Nel 1714 scoppia un nuovo conflitto tra la Repubblica di Venezia e l'Impero Ottomano. Nel 1716 la Monarchia degli Asburgo entra in guerra al fianco di Venezia e le sue truppe, guidate da Eugenio di Savoia, travolgono i turchi a Petrovaradin (1716) e conquistano Belgrado (1717). Costretti alla resa, i turchi firmano la pace di Passarowitz (1718) che riconosce agli Asburgo tutte le terre conquistate grazie alla formidabile offensiva di Eugenio di Savoia. L'Austria assorbe il Banato di Timisoara e la Serbiasettentrionale riuscendo così a collegare i suoi avamposti in Croazia-Slavonia e quelli in Transilvania.
La monarchia degli Asburgo d'Austria proseguono così la loro avanzata nei Balcani, iniziata alla fine del Seicento con la conquista della Transilvania (1691) dell'Ungheria e della città di Pest (1699).
Nel 1772, in occasione della prima spartizione della Polonia, gli Asburgo annettono anche la Galizia, mentre tra 1768 e 1774 occupano la Moldavia superiore. Nel 1775 Vienna strappa ai turchi anche la Bukovina. Le conquiste militari asburgiche vengono ridimensionate dal conflitto del 1737-39, che segna una sorta di rivincita per i turchi (pace di Belgrado del 1739).
Gli Asburgo controllano comunque un'area amplissima nel bacino danubiano e si impegnano a trasformarla in una grande frontiera militare per il contenimento dei turchi.
L'obiettivo viene perseguito stanziando su questo territorio migliaia di coloni-soldato con le rispettive famiglie. Si tratta per la gran parte di esuli cristiani che hanno abbandonato i territori serbi ancora in mano ottomana.
Concedendo esenzioni fiscali, armi, terra e libertà di culto, Vienna riesce ad attrarre decine di migliaia di persone tra serbo-ortodossi, croati, valacchi e secuci. Questi si stanziano in villaggi fortificati (zadruga). Coltivano la terra e fanno commercio in tempo di pace, ma in caso di guerra si mobilitano fornendo alla monarchia un importante sostegno militare.
Sebbene dal 1690 circa 37,000 famiglie serbo.ortodosse si siano stanziate alla frontiera imperiale, questi non riescono ad occupare tutta la terra disponibile. Gli Asburgo cercano allora di attrarre anche coloni da dentro l'Impero tedesco. Una prima campagna è promossa da Carlo VI, tra 1718 e 1737.
In questo contesto si progetta e realizza la fondazione di una Nueva Barcelona, pensata come spazio di insediamento per i numerosi esuli provenienti dai regni di Castiglia, di Aragona, di Napoli, Sicilia e Sardegna e che avevano sostenuto l'imperatore durante la Guerra di Successione spagnola.
Anche Maria Teresa porta avanti politiche di colonizzazione interna tra 1744 e 1772 e così anche il figlioGiuseppe II tra 1782 e 1787. Ad accogliere gli inviti dei sovrani austriaci saranno tedeschi, rumeni, ucraini, ma anche greci provenienti dalle isole ioniche di Venezia e dall'Impero Ottomano.
Queste di migliaia di forestieri, disperdendosi lungo un'area che va da Trieste alla Transilvania e su spazi sia cittadini che rurali, sia per terra che mare, costruiscono nuove reti commerciali, diplomatiche ed intellettuali; connettono aree geografiche molto distanti tra loro e diverse sotto i profili culturale e istituzionale; gettano le fondamenta di quel multiforme universo etnico e culturale che, ancora oggi, è uno dei tratti distintivi dell'Europa centrale e balcanica.