Coloni. Maniotti in Toscana

Immagine: 
Cosimo III de Medici (1676)
Cosimo III Granduca di Toscana

 

Il 9 novembre 1670, Cosimo III de’ Medici, Granduca di Toscana, siglò un accordo che consentiva a circa 1.500 esuli originari della penisola greca di Mani di stabilirsi nei suoi territori.

Sbarcati a Livorno, dove era già attiva una fiorente comunità greca, i coloni furono indirizzati dalle autorità toscane verso diverse località dell’entroterra, con l’obiettivo di incentivare lo sviluppo demografico ed economico della regione.

Inizialmente, i maniotti vennero insediati principalmente a Bibbona, nella diocesi di Volterra, da dove si espansero successivamente verso località come Vallerano e Campiglia Marittima.

Tuttavia, le difficoltà economiche e le avverse condizioni di vita riscontrate a Bibbona spinsero la maggior parte dei coloni a migrare verso sud. Qui si concentrarono nei borghi di Sovana e Pitigliano, nella Maremma senese, nei pressi del confine con lo Stato della Chiesa, dove trovarono condizioni più favorevoli per stabilirsi e prosperare.

 

 


 

Pubblichiamo in questa sezione la mappa che geolocalizza gli insediamenti di maniotti realizzati tra i primi anni Sessanta e gli anni Settanta del Settecento. Le autorità toscane puntano a rinvigorire insediamenti di frontiera poco abitati e minacciati dallo spopolamento. La coesistenza tra nativi e immigrati levantini non sarà semplice e porterà alla rapida dissoluzione della presenza greca sul territorio.

Abbiamo di seguito pubblicato le schede relative a ciascun insediamento toccato dalla dispersione greca. Le schede vengono aggiornate quanto e se nuove evidenza emergono dalla ricerca.


 


 


 

Bibliografia

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Stephanopoli de Comnène, Michel. Histoire des Grecs-Maniotes en Corse. III voll. Études laconiennes. Athènes: Association des études laconiennes, 2002.