Custodire il passato

a cura di Andrea Lara

La chiesa dell'Arciconfraternita della Vergine della Solitudine 

L'Arciconfraternita della Solitudine in processione (p.zza Marghinotti).

L' opera magna dell'Arciconfraternita della Solitudine

Nel corso del LUDiCa 2025 mi sono occupato di analizzare come l'Arciconfraternita della Vergine della Solitudine custodisce e impiega il racconto del suo passato.

Il mio percorso ha avuto inizio in maniera ‘classica’ : ricerca bibliografica dei testi relativi all’Arciconfraternita e ricognizione del fondo fotografico Lepori presenti all'Archivio Storico del Comune di Cagliari. Ho prestato particolare attenzione alle foto inerenti la processione della Settimana Santa del 1930.

L'intervista con il confratello cantore Fabio Puddu, svoltasi nella chiesa di San Giovanni Battista in Villanova, ha fornito numerosi spunti di ricerca su varie questioni. Nella bolla Papale di Paolo V nella quale è indicata la data di fondazione della Confraternita (1608), ma nel sodalizio si tramanda una data differente: il 1603 sotto il Pontificato di Clemente VIII con l'ausilio dei Trinitari. È una differenza emersa nel corso dell'intervista.

Il confratello Puddu ricorda con orgoglio la promessa con cui egli faceva il suo ingresso nell’Arciconfraternita, sottolineando come la data in cui questo si consumò coincidesse con “l’anno in cui cadeva il quattrocentenario della fondazione della confraternita”, cioè il 2003. A margine dell'intervista, il testimone ha tenuto a sottolineare che l’ordine dei canti durante la processione della Settimana Santa si è mantenuto immutato nel corso del tempo. Sono tutti segni di come il passato sia presente nel racconto che oggi la confraternita fa di se stessa.

Durante la visita alla chiesa di San Giovanni Battista in Villanova, tra le varie opere, fa bella mostra di sé la maestosa scultura lignea del Cristo, già protagonista del rito de Su Scravamentu: la statua è perfettamente conservata. Dei racconti dei confratelli emerge il rispetto nei confronti della figura incarnata dalla statua, la quale incarna la storia stessa dell’Arciconfraternita.

La statua è stata realizzata nel 1620, è sopravvissuta intatta all’incendio che danneggiò gravemente la chiesa di San Giovanni Battista nella notte tra l’11 e il 12 novembre 1752. Secondo quanto ancora si racconta tra i confratelli i loro predecessori si sarebbero lanciati tra le fiamme incuranti del pericolo per salvarla, puntualizzando però come essa sia rimasta intatta sebbene si trovasse molto vicina alle fiamme. Sembrano i presupposti di un miracolo.

Oggi ad occuparsi della statua sono le consorelle, che la puliscono accuratamente con panni di cotone puro e senza solventi di nessun tipo, prestando particolare attenzione alle vesti che coprono il basso ventre dell’opera che, essendo di vera iuta, tendono ad attrarre la lana col rischio di danneggiarla.

I racconti che ho potuto ascoltare durante il campo estivo sottolineano quanto stretto sia il rapporto tra l’Arciconfraternita e Villanova, il quartiere storico di Cagliari che ne ospita la chiesa.

Il quartiere non si limita ad osservare le prove del coro che avvengono nei quaranta giorni prima della Settimana Santa, bensì vi partecipa attivamente: molti confratelli e loro familiari sono o sono stati abitanti del quartiere e vi ritornano per assistere e dare corpo a un momento considerato importante. Anche questo legame rimanda al passato, anche se oggi è sempre più flebile.

In conclusione, come rispondiamo alla domanda posta all’inizio?

La risposta che emerge nell’Arciconfraternita della Vergine della Solitudine è una precisa custodia alla cura della propria memoria, senza però chiusure al cambiamento, al presente e a coloro interessati a scoprire o approfondire le loro tradizioni. I confratelli tramandano ciò che hanno ereditato non soltanto tramite i racconti, ma consumando le processioni, che formano un racconto presente del passato, della storia del sodalizio.

La storia si fa pubblica attraverso un processo autonomo di ascolto e trasmissione della memoria che si riempie di dettagli, che il ricercatore può provare a spiegare. La storia digitale può aiutare a svolgere questa decodifica.

Bibliografia:

Mereu Daniela,  Il sardo parlato a Cagliari: uno studio sociofonetico(Tesi di Dottorato Università di Bergamo - Corso di Dottorato in Scienze Linguistiche - Ciclo XXX)

Corso Domenico, La verdadera historia de los Trinitarios y de la Confradia de Nuestra Señora del la Soledad de Caller, Arti Grafiche Pisano, 2013

Scanu Antonio, Arciconfraternita della Solitudine (1603-2003). I nostri 400 anni. Sintesi storica., autoprodotto, Cagliari, 2003

Masala Franco, Pintus Michele, L'Arciconfraternita della Solitudine. Il rilievo della chiesa di San Giovanni nel quartiere di Villanova a Cagliari, Atti del convegno "Arte e cultura del '600 e '700 in Sardegna", STEF Cagliari 1983

Angioni Antonello, Cagliari Villanova Un paese dentro la città, GIA, Giorgio Aru Editore, Cagliari, 2023

Precedente Seguente