Testimonianze della comunità e il Progetto Pergola

A cura di Sara Pattatu

Progetto Pergola

Ex lavatoio

Intervista a Luca Cheri

Il complesso cultuale del Nuraghe di Nurdole di Orani

Ho scelto di prendere parte al LUDiCa 2022 spinta dalla mia passione per la Storia,  per il mondo degli archivi e, soprattutto, dal desiderio di conoscere metodi nuovi attraverso cui condurre ricerche di tipo storiografico. Volevo capire come le metodologie e gli strumenti dell’Umanistica digitale e della Public History, uniti a quelli dalla storiografia tradizionale, potessero aiutarmi a fornire risposte a domande come: «Qual è la storia del Marchesato di Orani?».

Durante la bottega digitale, abbiamo avuto la possibilità di partecipare a diversi seminari tenuti da importanti personalità del panorama accademico nazionale, tra cui quello del professor Federico Valacchi, ordinario della cattedra di Archivistica informatica presso l’Università di Macerata.

Il mio interesse per questo appuntamento era legato al fatto che ci avrebbe parlato delle sfide sottese ai processi di dematerializzazione delle fonti documentarie; e la trepidazione dell’attesa è stata completamente ripagata, perché dalle sue parole ho potuto trarre numerosi e interessanti spunti su cui riflettere in funzione del mio futuro lavorativo.

Terminata la bottega digitale e spostatici a Orani, sono entrata in contatto con quelli che per una settimana sarebbero stati gli oggetti delle mie indagini sul campo: gli edifici, i monumenti, gli spazi legati alla sfera civile ed economico-produttiva ma, soprattutto, la percezione, il rapporto e le storie esistenti tra questi e gli Oranesi.

Il primo elemento urbano-paesaggistico che ha catturato la mia attenzione per il suo forte rapporto con la comunità, è stato il Museo dedicato allo scultore Costantino Nivola. La parte più antica del complesso museale ospitava un tempo il lavatoio del paese. Era un luogo d’incontro e di socialità: le donne vi si recavano per fare il bucato mentre le bambine vi accorrevano, a fine mattinata, per prendere l'acqua per il pranzo.

Come ci è stato raccontato,  le persone facevano la fila per le vasche e qualche volta  litigavano per il loro turno. Le bambine, invece, ne approfittavano per incontrarsi, chiacchierare, scambiarsi segreti e pettegolezzi.

Proprio nello splendido giardino accanto all’antico lavatoio ho avuto, tra l’altro, la possibilità di mettere in pratica quanto appreso dal professor Marco Lutzu durante la bottega digitale. Assieme ad altri due colleghi, Margaret e Luca, ho avuto infatti il piacere di intervistare Luca Cheri, il direttore del museo Nivola.

L'obiettivo era quello di acquisire informazioni riguardo il complesso nuragico di Nurdole, un altro rilevante  elemento architettonico nel territorio di Orani, e comprendere il suo legame con la comunità, come anche le iniziative messe in atto per promuoverne il valore.

Pergola Village

L’elemento urbano-paesaggistico che mi ha colpito di più, per la sua storia e per il suo significato per la comunità, è stato però il progetto “Pergola Village”, ideato da Costantino Nivola verso la metà degli anni Cinquanta del secolo scorso.

Con esso l’artista aveva pensato di offrire al suo paese natale un’opera di arte ambientale intesa a rafforzare il senso di comunità dei cittadini unendo l’una all’altra per mezzo di pergolati le case del paese.

Assieme al pergolato, anche uno zoccolo azzurro ai piedi delle case tinteggiate di bianco avrebbe dovuto trasferire sul piano estetico l’idea di una comunità coesa e solidale, capace di fare della cittadina uno spazio armonioso di vita comune.

Conversando con l’architetto comunale Luca Ruiu ho appreso come nel 2019, dopo 66 anni dal suo concepimento, questo intervento urbanistico abbia iniziato a prendere forma a partire da Piazza Mazzini grazie al supporto della Regione Sardegna, dell’amministrazione comunale e della Fondazione Nivola.

La scelta del punto di partenza non è stata casuale, ma dettata dal fatto che attorno alla piazza si affacciano alcuni edifici di notevole importanza per la comunità – come la casa natale dell’artista Mario Delitala, primo maestro di Nivola – e che lì è presente l’antica pavimentazione in ciottolato, tipica ai tempi del Nivola, ma ormai scomparsa dal resto del paese.

Il rapporto col pubblico

Proprio il fascino e l’attaccamento degli oranesi a questo progetto mi hanno poi spinto a creare, attraverso il software Omeka-S, la relativa scheda descrittiva da inserire nel portale digitale e, soprattutto, a sceglierlo come tema della mia presentazione alla serata finale. Parlare di fronte a un’intera comunità è stata un’esperienza davvero emozionante, completamente nuova, che mi ha fatto tremare la voce ma anche crescere dal punto di vista personale.

L’unione e lo spirito di condivisione presenti nel tessuto sociale di Orani sono le cose che più mi hanno toccata durante la mia esperienza in paese. Come sono stata fortemente impressionata dal mondo in cui la comunità è profondamente legata ai propri spazi, al proprio paesaggio e alle proprie tradizioni; così tanto da accoglierci e condividere con gioia  storie e sentimenti.

Sono profondamente grata al LUDiCa e a queste persone per avermi aiutato a conoscere un modo “diverso”, “nuovo”, di fare ricerca. Un modo fondato su elementi tradizionali ma capace di nutrirsi entusiasticamente della conoscenza diffusa tra le persone e dei loro sentimenti.

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