necessari/ per coltivare il terreno che li sarebbe/ assegnato./ Ritornate che furono le suddette tredici famiglie/ in piemonte rappresentarono li capi/ delle medesime che gli erano stati/ assegnati dal misuratore Bellij / terreni sterili e di pura arena in cui/ non ostante le necessarie colture il/ grano non aveva potuto germogliare/ quando che però non vi mancassero nell’/isola terreni buonissimi per il seminerio/ de’ grani ed in una grande quantità e che se/ non si assegnavano altri terreni/ famiglie ch’erano rimaste nell’Isola/ sarebbero state costrette anch’esse a/ ritornare in terra ferma:/ che li migliori terreni erano stati/ occupati dal Cesare Deserraris il/ quale si era formato alcune/ popolazioni con essersi valso de’ bovi/ de’ piemontesi alle tonnare e materiali/ alle due fabbriche in modo tale// che la maggior parte d'essi per la sover/chia fatica fossero deperiti./ Essendosi pertanto dal consiglio in seguito alle suddette/ doglianze emittata in detta sessione delli 4/ luglio le giunta ed il Sig(nor) Reggente ad/ infromare intorno alle medesime./ Pervenne lettera del Sig(nor) Comandante/ Deghen delli 31 detto luglio nella quale/ informò ch'essendo la detta popolazione/ piemontese giunta nell'Isola nel tempo/ che la stagione era già molto avanzata/ per fare alle rispettive famiglie il/ riparto ed assegnamento ad ognuno della/ loro tangente di terreno si ottenne il/ Sig(nor) Bellij ad assegnargliene soltanto/ una porzione./ Che essendosi divise le dette famiglie/ in tante squadre avevano sgarbito nello stesso/ anno una porzione e seminato ottanta starelli/ di formento./ Che intanto non riuscì itale seminerio/ perché essendosi li piemontesi lasciati/ sedurre dalle suggestioni de' sardi non ave/vano fatti li lavori alla metodo piemontese/ ma bensì alla sarda con lavorare la terra/ soltanto superficialmente dal che ne/ avvenne che il formento per non essere/ stato sufficientemente coperto non aveva// potuto ricevere la necessaria noritura ed era/ rimasto esposto al danneggiamento degli uccelli/ e che appunto da tale ragione procedesse la/ cattiva riuscita di detto seminerio si comp/rendesse dal seminerio fatto da uno di essi/ coloni secondo lo metodo del piemonte il/ quale era perfettamente riuscito ed aveva/ ottima apparenza ed avrebbe sicuramente/ prodotto una conveniente raccolta senza/ la malignità d'un pastore sardo il quale/ lo rovinò con farci pascolare in esso semi/nato di notte tempo una numerosa mandria/ di pecore./ Che i lterreno assegnato per le vigne/ era addattatissimo al loro piantamento/ giacché le viti, che vi si erano piantate/ avevano una bellissima apparenza/. Il Sign(nor) Reggente cavaliere della 9'alle in una sua/ momoria trasmessa dal Sig(nor) Viceré con/ lettera delli 19 agosto dello stesso anno/ 1774 e riferita nella sessione delli/ cinque seguente settembre informò pure/ delle dette famiglie ritiratesi dall'/isola intorno alla qualità dei terreni/ pocihé oltre la circostanza che alle dette/ famiglie non si era fatta assegnazione/ per essere state tosto riconosciente inabili ed/ aliene da ogni lavoro riferì che le terre/ asssegnate alle famiglie piemontesi/ al loro arrivo se le erano alete a loro// talento nell'ampia superficie detta Serocca/mannu che abbraccia cento e più aratri/ dopo averle ben riconosciute e visitate/ e di avere dichiarato con giuramento/ di esserne ben soddisfatti e contenti e/ che il difetto della produzione derivava/ dall'avere seminato in stagione troppo/ avvanzata e senz'avere data la necessaria/ coltura e sottratta eziando la semente/ necessaria./ E che sicuramente tutte le terre di/ detta superficie non potevano dirsi di/ cattiva qualità mentre li piemontesi/ medesimi rimasti nella popolazione/ ne avevano con vive istanze voluto/ ritenere 65 giornate./ Con tutto ciò si impegnavrono in esso/ anno 1774 altre terre alli detti Piemontesi/ per la prima vidazzoni state indicate/ in essa memoria in cui si accennarono/ pure quelle che si avevano in mira per/ l'assegnamento della seconda vidazzoni./ Frattanto oerò coerentemente al sentimento della/ giunta si continuò alla somministranza dell'intera diaria sino a luglio del 1775 non solo alle famiglie colà/ rimaste ma si somministrò e conuò/ anche alle famiglie che si erano ivi/ come sovra in appresso trasferite// non ostante che a queste non fosse dovuta/ a tenore della previe intelligenza e/ diffidamento e ciò stante il rappresen/tato evidente loro bisogno./ La raccolta poi dell'anno 1775 essendo mancata a motivo della grande siccità patitasi in/ esso anno in quell'isola [..n..] coerente/mente al sentimento della giunta/ spiegato nel risultato delli 6 giugno/ dello stesso anno approvò che si conti/nua pe la diaria almeno in grano/ sino alla ventura raccolta del 1776 a que' coloni piemontesi li quali avreb/bero passata sottomissioni di coltivare/ e seminare i loro tirreni nel prossimo/ seminerio./ Nello stesso anni 1775 con lettera delli 4 agosto il Sig(nor)/ reggente marchese Taussone infromò/ che dal confornto fatto dello stato del/ seminerio trasmessoli in febbraio dal/ Sig(nor) Comandante Daghen collo stato/ della raccolta rimessogli dal Cesare/ Deferraris ebbe a rilevare che li/ tabarchini avendo seminato starelli/ 157 e un quarto di grano e 18 di fave avevano/ raccolto 211 starelli e sei umbuti di grano/ e 26 starelli di legumi e che li Pie/montesi avendo seminato starelli 159 e mezzo// di grano il loro raccolto era stato di soli/ starelli 39 e mezzo./ Che tale circostanza faceva sospetta/re di poca fedeltà ne' piemontesi e che/ li medesimi non avessero intieramente/ seminato il grano consegnatoli, onde/ credeva egli opportuno che si disputasse/ qualche persona di proibità la quale/ fosse specialmente obbligata di vegliare/ al travagli della popolazione poiché/ non convenisse più di fidarsi del solo/ Defferraris, il quale non avnedo alcun/ particolare incarico né stipendio/ niuna obbligazione riconoscesse per/ invigilavvi come si dovesse./ Il consiglio nella sessione delli 21/ dello stesso nese stante tale suggerime/nto approvò che si destinasse un/ preposto purché non fosse ne il/ Porcile ne il Defferraris./ In seguito al che del detto Sig(nor) Reggente di/ concerto con Sua Excelencia il Sig(nor) Viceré si/ e[..n..] per [..n..] di detta popolazi/one un certo Carto Paperoni nativo/ del contado id Nizza, stato vari anni/ Sargente Maggiore d'Ordinanaza/ ed allora ajutante giubilato in/ Sassari ed avente da Settembre l'annua// gratificazione di Lire 200./ Che essendo egli al disotto degli anni/ cinquanta e robusto e assuefatto alla/ milizia si era creduto il più adatto ad/ vigilare alla detta popolazione ed a/ farsi ubbidire da quei coloni ed a rendere/ più esattamente conto del suo operare/ come apparve da lettera di Signore Regente/delli 27 ottobre di detto anno 1775, este al detto/ preposto accordato lo stipendio di/ cento scudi sardi e venne munito delle/ opportune instruzioni formate dalla/ giunta./ Essendosi riscontrato che li Tabarchini non avessero/ voluto accettare la seconda vidazioni/ loro assegnata nella regione di Portine/di protestando che li terreni non erano/ di buona qualità si ordinò che si pre/figgesse atti medesemi un termine comp/etente a delliberare sull'accettazione o/ riensazione di detta 2da vidazzoni./ Si continuò intanto la diaria in grano e denari/ sino alla raccoltà del 1776 ed essendo/ questa malamente riuscita nuovamente/ si supplicò dalli popolatori piemontesi/ per la contiguazione della diaria./ Radunatasi pertanto la giunta sotto li 28 agosto/ stesso anno ed avendo prese in cosniderazi/one le suddette rappresentanze e nel tempo// stesso le gravi spese già fatte dalla Religi/one e lo stato di quella popolazione/ e le provvidenze che occorrevano darsi/ per essa, osservi che le spese fattesi sino/ allora per la detta popolazione piemon/tese rilevavano a Lire 62820 di piemonte/ e che di tutte le spese la più forte si era/ quella della diaria la quale si era/ corrisposta in grano ed in denaro dal/ principio dell'andata di essa popolazione/ nell'isola sino a tutto liglio dell'allora/ corrente anno giacché la sola diaria/ in denaro rilevava in ogni mese presso/che alla somma di Lire 600 sarde./ Che stante la tenuità della raccolta/ di quell'anno sufficiente appena per/ la sussistenza di due mesi era bensì in/ senso che non si dovesse prescindere/ dalla continuazione della diaria/ in grano ma che rispetto a quella in/ danaro non credeva conveniente che/ venisse quella continnata sul piede / ordinario ma bensì che si determinasse/ una somma fissa per ogni mese da/ distribuirsi soltanto a quei capi di/ famiglia li quali fossero li più attenti/ alla coltura delle terre e vigne e li/ più sottomessi agli ordini del preposto/ cosicché venisse dalli detti coloni// riconosciuta tale prestazione come un/ premio delle loro fatiche e non come un/ diritto d'alimenti./ Informò nel tempo stesso che la/ colonia piemontese consisteva in allora/ in 40 capi famiglia e che in esso/ siera notabilmente promossa la/ fabbricazione delle case le quali tutto che/ nell'anno precedente fossero in solo/ numero di quattro si trovavano già in/ tale tempo portate al numero di 14, oltre a 18/ attivi particolari li quali avevano/ già preparati li materiali per/ fabbricare le loro/ Che tempo per tempo si erano/ assegnati terreni per coltivare a 35/ capi di famiglia molti dei quali però/ si erano riconosciuti affatto sterili come/ lo indicasse anche la scarsezza di tutte/ le passate raccolte e che specialmente/ tale circostanza si era verificata nell'/allora corrente anno colla visita fatta/ sul lugo dalli Signori D. Pietro Saisi e/ D.Salvadore Nieddu per la quale cosa/ apparendo che non avrebbero giammai/ li detti coloni potuto ricavare la loro/ sussistenza col solo raccolto del grano si/ era stimato di animarli al piantamento/ delle vigne a cui erano tali terreni adattati// per cui si era nella primavera allora scorsa/ fatto un nuovo assegnamento di giornate/ 200 circa e quello ripartito in 40 pezzi/ di giornate caduno cosiché si aveva/ luogo adsperare che con tale mezzo sareb/bero poi granti detto popolatori ad avere/ la necessaria sussistenza./ Siccome pero non era tale frutto/ sperabile se non dopo il trascorso di/ parecchi anni perciò si stimo in dovere/ la detta giunta di prevenire altresi che/ pendente il termine almeno d'anni/ quattro non si sarebbe potuto prescin/dere dalla somministranza della/ diaria in grano e dalla prestazione/ in danaro colla metodo di sopra suggerita/ Venne approvato tale sentimento ed essendosi riscontrato/ che li cesare defferaris ed il misuratore/ Belly fossero avversi alla popolazione/ piemontese si ordinò che si notificasse/ alla giunta di non prevalersi più de'/ medesimi per gli affari della popolazione./ sotto li 15 gennaio dell'anno 1777 nuovamente si/ radunò la giunta per l'esame degli affari/ di detta popolazione ed in seguito adesso/ infromò che la cautela e metodo/ accennato nella precedente giunta intorno/ alla distribuzione de' 150 scudi al mese/ tra quei soli capi di famiglia li quali// si fossero riconosciuti li più attenti al lavoro/ non fu eseguibile per non essersi ravvisata/ alcuna distinzione tra li medesimi cosicché/ l'esperienza ha dimostrato non giovare il/ proposto metodo per animare li detti popola/tori al travaglio./ In vista del che propose la giunta/ come mezzo più opportuno di ridurre/ la diaria in danaro a quei soli giorni e/ persone che si sarebbero impiegati nella/ coltivazione delle vigne e terre a ragione/ di due soldi per i maggiori d'anni qatto/rdici e di nove cagliaresi per li maggiori/ d'anni undici poiché in tale maniera/ riconoscendo li coloni non esserrvi necessi/tati di applicarviisi specialmente a quello/ delle vigne stante la sterilitò ed inattitu/dine delle terre dell'isola per il seminerio/ E che essendosi notificate tali delibe/razioni a più di 15 capi di famiglia/ portatisi personalmente a fare le loro rappre/sentanze alla giunta se ne dimostrarono/intieramente appagati./ Rassegnatosi a Sua Maesta tale nuovo suggerimento si/ degno la medesima approvarlo come si vede/ riferito nella sezione del consiglio delli 13 marzo/ di detto anno 1777./ Neppure giovò all'intento il suddetto ultimo ripiego poiche// pretendendo li detti Coloni la Somministranza della Diaria in danaro, come per lo avanti amarono meglio di restare privi del progettato Soccorso, che d' intraprendere l'ingiontoli lavoro delle vigne, con avere eziandio fatta una specie di amutinamento e tumulto contro il Preposto Passeroni , da cui si idearono che procedessero le suddette deliberazioni.
In tali circostanze la Giunta stanti le accertate notizie della miseria a cui si trovavano ridotte le dette famiglie, sia per la scarsezza del raccolto di quell'anno, che per essere mancanti di lavori delle tonnare, ed altresì per vedere di animare talo Coloni con un nuovo tratto di beneficenza, senza dipartirsi però dal sistema preso di imitare la distribuzione del denaro alle persone, e giorni impiegati nel lavoro delle vigne, ha creduto opportuno di accrescere il premio della fatica, cioè di un soldo e mezzo di più per li maggiori anni quattordici e di tre Cagliaresi per li maggiori degli ordini. /Ed esendo ricorsi anche li Tabarchini per avere qualche soccorso per il prossimo seminato, stante la scarsezza della raccolta di esso anno 1777 la Giunta in riflesso della docilità ed opportunità al lavoro dimostrato per l'addietro da essi Tabarchini, li quali senza rendersi molesti nè gravosi alla Religione avevano quasi per intiero ridotto a coltura li terreni loro// assegnati, stimo dover aderire alle loro domande ed attese le urgenze degli uni e degli altri fece tosto somministrare alli Tabarchini 300 starelli di grano a titolo di imprestanza e cominciò a far corrispondere alli Piemontesi il suddetto maggiore corrispettivo in attenzione frattanto delli Superiori ordini circa il tempo per cui si dovesse quello continuare, il tutto come appare da risultato del 16 (novem)bre 1777 stato riferito al consiglio nella sessione del 15 successivo (novem)bre in cui si entro in senso che si continuasse la prestazione del proposto Soccorso sino alla ventura raccolta./ Nell'anno 1778 fu bensì meno scarsa, che nei precedenti la raccolta fatta da Piemontesi, poichè222 starelli di grano e quattro imbuti ne fruttarono603 e14 imbuti, ma però non si è potuto intieramente prescindere dalla somministranza della Diaria la quale dopo essersi sospesa dal fine di Luglio sino a tutto (settem)bre si dovette poi in vista delle angustie di detti popolatori, nuovamente accordare per mesi quattro, da principiare dal mese di (otto)bre, giusta le deliberazioni della giunta del 24 (settem)bre riferito nella sessione delli 16 (novem)bre dello stesso anno, ed intanto ssi è fissata soltanto sino a tale tempo la Diaria, poichè essendosi date le disposizioni per la visita de i terreni, e per lo scoprimento de i motivi dai quali procedesse la poca riuscita di detta popolazione, la quale vista si credeva che sarebbesi fra tale tempo potuta compiere, e rassegnare al Consiglio, avrebbe poi il medesimo dopo veduto in tale maniera lo stato d'ogni cosa, potuto dare quelle ulteriori disposizioni che avrebbe creduto opportune. Nello stesso risultato di giunta, essendosi anche prese in considerazione le angustie e rappresentanze dei Tabarchini, dovette pure la Giunta accordarli un'altra imprestanza di starelli 300. Si procedette alla sovra annunziata visita del Sig(nor) Quesada, e quella esaminatasi dalla Giunta se ne riferì poi al Consiglio della Religione il risultato nella sessione dell 8 Febbraio 1779. Risultò da essa che is trovavano in detta popolazione famiglie Tabarchine in N(umero) di 41 componenti tra tutte 137 persone e tra questi soli 35 soggetti al lavoro capaci. Che le famiglie Piemontesi erano in numero di 46 componenti tra tutte il n(umero) di 190 persone e tra queste sole 70 atte al lavoro. Che li terrimenti occupati dagli uni e dagli altri rilevavano a starelli 1938. 3 1/3
Cioè da Tabarchini starelli 8710 e da Piemontesi starelli 1067 3 1/2. Che di detti starelli se ne sono ritrovati gerbidi starelli 1451 7 1/2 e che di questi ve ne erano affatto inutili starelli 592 2 1/2 esse(ndo) che sopravanzassero soli starelli 1346 2 1/2 utili per seminerio, vigne e orti e macassero conseguentemente per il seminerio alla Tabarchini starelli 1409.4 ed alli Piemontesi starelli 455:9 Che li sud(etti) terreni riconosciuti utili per il seminerio non erano dei migliori dell’ isola poiché potevano fruttare il 10 quandochè quelli di Canai potevano fruttare il 15 o il 20, ed anche il 25. Che le terre dichiarate riconosciute utili erano della prima qualità non inferiori alle migliori del Regnotutto che di difficile sgerbimento, e che potevano fruttare dopo anni nove dettratele spese di coltura Lire 75 Sarde per ogni starello e che tali terreni potevano anche riuscire per orti stante la qualità dei Pozzi che vi erano e che si potevano ancora formare di acqua buona Che gli orti potevano rendere cioè quelli di vigadio in ogni anno scudi 30 e quelli a secco scudi 20.
E finalmente essendosi osservato difettoso il metodo che si teneva nella coltivazione per il seminerio e per le vigne si propose un nuovo piano di coltura La Giunta in seguito alle risultanze ….nei suddetti atti di visita suggerì P(rimo) che atteso il meschino stato in cui si trovava detta popolazione e che il grano che si poteva raccogliere dalli semineri era appena sufficiente per la sussistenza di qualche mese, fosse perciò indispensabile di continuare per anni nove tempo che si richiedeva per il frutto delle vigne la somministrazione della Diaria ai Piemontesi e l’imprestazione di 300 starelli alli Tabarchini per il corso di anni 5 con averne calcolata in tutto la spesa L(ire) 64910.8 2 (secondo) doversi assegnare alle famiglie Tabarchine e Piemontesi per supplemento dei terreni mancanti ed in proporzione del numero delle persone componenti esse famiglie delle loro fore, docilità e diligenza li starelli 449 ritenuti vacanti in attinenza di essa e di starelli 128 ritrovati nelle regioni dette Sa Pispisia e Acqua e sa Canna 3° Doversi adottare il proposto nuovo piano di coltura, e costituirsi un soggetto per invigilare e dirigere ove d’uopo li coloni per l’esecuzione di esso piano, il quale piano fosse lo stesso che si osserva generalmente nel regno e specialmente nel Campidano di Cagliari riguardo alle Vigne Nel riferirsi al Consiglio della Religione il risultato da detta visita e le operazione della Giunta si fecero vari suggerimenti
P(rimo) che potesse essere più opportuno di limitare a minor tempo la Diaria 2(secondo)Doversi usare le possibili diligenze per vedere di supplire comportamenti il quantitativo dei terreni stato loro promesso con valersi per tale effetto, non solo delli starelli appena spiegati ma anche dei seguenti cioè Delli starelli 170chiesti dal Detterario nelle regioni di Marconeddu, Begas e Marcorimannu
3 (terzo) delli starelli 403 già accordati al Durante qualora se ne ottenesse dagli eredi la dismessione
Degli starelli 316 ritornati utili per vign nei terrimenti dei Tabarchini E degli starelli vacanti e non concessi nel Piano di Cresiacon l’avvertenza che li terreni assegnati e da assegnarsi per vigna dovevano secondo il disposto da Capitoli entrare nel quantitativo di quello promessi e stipulati
4° Che potevano anche inservire per il suddetto Supplemento, prendersi in considerazione li terreni da cui si erano già con molte Declaratorie dichiarati decaduti gli antichi Popolatori Sardi, e che sebbene potesse convenire di fare nuove concessioni di tali beni alli naturali sardi, ciò però non impediva, che se ne potesse separare quella parte che sarebbe necessaria, e di convivenza per il suddetto Supplemento da farsi alla nuova Popolazione 5° Si suggerì all' oggetto del Suddetto Suppplemento, Si doveva avere l'avvertenza di non assegnare di più di quanto fosse corrispondente al numero e capacità delle persone atte al lavoro, cosichè specialmente, quanto alli Tabarchini essendo più inclinati al mercimonio che alla coltivazione delle rre, e non essendosi tre essi, ch solli 35 soggetti atti al travaggio delle terre, non doveva alliment(arsi)farsi il totale assegnamento corrispondente al numero Dei Capi di Famiglia, salvo che li medesimi volessero introdurre, per far supplire in loro vece alli lavori di campagna, persone forestiere, di cui in tale caso ne dovessero spiegare la Nazione, e non si dovesse loro permettere di valersi dell'opera dei Piemontesi affinchè li medesimi in vece di coltivare le loro terre, e farsi un proprio patrimonio, non si riducessero alla condizione de semplici servidori e lavorieri dei Tabarchini E E per ultimo si suggerì essere opportuno che si formasse una carta dimostrattiva di tutti li terreni dell' Isola con la designazione dei conceduti, dei devoluti, dei vacanti, delli. sgerbiti, e da sgerbire, degli utili, ed inutili, ovvero di fare tali designazioni Sulle carte dell'Isola che già ivi esistono, affinchè si possa in ogni occorrenza avere degli opportuni lumi in occasione di concessioni e riparti.
Si sono pure nella stessa sessione riferiti i ricorsi del Cesare Defferraris e del Riccardo, uno di detti Coloni Piemontesi. Il Defferraris chiedeva che si prendessero informazioni sulla sua condotto , ed indi se gli accordassero quei ristori che sarebbero stati a S(ua) M(aestà) ben evasi. Il Riccardo chiedeva il supplemento di termini sufficienti per il seminario, e per vigna, la provista di un molino e molente e di un carro e subordinatamente permettersegli di restituirsi in Piemonte colla somministranza del contante necessario per il viaggio ed inoltre ed inoltre concederseli la buonificazione delle spese fatte per a coltura dei terreni e costruzione della casa, e per finire vari casi di voglianza contro la condotta del ..posto Passeroni.
in seguito pertanto alle suddette relazioni e suggerimenti si sono dal consiglio fatti li seguenti capi d'ordinato
P(rimo) ha mandato farsi il suddetto Supplemento di terreni indicati in detti atti di visita col dovuto riguardo al numero di lavoratori in ogni famiglia ed a quelli specialmente che avessero sgerbita la parte già da essi posseduta 2(secondo) Riconoscersi se le suddette declaratorie siano portate a segno di essere eseguite ed in tale caso darvisi l'opportuna esecuzione ed in diffetto farsi le dovute parti per ridurle a compimento.
3° Assegnarsi pure agli detti coloni li terreni del Durante, previo recesso degli eredi del medesimo
4à Rispetto alli terreni del Piano di Cresia potersi colli medesimi in mancanza d'altri fare il suddetto Supplemento, ed il rimanente potessi concedere alli Nazionali sardi 5° Darsi le dovute disposizioni per il proposto nuovo metodo di coltura
6° Accordarsi la Diaria per l'allora corrente anno con riserva di deliberare intorno all' avvenire sentiti li suggerimenti della Giunta sulle riferite avvertenze
7° ed 8º Ha mandato comunicarsi alla Giunta li ricorsi del Defferaris e del Riccardo affinchè venissero verificate le circostanze e essi esposte e nel caso vi riconoscessero giuste le doglianze contro il Passeroni provvedesse anche con licenziato ove lo avesse creduto spediente e con destinare un altro soggetto proprio e capace specialmente dirigere il nuovo metodo di agricoltura 9°Mandò osservarsi si vi fosse un sufficiente numero di molini ed in diffetto vi facesse supplire 10°Lasciarsi partire quei coloni li quali non volessero più continuare ad abitare nelI' Isola E per ultimo si è rimesso il consiglio a quelle disposizioni e provvidenze che la Giunta avrebbe stimato convenienti alla Giustizia, al buon Regolamento ed alla prosperità della popolazione e conseguentemente alla più equitativa distribuzione a concessione dei terreni vacanti ed alla migliore coltura sia di questi che di quelli già assegnati. La mancanza quasi totale della raccolta di quell' anno 1779 soffertasi anche in tutto il Regno avendo anche ridotti li tabarchini in grave necessità fu la Giunta costretta non ostante al già fatta imprestanza di -300 starelli di grano di accordargli a nuova altra imprestanza- di 50 starelli di grano per il seminerio e di altri 50 unitamnente a 100.stareli d' orzo per la panatica, come appare dal risultato di Giunta delli 5 X(dice)mbre, riferito al Consiglio nella sessione delli 17 successivo Gennaio 1780 Nella stessa Sessione si sono pre fatte presenti al Consiglio le operazioni fatesi da S(ua) E(ccellenza) il sig(nor) Vicerè in un suo dispaccio dell 17 scorso ... diretto alla Segreteria di Sato ed un parere del Sig(nor)... Patrimoniale Nieddu intorno alle perniciose conseguenze che potevano arrivare alla popolazione ed all' interesse del Regno dall' avviamento preso da tabarchini alle Tonnare fuori Regn o e specialmente a quella nuovamente introdottavi dal Genero del Bej di Tunisi per cui già si era sentito del pregiudizio nella vendita di quelli Tonni di quelle Tonnare, per lo chè stimava il Sig(nor) Vicerè essere opportuno di negare alli Tabarchini li passaporti per portarsi alle dette Tonnare fuori Regno e si sono pure rassegnati al Consiglio di suggerimenti fatti dalla Segreteria del Gran Magistero a tale riguardo con la lettera sel Sig(nor) Vicerè del 12 di detto ,mese di gennaio a cui si rillevava convenire che avesse l 'occhio sopra la corrispondenza che si era per intero avere il Capitano Porcile col detto Bej e sembrare altresi conveniente che colle sole proibizioni ma altresì con allettativi di si procurasse di trattenere li detti Tabarchini dal passare alle suddette Tonnare.
Nel principio dell' anno 1780 essendosi restituite in Piemonte alcune di dette famiglie di quella popolazione rappresentarono che già da tre anni non si era più somministrata alla popolazione Piemontese la Diaria in contanti, ma soltanto l solita Diaria in Grano che conseguentemente mancavano della necessaria sussistenza, motivo per cui esse famiglie fossero state costrette di abbandonare la popolazione, non meno che quattro altre, le quali già si trovassero a Cagliari aspettando l' imbarco, e che nella prossima Primavera stessero anche per partire le altre famiglie.
Quindi espressero vari capi di doglianza contro il malmenaggio, asprezza e avversione al Preposto Passeroni specialmente contro la popolazione Piemontese, e la stretta corrispondenza passasse tra il medesimo e il Sig(nor)... Patrimoniale Minutilli Nieddu, motivo per cui non potessero giungere al Sig(nor) Vicerè le loro rappresentanze. Il Consiglio nella sessione del 7 Febbraio 1780 sentita la relazione di dette rappresentanze
ordinò informarsene S(ua) E(ccellenza) il Sig(nor) Vicerè affinché prese le opportune notizie, fosse in caso di dare quelle disposizioni e suggerire quelle provvidenze, che avrebbe creduto opportuno per andare al riparo dei riferiti inconvenienti Per la già sopra riportata mancanza del raccolto dell' anno 1779 dovette pure la Giunta oltre al sovra designato Soccorso somministrativo alli Tabarchini, provvedere anche alla sussistenza dei Popolatori Piemontesi con l'ordinata mensuale distribuzione a loro favore di 150 starelli di fave, e di aggiungere ancora a favore dei Tabarchini l'imprestito di 50 starelli di grano e 50 di segale per loro sostentamento sino alla nuova raccolta ed indi di altri 25 starelli di grano come appare dalli rispettivi risultati di Giunta riferiti nelle sessioni delli 20 Marzo, 2 Aprile e 19 Giugno 1780.
intorno poi alle suddette deliberazioni del consiglio emanate nella sessione dell 8 Febbraio 1779; o sia intorno a due capi di essa, cioè della limitazione della Diaria ed intorno al lasciar partire quelli de
Coloni che non avessero più voluto continuare la loro permanenza nell' Isola, ecceto S(ua) E(ccellenza) il Sig(nor) Vicerè le due seguenti considerazioni nella sua lettera del 19 Maggio, riferita nella suddetta sessione del 19 Giugno 1780 cioè
P(rimo) Che qualora si fosse deliberato, di sospendere la Diaria ai suddetti popolatori, convenisse di notificare loro in tempo questa determinazione, affinché fossero in caso di deliberare, se convenisse loro tuttavia di restare, ovvero di ripatriarsi: ed ivi richiamando li risultati di Giunta nei quali si era dimostrato indispensabile la continuazione di tale prestazione pur la sussistenza di quei Popolatori, e li motivi per li quali si era creduto meno conveniente all' Ordine di abbandonare affatto la Popolazione, si Suggerì, che qualora si fosse pensato soltanto di diminuire le spese, si sarebbe ciò potuto effettuare collo scartare dalla Popolazione le tante persone inutili, ed aliene dal travagio, che in essa si trovavano.
2(secondo) Che non essendosi dal consiglio spiegato, se alli popolatori a cui dovesse permettersi di ripatriarsi, si dovessero somministrare le sese per il viaggio d' imbarco, la Giunta attenendosi alle
altre deliberazioni date in simili casi, si era determinata di supplire a tale spesa. Il Consiglio in seguito alla relazione di dette operazioni ha determinato che la Giunta commettesse, a chi meglio avrebbe stimato, di prendere le necessarie notizie intorno alle perone, le quali per la loro negligenza si ritenevano inutili alla popolazione, e coltura dei terreni, e quelle quindi licenziarle con somministrarsi loro olito sussidio per l'imbarco, con che però si usasse la precauzione di assicurare prima della loro partenza li bestiami, ed attrezzi stabili previsti dalla Religione.
In ordine poi alla somministranza della Diaria, si riservò di deliberare dopo che avesse la Giunta trasmesse le operazioni, e chiarimenti sovra tutti i Capi delle deliberazioni spiegati nella suddetta sessione di 8 Febbraio 1779.
In seguito allora riferita deliberazione ed accertamento del Consiglio della Religione radunatasi la Giunta sotto li ottobre di esso anno1780 diede raguaglio di quanto si era operato in adempimento degli accertamenti fatti dal
Consiglio nella Indetta sessione 8 Febbraio 1779; e quanto rimaneva ancora ad eseguire. In ordine al primo di detti accertamenti, concernente il Supplemento de terreni, trasmise la tabella si essi supplementi che si erano incominciati a fare nelle regioni ivi indicate, dalla quale consta, che consistendo la detta Popolazione in 74 Famiglie Tabarchine, e Piemontesi, le quali possedevano già tra tuttestarelli N(umero) 360; se gli era fatto l'ivi divisato riparto di altri starelli214; cosichè in tutto venivano ad essere assegnati starelli 574; e tale riparto averlo fatto nel modo e colla proporzione spiegata in detto capo d' ordinato. In ordine al secondo concernente l'esecuzione delle declaratorie, si è rapportata tale parte tra gli incumberti ancora da compiere, con essersi spiegato in tale risultato, che trovandosi le Declaratorie a Segno d' essere eseguite in vista de titoli esibiti dalli Particolari nelle rispettive cause, debbano riconoscersi i limiti, e se li concessionari abbiano, non solo ecceduto i termini delle conclusioni e inoltre in quale tempo siansi ridotte a coltura le terre concedute, cioè se prima o dopo del 1757 Al 3° si disse restare a d intentarsi
contro gli eredi del Durante la decadenza delli 30 aratri statili assegnati nell' anno 1776; quindi potersi quelli assegnare a chi verrà ordinato, e non essere sperabile un volontario vecchio di questi eredi. Al 4°fece la Giunta provvedere alla visita de terreni del Piano di Cresia, e ne trascrisse gli atti, da cui risulta consistere tutto il detto piano in starelli 890; e che questi per la concorrente di starelli 555, si trovano posseduti, sgerbiti dagli antichi popolator, li rimanenti 335 sono gerbiti, che di questi però si è creduto opportuno di sospenderne la suggerita distribuzione, per essere troppo lontani, giudicandosi più vantaggioso l'assegnamento di quelli di Triga, come più vicini, di cui si è riservata a Giunta di farne fare la visita e ricognizione.
Al 5° ha creduto, che prima di dare le disposizioni per l'eseguimento del novo piano di coltura sia opportuno che si compiscano le parti concernenti le suddette Declaratorie si ottenga la sentenza contro gli eredi del Durante, e si abbia la visita, e ricognizione del piano di Triga.
Al 6° ha rilevato non potersi prescindere dalla Diaria in grano, la quale eziandio dopo lo supplemento
da farsi alli Popolatori de terreni, resterà accresciuta per causa del maggiore seminario.
Intorno alla 7° si è rilevato rispetto alla supplica del Defferraris.
All 8° concernente le doglianze contro il Passeroni, si è la Giunta rapportata alle informazioni giudiziale mandante prendersi intorno alli capi di doglianza eccittati conto il medesimo, state esse informazioni trasmesse per opere rassegnate al Consiglio. Al 9° si è detto, che già con gli antecedenti risultati, si era informato, che non occorreva alcuna ulteriore concessione di molini, giacché n'era la popolazione sufficientemente provvista. Al 10°che all'effetto, che il Consiglio potesse deliberare intorno alle persone da licenziarsi dalla popolazione, Si era fatto procedere dal Sig(nor) Podestà Signor Quesada alla ricognizione sul luogo dei terreni, e del loro stati di coltura, come pure alle informazioni concernenti lo stato, qualità, e indole delle persone componenti la Popolazione, li quali atti è informazioni si trasmisero al Consiglio per le
Sue Deliberazioni, e che frattanto già si erano commessi gli opportuni passaporti a quelli che dimostrarono di non volere più continuare la loro dimora nell'Isola, e che si erano in tale occorrenza fatti assicurare le case, bovi, attrezzi, e molini, che loro erano stati somministrati dalla religione. Riferitosi il suddetto risultato di Giunta nella sessione delli 20 successivo 9(novem)bre, come pure le suddette informazioni prese sulla condotta del Passeroni, gli atti di visita, ed informazioni intorno allo stato della Popolazione Piemontese, il consiglio ha commesso alla Giunta di far proseguire le proposte ricognizioni di terreni per l' accennato Supplemento, e di farle indilatamente? seguire, di licenziare quei soggetti, li quali sono alieni e renitenti al lavoro. Di destinare un soggetto di probità, abilità per rimpiazzare il Passeroni, ed indi di quello richiamare dal servizio della Religione, e che altresì li suoi servizi potesse S(ua M(aesta) degnarsi di incaricare il Sig(nor) Vicerè di provedendo di qualche altra occupazione, o d'Alcaide o d'altra che esso Sig(nor) Vicerè potrà essere in caso, in occasione di vacanza di destinarli. Indi un atra sessione dell 4 oc(to)bre in aggiunta
alle suddette deliberazioni ha commesso alla Giunta di accettare li detti popolatori a destinare un loro Procuratore, col quale si abbia a trattare il rispettivo riparto dei terreni, e anche ove troppo per rettificare il contratto fatto con essi popolatori, bn inteso però, che tale desputazione debba essere un soggetto di gradimento della stessa Giunta, ed ha mandato il Sig(nor ) ... Patrimoniale Minutili Nieddu di fare le opportune parti per far dichiarare decaduti gli eredi del Durante dalla concessione delli sudeti 30 aratri di terreno.
Le suddette deliberazioni del consiglio essendo state rassegnate da S(ua M(aestà), si è la medesima degnata di approvarle, come ne consta dalla sessione tenuta li 2 gennaio 1781.
Dalla serie delle suddette risultanze appare quanto infruttuose, ed inefficaci siano state le cure, le sollecitudini avutesi dalla Religione per il conveniente stabilimento della popolazione de Piemontesi, di modo che ha dovuto annualmente colla prestazione della Diaria in grano, in contanti soccombere alla presso che totale loro manutenzione e quantunque possa in parte attribuirsi la costante scarsezza di raccolti alla qualità di terreni stati loro assegnati, tuttavia considerando, che li Tabarchini posti in simili circostanze de Piemontesi non si resero più gravosi alla Religione, se non negli anni, per i quali nella contrarietà dei tempi si soffrì in tutta l'Isola e la mancanza dei raccolti, e trassero dalli terreni a medesimi assegnato la loro sussistenza , vi è quindi tutto il motivo a credere, che riguardo a Piemontesi la loro negligenza ed inattitudine al loro sia la principale cagione del poco frutto da essi ricavato da terreni, come appunto ne fanno fede, e la sovrannunciata relazione fatta dal Sig(nor) Podestà Raimondo Quesada intorno allo stato di detta Popolazioni, e gli atti i visita. e giudizio de periti a cui si è fatto procedere dal Sig(nor) Dottore Messina in occasione delle informazioni prese sulla condotta del Preposto Passeroni. In conseguenza del che sempre più appare di quale importanza sia l'eseguimento delle suddette deliberazioni del Consiglio nella parte principalmente, in cui si è prescritto di licenziare dalla Popolazione li soggetti alieni, renitenti al lavoro. Col mezzo di tale congedo siccome a ben poco si ridurrà il numero - delle famiglie che rimarranno nell' Isola, il quale già di- presente, è ristretto a sole 34, verranno quindi in tale maniera
a scemarsi di molto le spese della Religione, le quali per tutto il suddetto anno 1780 già rilevano alla somma di L(ire) 170/m circa Si potrà con maggiore facilità fare a quelle famiglie, che resteranno il compiuto assegnamento de terreni atti al seminario e si avvia la soddisfazione di vedere al fine di quelle poche famiglie la riuscita della coltivazione delle terre, stata finora invano desiderata nella colonia Piemontese.
In ultimo si crede di non voler prescindere dal porre in considerazione essere opportunissimo per quanto si potrà, che i assegnino terreni atti al Seminari piuttosto che alle vigne, poiché in tale maniera potrà la religione vedersi in mezzo di tempo sgravata dal peso della Diaria, la quale quando li Popolatori dovessero attendere la loro sussistenza dal lavoro delle vigne, si dovrebbe per necessità continuare per il corso di più anni, con l'incertezza ancora della loro riuscita.
E er ultimo si crede di non dover prescindere dal porre in considerazione essere opportunissimo per quanto i potrà, che vi assegnino terreni atti al Seminario piuttosto che alle vigne, poiché in tale maniera potrà la Religione mezzo di tempo sgravato dal peso della Diaria, la quale quando li popolatori dovessero attendere la loro sussistenza dal lavoro delle vigne, si dovrebbe per necessità continuare per il corso più anni, con l'incertezza ancora della loro riuscita. Dal che potrebbe altresì avvenire che li rimanenti popolatori avvezzandosi di bel nuovo nel corso di tali anni ad essere mantenuti interamente a spese della Religione, si desserro alla negligenza, ed all' ozio, donde crescerebbe altresì il pericolo, che ciò potesse servire di mal
120r Esempio alli Tabarchini, li quali vedendo / mantenuti di continuo gli altri Coloni a / Spese della Religione, potrebbe poi rallentare / la loro attività sulla fiducia di potere / anche di conseguire dalla Religione Simili / Soccorsi. E quantonque Sia desiderabile, che li detti Coloni / Si applichino altresì alla Coltura delle / vigne, giacché, come si è osservato, molti / di quei terreni vi sono assai addattati, / egli è però di tutta importanza, che vi / …… la Coltura de’ Terreni da Semmi/nerio, poiché venendo li detti Coloni per / via di questa a conseguire una Conveniente / Insistenza, e ad avere il mezzo di applicarsi / anche al piantamento delle vigne, vi si / animeranno facilmente da loro stessi, ed / indiffetto vi si potranno indurre con qualche / allettativo di premio, e specialmente colla / concessione di un aggiunta di terreni a / tale cottura addattati, ed in tale maniera / Si verrà a conseguire l’uno, e l’altro / oggetto, cioè del Seminerio, e del piantam/ento delle vigne. / ora a prendersi in considerazione due altri / oggetti Sommariamente influenti all’interno / dell’ordine, cioè l’avertamento di quei / redditi dell’Isola, li quali già di presente / spettar potranno all’ordine e li Stabilimenti / da darsi per non lasciare infruttuosi quei / terreni dalla concessione di quali non / potrebbe risultare alla Religione un //
120v notabile, e pronto vantaggio. / Nella nota concordia stipulata li 21 Marzo 1758: / tra la Mitra di Iglesias, il Regio / Patrimonio,e la Religione si è stabi/lito, e convenuto, che a questa spettava / il dominio nobile dell’Isola, e conseguente/ mente li diritti di portatico, gli accordi, / e le altre annualità dovute dipedente/ mente dalle concessioni fatte dalli vescovi / non meno che quei diritti, li quali verreb/ bero stabiliti nelle concessioni da farsi / per parte di essa Religione. / Che delle Decime di ogni sorta di / frutti se ne formassero dieci parti, / Sei delle quali Spettar dovessero alla / Mitra, una alla Chisa di S. Antioco, / e tre alla Religione. / Ma per altro affine di non .../ are alla Mitra il reddito, di cui attualme(nte) / godeva, si è accordato, che dovesse la / medesima continuare a percevere / dalli …….. de’ terreni allora / coltivati quei diritti, che attualmente / perceveva, finatanto, che per via delle / nuove concessioni fosse accresciuto il / reddito delle decime, a segno che lasci / parti di esse, come sopra, assegnate / alla Mitra e guagliasero l’attuale / reddito, di cui la medesima godeva / Ma affinché la Religione // 121r andasse altresì godendo degli accrescimenti de’ / redditi provenienti dalle nuove Concessioni, / si è stabilito, che venendo frattanto ad accre/ scersi il reddito dell’isola per le maggiori / decime, che li esigessero indipendenza delle / nuove concessioni, Sarebbe … reddito / Spettato alla Religione in proporzione / dell’aumento, cioe primariamente li / diritti di portatico, ed altri provenienti / dal dominio utile, e poscia le tre parti / come sovra di tutte le decime. / Dal contenuto nelli Suddetti Capi di Concordia / procedono li mentovati due oggetti, a cui / occorre di provvedere. / E quanto al primo non può sicu/ ramente la Religione ne di presente, ne / in avvenire abilitarsi alla percessione / delli redditi accresciutisi dopo la concordia / e pervenire a godere delli diritti di portatico / ed altri dipendenti dal dominio utile, e poteva / delle tre parti delle decime, salvo previo / l’accertamento de’ terreni già coltivati / al tempo di essa Concordia, e di diritti, che / per essi si percevavano dalla Mitra. / In ordine a tale oggetto, li sono già / date di tempo in tempo le Seguenti / preliminari disposizioni. / Nel 1773 il Sig. Regente / Marchese Della valle fece formare / uno Stato de’ redditi percevuti dalla // 121v Mitra d’Iglesias pendente un decen/ nio, e nell’ averlo trasmesso a Monsignor / Gautier, gli eccitto la ragione, che compet/ teva all’ordine di godere di maggiori / diritti dovuti per li terreni sgorbiti / e coltivati dopo la mentonata / concordia. / .... il Vescovo, che li …../ enti, e Coltura de’ terreni ancorché / posteriori alla Concordia, Siccome / erano seguiti in forza delle precedenti / Concessioni fattesi da Monsignore / Ricaldone dall’anno 17.. al 17774. li / diritti per … dovuti spettar dovevano / non già alla Religione, ma bensì alla / Mitra. / Rassegnatasi al Consiglio nella / sessione delli 13 Giugno 1774. la / mentovata eccesione si osservò non / essere la medesima fondata, a motivo / che essendosi nella concordia riscuvati / al Vescovo quei Soli diritti, che al temo di / essa attualmente perceveva da quelli, / che possedevano li terreni coltivati, / quindi ne derivava che appartener / dovevano alla Religione quei diritti, che / erano dovuti per li posteriori …./ menti, e coltura de terreni Seguiti / anche in dipendenza delle altrimenti / concessioni. / Sovra del che il Consiglio ordinò // 122r pareciparsi al Sig. ……… Patrimoniale Minutoli/ Nieddu, li suddetto.... all’effetto che sene / potesse valere nel caso, che dalla mitra si / venisse a persistere nelle sue pretenzioni. / Dopo del che non appare più che ….. insistito / in tali difficoltà, ed …….. nell’anno / seguente 1775 si concertò tra il Sig. Reggente / Marchese Fansione, e Monsignore Deplano / un progetto di convenzione stato trasmesso dal / Sig. Marchese unitamente ad un ricavo de’ redditi / della Mitra dall’anno 1752, e dal 1765 al 1771 / in tale progetto per un equivalente accertamento / de’ redditi di cui godette la Mitra nell’anno / 1758. Si era proposto, che per il corso di anni 3 / Si deputassero de’ Collettori da questa Sagra / Religione e dal Vescovo, li quali farebbero un / esatta, e ben circospetta esazione di tutti li / diritti Signorili, e delle Decime dell’Isola, e che / quindi dettata la porzione di esti redditi / precedente dal posteriore ……… de’ / terreni formanti corpo da se del rimanente / si facesse una commune di anni tre, e cheda / quasi ………. il reddito di … Mitra, e che la Religione / Si obbliga che di dare in ogni anno / e perpetuamente al Vescovo l’ammontare / di tale reddito, e che ciò mediante spectassero / intieramente in avvenire alla Religione / tutti li Suddetti redditi dell’Isola. / Il Consiglio nella Sessione delli 7. Giugno / approvò bensì che si praticassero li mezzi / come sovra proggettati per l’accertamento de / redditi dell’Isola, e per la Sperazione degli / accrescimenti de’ redditi Seguiti dopo la / concordia, ma per altro si riservò di / deliberare intorno alla esecuzione, e // 122v stipularne del suddetto progetto di convenzione / dopo veduto il risultato del Suo accertamento / Sebbene non constì, che siasi trasmesso il / risultato di tali esperimenti, si arguisce / però, che li medesimi siano realmente / seguiti, da che avendo il Consiglio nella / Sessione delli 19 settembre 1776 ordinato / rinnovarsi le instanze al sig. Marchese / Fansone per l’accertamento de’ redditi / dell’anzi detta Mitra, il Signor …. / Patrimoniale Minutili Nieddu / In sua lettera riferita nella Sessione / delli Sedici dicembre dello stesso anno / 1776. informò che per compire / l’esperimento del reddito dell’Isola / per un triennio, vi mancava ancora / un’ anno, e che siccome per l’accertamento / delli sgerbimento seguiti dopo la concor/ dia sarebbero state indispensabili spese / assai gravi, si era preso la spediente di / prendere dalli rispettivi individui dell’ / antica popolazione in contraditorio / del Vescovo dichiarazioni giurate / espiegative di tutti li terreni da’ mede/ simi posseduti, e della quantità / sgorbita dopo l’anno 1758. onde / appare, che effettivamente si / procedette alli alli divisati esperimenti / senza che però si asi de’ medesimi / fatto verun uso come si fatti / 123r di fatti si evince la quanto segue / Nella Sessione delli 22 Giugno 1778. / Si rassegnarono al Consiglio tre note trasmesse / da Sua Excelencia il Sig. Marchese Lascaris contenenti / il ricavo de’ redditi della Mensa Vescovile per / gli anni 1772 1773 e 1774 desunta dalli Conti / vesì dall’Economo della Mensa, pendente / la di lui vacanza. / Communicatisi tali ricavi all’ufficio per l’ / effetto di osservare se li medesimi influire / potessero all’oggetto del desiderato accertamento / ed avendo essi rilevato non veniva con essi / abilitata la Religione a Scoprire, quale / fosse il reddito al tempo della concordia, / e quale il posteriore accrescimento, Si / credette in dovere di rinnovare le Stesse / rappresentanze già fatte nella Sessione / delli 7. Giugno 1775; affinché si / praticassero ad un tale effetto li mezzi / ivi suggeriti, giacché colla dilazione / si accresceva sempre più la difficoltà / degli accennati accertamenti, onde il / consiglio nella sessione 30 Giugno di / detto anno 1778 mandò trasmettersi al / prefetto sig. …… le Carte e memorie / di cui nell’anzi detta sessione 7 Giugno / 1775, acciò si adoperasse per l’esecuzione / di quanto si era ivi suggerito. / In seguito al che esso Sig. Marchese Lascavis / 123v Senza fare alcun cenno delli come sovra / praticati esperimenti, li quali apparentemente / se li sono colà lasciati ignorare, significò / essere opportunissimo di praticarsi li mezzi / indicati li per il su detto accertamento, il / quale tanto più lo credesse conveniente, / in quanto che dalle notizie, che già aveva, / il reddito della Mitra posteriore alla / concordia li risultava maggiore del / reddito anteriore. / Ma per altro siccome aveva per inteso, che / già si fossero combinati ed accertati tra / Il sig. Marchese della Valle, e / Monsignor Gautier li redditi di ….../ annate precedenti alla concordia, chiedette / che li trasmettessero tali accertamenti; / onde il Consiglio nella Sessione 17 / Agosto di detto anno 1778 ordinò al Sig. / Patrimoniale di farne ricerca dal Sig. / Marchese Della valle, e quelli avuti / trasmettesi al prefetto Sig. Vicerè. / Di poi altro non risulta su tale parti/ colare, onde rimane tutt’ora a deside/ rarsi, che si dia Compimento ad / un oggetto così importante. / Per la qual cosa si entrò / in senso, che si notificassero a / sua eccellenza il sig. vicerè le // 124r parti già fatte tendenti al Sud. accertam/ mento, e specialmente li esperimento già / come sovra intrapreso in seguito al suo / progetto di convenzione, affinché se ne / facesse render conto dal sud. Sig. vice patri/ moniale Minnistri Nieddu, che gli si / trasmette che pure la Copia del Sovra esttato / ricavo de’ redditi di detta Mitra dall’anno / 1752 al 1757; e dall’anno 1765 al 1771; e / quindi Si richiede che il med. Di far radunare / La Giunta per concertare in essa li mezzi li / più pronti, ed efficaci per ...., o di / concerto, od in contraditorio di Monsignor / Vescovo d’Iglesias l’ammontare delli / redditi Signorili, e delle decime dell’Isola / al tempo della Suddetta Concordia, e li / successivi aumenti seguiti in appresso / per li posteriori sgerbimenti, e coltura / de’ terreni. / L’altro oggetto poi concerne la Spedizione delle / declaratorie per riconoscere quali siano li / terreni legitimamente posseduti dagli / antichi popolatori Sardi, e quali siano / li non legitimamente posseduti, o per / difetto di concessioni, o per l’inadempim/ ento agli obblighi e pesi portati dalle / medesime, come pure la ricognizione / de’ terreni vacui, li quali per la loro / qualità e situazione siano in caso di // 124v essere conceduti alli Sud. Antichi Sopola/ tori, non meno che quelli li quali Saranno / dichiarati devoluti. / Già in più occorrenze si è preso in considerazione / un tale oggetto, come passo a riferire / Per il fine appunto di accertare / il Dominio e possesso de’ fondi, ed effetti / esistenti nell’Isola, nel quale avesse ….../ il Patrimoniale dell’ordine, S. M. con / Regie Patenti delli 18 agosto 1770. stabilì / in Cagliari una delegazione in capo del / Sig. Regente la Reale Cancellaria, / Marchese Della valle, e detti Signori / Cavalieri .. Litterio Cugia Manca, e / D. Pietro Antonio Saisi giudici / della Reale Udienza. / In seguito a tale delegazione essendosi ad / instanza di quel Vice Patrimoniale / Sig. Minutilli Nieddu, intrapresi li / giudizi per li suddetti accertamenti, / il Sig. Marchese Della valle con sua / lettera riferita nella Sessione delli 2/ Maggio 1774 ragguagliò che oltre / alle declaratorie concernenti li terreni / della regione di Calasetta, si era da / quella Delegazione spedita la massima / parte di quelle riguardanti li terreni / delle altre regioni, di modo che ve ne / rimanevano soltanto alcune poche // 125r Le quali sarebbero state spedite fra breve, / alla riserva di quella contro il Sig. Salvatore / Durante, per cui attese le difficoltà eccitate, / restavano a farsi per parte del Patrimo/ niale vari incombenti. / Che dalla delegazione si erano consi/ derate come sussistenti quelle concessioni / fatte dalli vescovi, o loro vigari generali, le / quali erano accompagnate dall’antico possesso, / da vari successivi contratti onerosi, e dal / pagamento de diritti convenuti, con essersi / però dichiarata devoluta quella parte di / terreni, che erasi lasciata molta. / Che si erano altresi mantenuti in / possesso, ma però coll’obbligo di ottenere la / rinnovazione delle concessioni, coloro il di cui / titolo non era in ogni parte chiaro, e distinto / o che allegavano di avere smarrita la conces/ sione, quando vi erano altrove fondamenti / a presumerla seguita in tempo, che nella / sua antichità faceva luogo alla prescrizi/ one. / E che rispetto alli diritti da pagarsi / se questi erano spiegati nelle concessioni / o dichiarati dall’osservanza, si erano / lasciati sullo stesso piede, ma se poi non si / trovavano come sovra spiegati, o dichiarati / se ne era prescritto il rigoroso pagamento // 125v cioè la decima, e portatico a rovina delle / nuove Concessioni. / Che quanti alli terreni della regione di / Canai, la quale Si era la più fertile dell’Isola / ma però intemperiosa, si erano giudicate valide / tutte le concessioni, e che tale regione si trova / Interamente coltivata, rimanendovi soltanto / appena qualche pezzo di terreno d’inferiore / qualità, che si era giudicato più conveniente / di lasciarlo a pascolo per li buoi, che ivi si / conducevano al lavoro, che di farne nuova / concessione. / e che per fine le cussorgie erano / state dichiarate pressoche tutte insufficienti / per essersi ravvisati di titoli in aspetto di / precario, e con essersi usati rispetto ad esse li / stessi riguardi avuti per le concessioni degli / altri terreni in vista del danno, che ne risulta/ va alli vicini seminati dalli buoi indomiti / che vi si fanno a pascolare. / Il Consiglio ordinò ha mettersi copia autenti(ca) / delle già proferite declaratorie, e quindi / trasmettersi successivamente anche / quelle, che sarebbero emanate in / appresso. / Il sig. Marchese Della valle nel trasmettere / tali Declaratorie, suggerì, che siccome / non ostante che la maggior parte / di este declaratorie fossero favorevoli ai // 126r Possessori, vi rimanevano tuttavia molti / terreni incolti, cioè parte di quelli contenuti / nelle concessioni, li quali per non essersi / sgerbiti, si trovavano eccetuati dalle / Declaratorie, e diversi altri non ancora / Stati conceduti, perciò sarebbe stato / conveniente, che si autorizasse colà qualche / persona a fare le concessioni de’ terreni / …….. a favore de’ Particolari dell’antica / popolazione, per quella quantità, che / sarebbe riconosciuta proporzionata alle forze, / e numero delle persone delle rispettive famiglie, / mediante il pagamento senza ritardo de diritti / stabiliti, come ne avessero già fatto instanza / cinquanta e più di quei popolatori, …… / avrebbe arreccato un immediato vantaggio / alla Religione, ed un aumento per altra / parte dell’agricoltura. / Che era altresì espediente di deputare / uno speciale Commissaro per riconoscere, e / fissare i limiti delle terre coltivate, e / separare conseguentemente le decado per / difetto di sgarbimento, e Coltura. / Il Consiglio udita la Relazione di quanto / Sovra nella Sessione delli 16 dello stesso mese di / Maggio 1774 ordinò formarsi uno Stato Geome/ trico di tutti li terreni incolti che restavano a / concedersi colla specificazione delle loro qualità, / quantità, e situazione, riservandosi veduto / tale Stato, di determinare intorno alla proposta / ………. di un soggetto per fare le // 126v accennate concessioni. / In ordine al che il Prefetto Sig. Marchese della / valle con Sua lettera delli 13 del Seguente / mese di Giugno, riferita nella Sessione 5 septiembre/ significò che per essere la stagione già / troppo avvanzata, intraprendere non si / poteva per allora la formazione del suddetto / Stato, ma differire si doveva sino all’inverno / e poscia con sua memoria delli 19 Agosto dello / stesso anno suggerì che siccome la verificazio/ ne de’ terreni decaduti, e degli altri incolti, per / cui si doveva formare il suddetto Stato Geome/ trico, richiedeva un lungo tempo, ed anche / una considerevole spesa, si sarebbe perciò / potuto comminciare a fare le concessioni in / termini generali relativamente alle regioni / e ………., ma però speciali rispetto alla / quantità de’ terreni da limitarsi, non …… / starelli, ma bensì in giornate per evitare / le incertezze e dubbi che sogliono nascere intorno / alla fissazione degli Starelli, con riserva di / farne possedere alla precisa limitazione / sul luogo per via di periti, e ad un tale oggetto / Spiegò in esta membria le varie regioni, il cui / già si possedevano de’ terreni dagli antichi / Popolatori, ed indicò a un …….. il / quantitativo di quelli, che in cuacheduna / di che regioni potevano venire concedenti . / Non stimò però il Consiglio di dare a tale / riguardo alcuna definitiva deliberazione / ma trovandosi in tale tempo già nominato // 127r Il sig. Marchese Fansone alla Regenza / della Reale Cancelleria, mandò communi/ ca.. al medesimo le riferite memorie, acciò / prese le neccesarie notizie, giunto che fosse in / Sardegna, fosse in caso di Suggerire le disposi/ zioni, che occorressero darsi ad un tal fine. / Giunto che fu esto Sig. Marchese in Sardegna, e / avendo preso il Sentimento del Sig. Ingegniere / Belly, credette essere cosa inutile di far / procedere alla formazione del Suddetto Stato / Geometrico, giacché bastar poteva alla / Religione a norma di quanto si praticava / nel Regno dagli altri Signori diretti, di / mandare in ogni anno a fare la visita de’ / Seminati, giacché in tale maniera restav/ ano accertati li diritti di decima, e di portatico / Il Consiglio però nella Sessione delli 6 Febbraio / 1775 osservò che Siccome la formazione / del Suddetto Stato non era solamente diretta / al fine dell’esazione de’ diritti, ma altresì al / riparto e concessione de’ terreni incolti, e / decaduti, non poteva bastare il proposto / espediente dell’annuate ricognizione / de’ seminati, ma dovevasi indispensabilmente / formare il Suddetto Stato Geometrico se / non in giusta misura, almeno in forma / dimostrativa de’ rispettivi terreni conceduti / e da concedersi, colla sola designazione / degli aratri. / Dopo che rimase l’affare sospeso pendente // 127v un anno, finché nella Sessione delli 26 / Febbraio 1776 nuovamente si rappresentò / che in vigore delle Declaratorie proferite / dalla Delegazione, Siccome si erano / dichiarati decaduti li terreni conceduti / bensì, ma però non sgerbiti, e che varie / concessioni si erano confermate coll’ / obbligo però alli Concessionari di / ottenere la conferma delle loro concessioni / e di passare le riconoscenze, era perciò / necessario, che si commettesse alla Delega/ zione di pubblicare un Manifesto, col / quale si prefiggesse un termine alli / possessori di detti terreni per ottenere / a termini delle rispettive Declaratorie / la conferma delle loro concessioni, e per / passare le opportune riconoscenze, e che / inoltre si mandasse un Perito sul luogo / per accertare la quantità, ed ubbicare / li terreni decaduti. / Si rappresentò inoltre che essendovi / in vicinanza dell’antica popolazione / molti terreni gerbidi, forsse cosa opportuna / di farne il riparto a quegli abitanti, li / quali non avevano fatte replicate istanze, / con formare per tale effetto un piano delle / concessioni col riporto de’ terreni propor/ zionato al numero de’ lavoratori / Il Consiglio approvò, che si mandasse // 128r pubblicare il proposto manifesto, che si / deputasse un Perito per la Separazione de’ / terreni decaduti, e che si formasse il Suggerito / piano di distribuzione de’ beni Situati in / vicinanza dell’antica popolazione / quando però da casi specifiche, e / concludenti delliberazioni vi era tutto il / motivo di sperare, che l’affare avrebbe / preso un’efficace incamminamento, / sopragiunse una nuova difficoltà, la / quale ne sospese l’effetto. / Per compiere al Sig. Salvadore / Durante l’assegnamento delli 30 aratri / di terreno che gli erano stati conceduti / nel 1766 essendosi dovuto insistere contro / li Sacerdote D. Michele Pintus, e / Notaio Frongia per l’esecuzione delle / Deliberatorie, in vigore delli quali dovessero / li medesimi intendersi decaduti da alcuni / aratri di terreno rimasti incolti, rilleva/ rono li medesimi essere insussistenti le / suddette Declaratorie per difetto di / legitima citazione, giacché li medesimi / come anche gli altri possessori de’ terreni / erano stati citati unicamente a presen/ tare li loro titoli, e non già per vedere / pronunciarsi sulla sussistenza, o no, / de’ medesimi. // 128v Ed essendosi difatti riassunto l’esame di dette / Declaratorie, e degli atti alle medesime / preceduti, Si riconobbe l’allegato difetto di / citazione, onde dovette restare insospeso la / loro esecuzione, e conseguentemente anche / le Suddette disposizioni date per la pub/ plicazione del manifesto, e per la designa/ zione, e separazione de terreni decaduti. / Onde per rimediare ad un tale difetto / Si rinnovò la citazione a tutti li posse/ sori per la Conferma delle Ind. Declarato/ rie, del di cui esito però non ebbero più il / Consiglio alcun riscontro. / Non si tralasciò per altro dal prefetto Sig. / Reggente di insistere accio si concedessero / frattanto agli antichi popolatori Sardi / Li terreni vacanti e gerbidi, come appare / dalla Sessione delli 19 …… di anno / 1776; nella quale il Consiglio ordinò ……. / ad esso Sig. Marchese Fansone di trasmet/ tere ad un tale effetto il già chiesto li / progetto delle Concessioni da farsi coll’ / individuazione delle persone de’ Concession/ ari, e della quantità e situazione de’ / terreni. / In seguito alc he si trasmise come si rifinì / nella sessione delli 16 ….. dello Stesso / anno una mappa del piano di Pressa // 129r colla rellazione di visita di esto piano fatta / dal Sig. M. Podestà Quesada, e da quattro / periti, e si trasmise nel tempo stesso la nota / de’ Particolari abitanti nell’antica popola/ zione, a cui si sarebbero potuti concedere / li terreni gerbidi, e vanni di esto piano, / rilevanti a Starelli 40; est rinnovò per / parte del Prefetto Sig. Marchese Fansone / il Suggerimento di autorizzare la …… / a fare le concessioni de’ terreni gerbidi / della mentovata regione del piano di / Crasia. / e Non ultimo per altro il Consiglio di / aderire a tale Suggerimento, ma si / riservò di deliberare intorno alle suddette / nuove concessioni, allorche si fosse / trasmesso il già chiesto riparto delle / medesime. / Dopo tale deliberazione scorsero due anni / intieri senza che più siasi trattato / delle suddette concessioni, una essendosi / poi nella Sessione degli otto Febbraio / 1779 esaminati generalmente tutti gli / affari dell’isola concernenti non solo le / nuove popolazioni, ma anche la popola/ zione antica, si rappresentò nuovamente / …… prudente per quanto riguardava / le Concessioni de’ terreni agli Antichi // 129v Popolatori … Declaratorie, per mi si / erano dichiarate insussistenti 13 Cussorgie / di raguardevole estinzione, e 32 aratri di / altro terreno in diverse parti dell’isola / oltre a quella parte de’ terreni, li quali / tutto chè compresi nelle concessioni / eransi però dichiarati decaduti per non / essere stati sgerbiti, e coltivati. / Che quantonque fossero state sospese / tutti declaratorie per il sovra indicato / diffetto, essendosi però rinnovate le citazio/ ni per la loro Conferma, restava perciò / opportuno, che si provedesse per la loro / esecuzione, e per la successiva destinazione / de’ terreni devoluti. / Che de’ terreni del piano di Cresia / Siccome rimanevano liberi, e sbrigati da / ogni concessione starelli 818, era conve/ niente che, separata quella parte, che / potesse essere addattata per li supple/ menti da farsi alli nuovi Coloni del /
rimanente Se ne facessela concessione agli / antichi popolatori. / Ed inoltre invece del già più volte / nominato Stato Geometrico dell’isola, si / suggerì che siccome giusta le notizie / avute dal Sig. Marchese Fanssone,già / li avevano in Sardegna due Carte dell’ / Isola di S. Antioco, sarebbe stato // conveniente di fare designare in esse con / diversità di colori, o in quell’altra maniera / che si fosse stimata opportuna, li / terreni gerbidi, e li sgerbiti, gli utili, e / gli inutili, li concessi e li non concessi, li / posseduti dagli antichi popolatori, e / quelli posseduti dalli nuovi coloni, ed / insomma tutte quelle altre circostanze, / che verrebbero stimate necessarie, od utili / al fine delli supplementi da farsi alli / nuovi coloni, alle concessioni da farsi agli / antichi popolatori, ed all’accertamento / delle sussistenti concessioni. / Consiglio approvò, che si trasmettessero / alla Giunta le suddette avvertenze, e / suggerimenti per li fini sovra spiegati / e specialmente rispetto alle declaratorie, / ordinarono riconoscersi, se le medesime / fossero state confermate, e portate a / segno di essere eseguite, e che in tale caso / vi si dasse pronta esecuzione, ed .... / si dassero le necessarie disposizioni per / portarle a compimento. / Dal risultato di Giunta tenutasi sotto li 5 / ottobre dello stesso anno 1780 riferito nella / Sessione delli 20 Scorso novembre risultò, che non / erano ancora le dette declaratorie state // confermate, altra risultanza di poi non si è / più avuta intorno alle circostanze influenti / e questo secondo oggetto. / In vista di quanto sovra sebbene le disposizioni / a darsi per esto oggetto, sembra che restringe/re si debbano a sollecitare la disposizione / delle suddette declaratorie, per quindi / Potere pubblicare il già sovradivisato / Manifesto, e fare in seguito procedere da un / perito alla limitazione delle terre comprese / nelle Concessioni, e Separazione, ed individu/azione delle incolte, e decadute, e rinnovare / Il Suggerimento di indicare, e designare sulle / suddette Carte dell’Isola le Sovrarapportate / diverse categorie di beni; tuttavia per non / lasciare più a lungo infruttiferi ed incolti / li terreni gerbidi, e non ancora connessi come / sono specialmente quelli del piano di Cresta / Sembra che potrebbe essere conveniente, che / previo il 6° gradimento si potrebbe auto/risare la Giunta a farne …… la / opportune cognizioni de’ terreni / gerbidi, e non concepì li quali possano / essere suscettibili di coltura, a farne …. / le concessioni agli antichi popolatori Sardi, / cogli opportuni riguardi al numero, e / qualità delle persone, e mediante il / pagamento de’ soliti diritti, e coll’ // avvertenza di farne designare la super/ficiale vera misura e di farne limitare/ li confini, all'effetto di prevenire ogni/ dubbietà e confusione che ne potesse col/ tempo succedere, facendo nel resto li detti/ Concessioni secondo lo stile e uso del Regno/ e colla riserva specialmente della Regia/ approvazione, poiché in tale maniera nel/ mentre che si stava attendendo il compi/mento delle accennate declaratorie e delle/ altre risultanze concernenti lo stato dell'/ isola, comincierà intanto la Religione a/ godere dei proventi delle nuove concessioni/ ed a recare a quegli antichi popolatori/ quel vantaggio e sussidio per cui ne hanno/ già da sì lungo tempo replicate le loro/ istanze ed inoltre si abiliterà [..n..]/ la Religione qualora non stimi/ rittenere l'immediata fruizione dell'isola/ a poterne fare con maggiore vantaggio/ la concessione a chi risultera spediente./ Ed in proposito della concessione dell'Isola/ si crede opportuno di quì soggiungere, che/ avendo la Religione già da più anni/ concepita l'idea di fare la concessione/ in Commenda di essa Isola, qualora si/ fosse ritrovata persona di nascita ragguar/devole, la quale si fosse offerta di// di rimborsare al Tesoro le spese fatte per l'/introduzione delle nuove popolazioni e di com/pondere annualmente quei dritti, che si sarebbero/ convenuti, con avere ad un tale effetto incaricati/ di tempo in tempo li Signori Regenti della Reale/ Cancelleria d'indagare con partecipazione dei del Signor/ Viceré se vi fosse qualche persona, con un [..n..]/ potesse entrare a trattare ad un tale riguardo/ non riuscì però di fare [..n..] alcuna apertuara/ di trattativa./ Si ebbe bensì una proposizione di un soggetto/ non nominato che si seppe poi essere il Capitano/ Guarda Coste Porcile, il quale come appare da/ quanto si riferì nella sessione del 20 [..n..]/ 1775 si offerì di rimorsare in alcune rate gli/ esposti dalla Religione, con che però se li/ concede in Commenda la detta Isola colla/ Giurisdizione nella medesima per lui e li suoi/ discendenti, con tutti li dritti alla Religione/ spettanti, ed inoltre con quelle delle Saline e/ di calare nuove tonnare. / Il Consiglio però si riserva di deliberare/ intorno alla detta proposizione quando il/ progettante avesse dichiarato il suo nome/ ed indicasse quale popolazione intendesse di/ stabilire nell'isola, e di quale nazione e/ fratanto insistette [..n..] si continuassero le/ pratiche per rinvenire qualche Cavaliere/ il quale desiderasse di ottinere in Commenda/ li diritti della Sacra Religione sovra la detta/ Isola. // Dopo di tale deliberazione non si parlò più in / Consilgio dell Suddetta, ne di altra proposizio / ne per la concessione dell'Isola. / Onde si credette opportunissimo di rinnovare le / diligenze per l'effetto di riunire la detta / concessione ne termini sovra spiegati dal / Consiglio. / E siccome, ad esclusione in tutto, od in / parte del dritto delle tonnare, stato da Sua Maesta / conceduto alla religione, e gli è un oggetto, che / dovrebbe in caso di aperta trattativa per / l'accennata concessione dell'Isola [..n..] / presente, egli è quindi a proposito di qui / riferire, che la Maesta Vostra avendo prese in / considerazione le gravi spese già sosten / ute, e che ancora rimanevano a farsi dalla / religione per la popolazione dell'isola di / S(ant)'Antioco, e che per l'interessante oggetto / di ridurre quell'isola in uno stato più / florido, si potessero nei mari adiacenti calare / nuovi tonnare dopo che fosse scaduto il / termine della privativa conceduta al / Capitano Guardacoste Porcile, ed anche questa / pendente potervi essere mezzo di procurare / senza di lui pregiudizio questo maggiore / vantaggio al pubblico, ed alla popolazione / e che inoltre coll'unione del dritto di calar / tonnare all'utile dominio dell'Isola / spettante alla religione verrebbero ad / evitarsi tutti gli inconvenienti facili a / nascere ogni qual volta le tonnare non // si riconoscessero dalla religione; perciò in / vigore di due regie patenti delli 7- settembre / 1776 ha conceduto alla midesima inperpetuo / il dritto dipendente dal suo regio Dominio / delle tonnare da calarsi ne mari adiacenti / a quell'Isola, con tutti li privilegi, e / franchiggie, di cui gioiscono le altre tonnare / del regno, e loro possessori, di modo che / ciascuno in avvenire possa pescare tonni in / quei mari senza conccessione, e per melgio della / religione, la quale dovesse anche sin d / allora intendersi surrogata nelle ragioni del / regione patrimonio anche per quella di / Calasapone esercita dal suddetto Capitano / Porcile, e ciò tutto colle riserve, modi, ed / obbligazioni ivi espresse. / dopo d'avere posto sotto l'occhio del Consiglio / li suddetti oggetti, intorno alli quali potevano / esigersi di presente nuove provvidenze si / passa ora a ripigiliare per semplice / informativa quanto intorno ad altri capi / è accordo si operare negli anni addietro. / Nel 1766: il Sig(or) Salvatore Durante Cavaliere / ebbe ricorso a [..n..] acciò si segnasse di / concederli nell'Isola di S(ant)' Antioco 30 aratri / di terreno, cioè dieci nella regione del Castello / di Castro, 7 in quella di [..n..], e 13 / nella regione di Cannai, offrendosi di quelli / sgerbire, coltivare, e rendere fruttiferi fra / un determinato tempo, e di introdurre per // tale effetto famiglie Forestiere, e Cattoliche, / con ciò però, che li medesimi terreni venissero / poi eretti in una Commenda colle vocazioni / e condizioni spiegati nelli vari Capi del / memoriale a tale fine presentato. / Si fecero d ordine di Sua Maesta le risposte alli Papi di / esso memoriale, state ... confermate con / R(egio) biglietto deii 3 aprile dello stesso anno, colle / quali si promisero di 30 aratri di terreno, / come pure li pascoli ivi domandati secondo / l'assegnazione che glene sarebbe stata fatta / da quella eprsona, che sarebbe stata delegata / dal Sig(or) Vicerè, con che però fra il termine / di anni cinque introduceste dieci famiglie / forestiere e cattoliche per la coltura di / detti terreni e che fra il termine d'anni 10 / fossero li medesimi interamente ritorri / a coltura, e che ciò eseguito si sarebbe deve / nuto all'... della Commenda colle / vocazioni, e c condizioni spiegaste in esse / risposte, cerentemente alle quali passò il / prefetto Sig(nor) Durante sotto li 16 sesto mese / l'opportuno Instrimento d'obbligazione / per l'effetto di d'assegnazione venne delegato da / [..n..[ Sig(or) Vicerè, il Sig(or) Commendatore / Graneri, il quale ad un tal fine si portò / nellisola, e nelle rispettive regioni, nel mese / di Giugno delle stesso anno, e dopo molte / ricognizioni, informazioni, e giuzizi di // periti, stante la diversità, e contrarietà / de' rispettivi giudizi non potè dare compi / mento alla detta assegnazione, come appare dalla di lui relazione dell' 30 luglio dello stesso anno. / Dopo del che essendo ricorso il predetto Sig(or) Durante / acciò lo eseguisse il sovraddetto assegnamento / la [..n..] con R(egio) biglietto delli 20 febbraio / 1767 gli accordò la facoltà di prendere da / se il possesso instanto delli 9 aratri, e / mezzo stati riconosciuti dal prefetto / Delegato, nella regione del Castello di Castro /atti al Seminario, colla riserva di far poi / compite all'assegnamento de' rimanenti / aratri. / Prese bensì il medesimo il possesso di / tali aratri, e ne intraprese lo gerbimento, e / coltura, ma però dovetto abbandonarli a / motivo che alcuni popolatori Sardi gliene / occuparono una parte, onde l'affare rimase / insospeso. / Inforatosi pertanto di questo / Consiglio nella religione delli 26 feb(braio) 1776 / coerentemente alli suggerimenti ivi / rapportati, ordinò, che si [..n..] a quel Sig [..n..] Patrimoniale di ... per atto / giuridico al Sig(or) Durante fra breve / termine di provedere all'assegnazione delli / 30 aratri, con ciò, che ove per difetto del / [..n..] non avesse luogo tali assegnazione // e limitazione, s'intendesse decaduto dalla / concessione, e che aderendo esso Sig(or) Durante / alla proposta assegnazione, si prendesse / indilatamente la monizione a giorno, ed era / certi per devenirvi in legitimo Contradi / torio. / Inseguito alla ora rapportata delliberazioni del / Consiglio, la suddetta dellegazione / [..n..] l'assegnamento al Sig(or) Giudice / della reale udienza [..n..] il quale in Maggio / dello stesso anno assegnò, e separò a favore / del Sig(or) Durante aratri 22 nella regione / di Castello di Castro, 4 aratri, e starelli 9 / nel piano di Cersia, ed eratri 3 e starelli / 7 nella regione di Canai, non essendosi però / fatta l'assegnazione delli 3 aratri per li / pascoli, e nemmeno essesi potuto fare / l'assgnamento tottale delli 12 aratri nella / regione di Canai, e degli aratri 7 in quella / di [..n..], giusti il suddetto memoriale / e risposte, per non essersi trovati a tal effetto / terrenni da concedere. / il Consiglio però, a cui fu riferita tale assegna / zione nella regione delli 19 agosto dello / stesso anno 1776; operò, che siccome risul / tava dalle informative avute dalle [..n..] / declaratorie essere stati dichiarati decaduti / 17 aratri posseduti dall [..n..] D. / Michele [..n..], Nobile Giuseppe Sintro // e [..n..] Frongia, perciò mandò quegli / assegnarsi all suddetto Durante, e riunirsi al / dominio delle religione 9 degli aratri / assegnati nel piano del Castello di Casto, e / li tre di sovra più lasciarsi [..n..] / per li pascoli. / Trasmesse tali deliberazioni al Sig(or) [..n..] Patrimoniale / risposte esso unitamente al sovranominato / Sig(or) Giudice Saisi, che intanto non si era / potuto far uso nell'assegnazione delli / suddetti aratri dichiarati decaduti nella / regione di Cannai a motivo delle difficoltà / a cui soggiacevano le Declaratorie profe / rite contro li suddetti [..n..], e / Frongia, come si è già avanti spiegato, / lo che non si ignorava dal suddetto sig(or) / Durante, motivo per cui aveva il [..n..] / accetta l'assegnazione fattali come / sovra dal sig(or) Giudice Sinisi, e che errone / amente si era supposto, che li suddetti / aratri in questione fossero in numero di dodici, poichè nella visita seguita nell / allora scorso mese di maggio in contraddit / torio del Durante si era riconosciuto, che / rillevavano tali terreni a tali aratri otto / il frutto come appare dalla sessione 7 settembre / 1776. / Dopo del che nulla più si è rillevato intorno alla / suddetta assegnazione, essendovi anzi // apparenza, che non siasi di poi per parte / del durante intrapresa, e proseguita la / Coltura di tali terreni, dacchè nella regione / delli 5 feb(braio) 1779 si riferì, che li terreni adeguati / al Durante potevano anche prendersi in / considerazione per li supplementi da farsi / alli nuovi Coloni, poi che non si [..n..] / difficoltà di attenderne dallli di lui ederi la / dismessione, per lo che il Consiglio ordinò che / tali terreni previa l'accennata dismessione / venissero distribuiti per li suddetti supplementi / si passa ora a riferire questo si è dovuto operare in ordine alla Costituzione della [..n..] / di Calasetta a beneficio di quesi nuovi popo / latori. / Lo stabilimento della nuova popolazione in / Calasetta esigendo una Chiesa Parochiale, / in cui si amministrassero li Sagramenti / e si instruissero quei popolatori, si [..n..] / nel 1772, il dubbio a di cui carico / per dovesse la spesa della di lei costruzione / cioè se al vescovo, oppure alla religione / non essendosi Monsignor Gantier offerto / di quella far costruire sotto l'onvocazione / di san Maurizio, coll opposizione / della croce dell'ordine all'Altare / Maggiore, e secondo il segno / formato, e sottoscritto dal Sig(or) Cavaliere // e Capitano Ingegniere Belgrano, punchè dalla religione li venisse corrisposta la somma / si L 4/m la [..n..] consuo regio biglietto delli 22 settembre 1779 al fine di facilitare l' / esecuzione di un'opera tendente al culto di / Dio, ed allo spirituale vantaggio di quei / capolatori, si è disposto ad accordare al / prefatto vescovo sanza tratto di conseguenza / le suddette lire 4 pagabili ripartitamente in / due rate, cioè lire 2 senza dilazione, e la / rimanente somma tosto che sarebbesi intra / presa la fabbricazione di detta chiesa, in / esecuzion e del che, mediante ordinato, e / recapitato dallo stesso giorno si è corrisposta al / prefatto vescovo la prima rata. / [..n..] alla dimanda di / esso vescovi, con altro regio biglietto / delli 10 luglio 1773 gli accordò di 14/m / mattoni stati colla provvisti [..n..n] dalla religione, e ciò all'effetto di valersene / nella Costruzione della suddetta chiesa / parochiale / Morì il suddetto prelato prima che si mettesse la / mano all'opera, e restò quindi inseguita / la già stabilit costruzione di quella / Chiesa Parrochiale, e continuarono a / cellebrarsi li Divini Uffizi nella Capanna / è..n..] destinata a tale / oggetto, onde il Consiglio avendo preso / in Considerazione un tale affare, ordinò nella [..n..] di nove settembre 1776 / che si accitasse quel moderno vescovo // Vescovo d'iglesias ad eseguire l'obbligazione/ aprontasi dal predecessore per la costruzione/ di quella parrocchiale e che a tale fine se/ li sarebbe ceduto il credito delle Lire 2/m sullo/ spoglio del medesimo e se li sarebbero poi/ corrisposte in contanti le rimanenti Lire 2/m a/ mente del sovradivisato r(egio) biglietto. / Frattempo essendosi da [..n..] Vicerè prese le / opportune precauzioni per assicurar [..n..+ sullo / scoglio di Prefatto Monsignor Guantier / il Credito delle lire 2/m già al medio anticipate / il Consiglio nella sessione 17 agosto 1776 / mandò significarsi al prefatto Sig(or) Vicerè / in risposta al questito fattone dal medesimo, / che tale somma non doveva impiegarsi nelle / spese della sovvenzioni di quei nuovi popo / latori, ma bensì farsi passare a mani di / quel prelato per l'assegnamento della / costituzione della suddetta chiesa. / Indi essendo stati riferiti nella sessione 16 ottobre / ri visconti dati delle difficoltà che si facevano / dal vescovo d'assumersi il peso della costru / zione di essa chiesa, e nella successiva / sessione 7 settembre sentito il parere dell'affizio / dell'avvocato Patrimoniale intorno al / punto se l'obbligazione assunta dal Prelato / Guantier fosse transitoria nel successore, il il / Consiglio mandò rassegnarsi l'affare a Sua Maestà / la quale nella seguente sessione delli 22 / ottobre fece ordinare al consiglio di significare al prefato signor Viceré / di partecipare [..n..] vescovo [..n...] intenzione che il suddetto. //
Regio viglietto delli 22 dicembre 1772 avesse il suo compimento. / Le rappresentazioni successivamente fatte al / vescovo dopo che li furono significate le regie / internzioni intorno all'impegno intorno all'impossibilità in cui / si ritrovava di addafarsi il peso di tale / fabbrica, come appare delle lettere riferite / nella sessione 7 aprile 1779; fecero, che si / sospese d'insisterne l'adempimento, finchè / li avessero ulteriori notizie intorno alla / sufficienza, sino delle entrate del prelato. / Ma essendo poi avute le notizie intorno alla sufficienza del reddito del Vescovo, come / appare dalla informativa del prefatto Sig(or) / Vicerè riferita nella sessione 17 agosto 1779 / si deliberò in essa, che si devenisse al / sequestro di quella parte de' redditi del / Prelato, che il sig(or) Vicerè avrebbe ultimata / conveniente per fare fondo alla spesa della / fabbrica, di cui si tratta. / che tale sequestro convenisse di fondo / per via economica, e non giuridica per / evitare gli evittamenti di Giurisdizione / ed immunità ecclesiastica, e che nell'atto / del medesimo si dovesse quello espressamente / appoggiare alli regi ordini. / che quantonque l'obbligazione del / Vescovo d'estendesse alla costruzione dell / intera chiesa parrocchiale secondo il / disegno del Sig(or) Cavaliere Belgrano, siccome / però si era progettato di costruirne intanto / li soli due terzi, come suddivivisi all // attuale essenza di quella popolazione, bastasse / per ora di fare sequestro di redditi in / proporzione della spesa di essi due terzi / comprendendovi però in compenso l'ammont/tare del poco alloggio proggettato farsi in / attiguità di essa chiesa per l'abitqazione di / un parroco, o sia Vicarro, alla di un maggiore / spesa di sarebbe poi avuto il conveniente / vi guarò in occasione, che si sarebbe poi / dovuto compiere la costruzione dell'altro terzo / di detta chiesa. / Che poi offrendosi il vescovo di darvi / esecuzione, desistersi potesse dal sequestro / mediante che si passasse per tsle effetto un atto di sottomissione. / E che finalmente continuando il Vescovo / a ricusare il suddetto adempimento di modo che / dovesse affettuarsi il sequestro, s'intende che a/dirittura autorisata Sua Eccellenza il sig(or) Vicerè a / dare gli opportini provvedimenti, acciò di / redditi sequestrati fossero impiegati nella / costruzione di detta chiesa. / essendosi tali deliberazioni unitamente alla / 6a. approvazione delle medesime partecipa/te a Sua Eccellenza il Sig(or) Vicerè, il medesimo in / loro esecuzione spedì sotto li 11 feb(braio) 1760 / un pregone, in cui narrato il disgusto del / suddetto 6a. biglietto delli 22 settembre 1772 / l'obbligo di dipendenza di esso trafserto / nel presentare vescovo per la costruzione / della più volte nominata parrochiale. // le insinuazioni fatte al medesimo per determ/inarlo all adempimento, e le informazioni / prese dela sufficienza de' reddito della mensa / vescovile, senza che il prelato siasi disposto / a compire a tale obbligazione, appose la / mano regia sulle decime, e dritti territoriali / spettanti ad essa mensa nella villa di / Teulada, suo territorio, per essere convertite / insieme alle lire 4mila parte già sbrigate e / parte da sbrigarsi dalla religione, alla / costruzione delli due terzi della chiesa / secondo il disegno, e nella conformità / di cui indetto 6° biglietto, e dell'alloggio del / paroco in aggiunta di essa chiesa. / Onde previele inibizioni al Prelato / intorno alla percezione di tali redditi , deputò / in ecconomo il sig(or) Pasquale Rodriguez per / la loro riscossione, per essere poscia conver / titi a seconda degli ordini del Governo, il tutto / comne si vede riferito nella sessione 6 marzo / di detto anno 1780. / Quantonque dopo di ciò non abbia più il Consiglio / ricevuto alcun ulteriore riscontro in tale / particolare, non si dubbite però dopo / il suddetto sequestro si saranno successi / vamente dati gli ordini opportunamente / preparati per la Costruzione della / Chiesa, onde altro [..n..] non rimane / salvo Sua Eccellenza il Sig(or) Vicerè inseguito alla / informativa del come sovra dispsoto, ed // operato, valendosi dell'autorità come dovra / consertali da Sua Maestà faccia dare compito / alla sovra riferite delliberazioni. / E per fine non si deve lasciare di remmunerare / lo stabillimento fattosi di un monte / granatico per sollievo, e scorta di quei / popolatori. / Nel 1773 essendosi proposto dal vescovo Monsignor / Guartier lo stabilimento di un Monte grana/tico, un essersi il medesimo offerto di som/ministrare un fondo di starelli cinquanta / di formento, purchè la religione ne som / ministrasse altretante, la Maestà Sua con / suo regio biglietto delli 10 luglio dello / stesso anno approvò il proposto stabili / mento, ed ordinò, che dalle religione di / fosse la provvista delli suddetti star/elli cinquanta di formento, per essere destinato in un colli cinquanta starelli / da provvedersi dal prelato pur fondo del / proposto monte granatico. / Ed essendosi poscia rappresentato essere assai / tenue il suddetto fondo di starelli cento / per il divisato oggetto, la Maestà Sua con altro / suo r(egio) biglietto delli 4 ottobre dello / stesso anno approvò, che dalla religione / si fasse, come si è realmente fatto / un accrescimento di altri cento cinquanta / starelli. // Risulta la quanto sovra che la Sagra Religi/one praticò tutti li mezzi per gettare le/ radici d'una popolazione nell'isola di/sant'antioco secondo l'impegno assun/tone sino dall'anno 1759; né risparmiò a/ gravi spese rillevati a quest'ora alla/ somma di 200m circa massime per introdurre/ e stabilire ivi due colonie, una tabarchina/ e l'altra piemontese; nonostanti queste/ diligenze non si è potuto ammettere sin'ora/ a buon esito quest'affare, anzi non riuscì/ neppure di ben avventarlo e promoverlo;/ onde si ha purtroppo luogo a temere che/ non mai od almeno difficilmente e con/ troppo grave peso all'erario della/ Religione suddetta si sarebbe benuto/ a capo di quest'impresa./ Si è creduto pertanto più sperabile/ la riuscita qualora si fosse concessa l'/isola in comenda od in titolo Comitale/ o Marchionale, o Ducale a favore di/ qualche ricco soggetto il quale riguardan/done l'affare con occhio di proprietario/ avrebbe preso la cura del buon successo/ di questo stabilimento e fosse in caso/ massime venendogli pure accordata la/ tonnara quando sarà terminata la/ concessione fattasi al Capitano Porcile.// di rimborsare per corrispettivo l'ordine/ delle somme fin'ora esposte, o tutto in una/ volta o rateamente in diversi anni/ secondo gli articoli di convenzione, che/ verrebbero stipulati./ In vista di quanto sovra S(ua) M(aestà) approvò. che si/ esplorasse secretamente da Sue Eccellenza il Sig(nor) Conte/ Masino se tra le ricche famiglie della/ Sardegna ad alcuna potesse essere di conve/nienza d'arrivare all'infeudazione suddetta/ e di aprirne occorrendo la trattativa./ Anzi all'oggetto d'interessare personaggi riguar/devoli Sua Maestà si è spiegata che non sarebbe/ stata aliena dal pensiero di decorare eziando/ il concessionario coll insigne divisa della/ Grancroce ove questi fosse di tal qualità/ che potesse farsi senza pregiudizio del decoro/ dell'ordine./ Colla Regia approvazione si pregò la/ Segreteria estera d'interpretare li suoi/ uffizi per quest'oggetto, e si scrisse al/ Signor Conte Valperga di Maglione in Genova dal Signor Conte Montani Ricevido/re in Roma./ Nulla di meno non è riuscito di ritrovare/ alcuno che abbia voluto attendere ad una/ tale acquisto; anzi il Signor Conte Masino/ coll'ultima sua delli 21 settembre scorso delli 21 settembre scorso/ nottificò che per quante diligenze// avesse egli praticate, non gli è riuscito d'avere/ la menoa proposizione e che se l'esito/ non corrispondeva ai suoi desideri non era/ certamente difetto dell'impegnato suo zelo/ per i vantaggi della Religione./ In così ristrette e difficili circostanze si è pigliato/ lo spediente di rieccitare a far qualche/ proposizione il Capitan Porcile il/ quale altra volta già chiese quell'isola in/ commenda mediante il rimborso de/ capitali della Religione fin d'allora/ espostisi alla Sagra Religione la Capital/ somma di L. 150mila pagabili ripartitamente/ in diverse rate, cioè di lire 25mila nel decorso d'/ un anno dalla stipulazione del contratto/ ed in ogni successivo quadriennio altre L. 25mila fino all'estinzione della totale/ somma senza pagamento di verun/interesse con ciò che Sua Maestà volesse/ degnarsi accordarle l'isola in titolo/ comitabile o merchionale con tutti i privileggi, ed utili alla medesima Religi/one spettanti e colle altre condizioni nel/ partito dal medesimo spiegatesi./ Sua Maestà informata della suddetta obbla/zione ha voluto sapere se le Loro / Eccellenze li signori Conte Des Hayes, / Conte della Marmora e Marchese// [..n..] avessero creduto conveniente di/ [..n..] l'intrapresa trattativa./ Li prefatti minsitri al lume delle notizie/ di fatto che aveano acquistato nell'esercizio/ della carica di viceré credettero convenire/ per ogni verso degli inressi della Sagra/ Religione che piùtosto di lasciarla event/ualmente esposta agli ulteriori dispendj/ a quali non dubbitavano che allo stato/ delle cose avrebbe dovuto ancora per molti/ anni sooggiacere potessero accettarsi le/ offerte del Capitano Porcile./ ulla base di tali sentimenti dopo essersi in/ più congressi tenutisi di Regio ordine/ ne' quali intervennero varj Capi d'ordine/ e specialmente nel consiglio della/ Religione esaminato nuovamente/ l'affare Sua Maestà entrò nella determinazione/ di divenire all'infeudazione dell'isola/ con quei patti e condizioni che dal/ Consiglio della Sagra Religione si/ sarebbero creduti convenienti ed equitativi / avendo però in dipendenza del/ sentimento del consiglio suddetto/ della Religione approvato che si/ riducesse alla somma di Lire 100mila/ l'introggio come sovra offerto con/ ciò però che dopo li 20 anni della// concessione dovesse pagare alla Sagra/ Religione un anno canone Lire 3mila/ essendo R. Intenzione di eriggere/ con tale somma una commenda di libera col azione di Sua Maestà/ Il Consiglio della Sessione de 3 settembre 1781 previe le conclusioni dell'uffizio/ del signor avvocato Patrimoniale Generale/ entrò in senso che potesse Sua Maestà degnar/ci di approvare che si riducesse a/ compimento la proposta concessione/ colli patti avvertenze ed opportune/ clausole e cartelle di cui infra./ Dopo adunque una così lunga trattativa/ e cotanto maturo esame si divenne/ alla riduzione in instrumento sotto li 22/ ottobre 1781 del memoriale a capi il quale colle/ regie risposte e col reale biglietto di appro/vazione quì si unisce per copta.//

Trascritto da

Luca Deiana
Anna Carla Mariani
Gabriele Masia
Giovanna Moto

Data della riproduzione digitale

1781

Autore della riproduzione digitale

Giommaria Carboni

Formato

.pdf

ESC - Ente schedatore

Creatore

Luca Deiana
Anna Carla Mariani
Gabriele Masia
Giovanna Moto

Data di creazione

2023-06-23

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ASCa, SSG, serie II, vol. 61, cc. 98-140

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