Nel XVIII secolo, le isole della Sardegna e della Corsica hanno vissuto profonde trasformazioni politiche e amministrative. Nel 1718, la Sardegna è assegnata alla dinastia Sabauda, mentre nel 1769 la Corsica passa sotto il controllo della Francia, in seguito alla sconfitta della resistenza corsa guidata da Pasquale Paoli e alla stabilizzazione della cessione temporanea concordata con la Repubblica di Genova.
Questi passaggi di mano segnarono l’inizio di ambiziosi programmi di colonizzazione interna, concepiti dai rispettivi governi per imporre ordine e sviluppo su territori considerati arretrati.
L’analisi comparata dei programmi di colonizzazione in Sardegna e Corsica evidenzia come tali iniziative fossero il riflesso di dinamiche politiche, sociali e migratorie complesse e non solo della volontà dei sovrani. Questi processi hanno inciso in modo differente sue due territori.
I programmi di popolamento in entrambe le isole condividevano l’obiettivo di consolidare l’economia e il potere militare, politico e fiscale dei regnanti. Le autorità intesero attrarre coloni specializzati dall’estero per arricchire il tessuto socio-economico, vedendo nelle isole spazi da “civilizzare”.
In questo quadro, l’attenzione era rivolta principalmente alle aree costiere e alle piccole isole. Ma l’analisi approfondita di tali progetti rivela che essi costituivano spazi dinamici in cui le esigenze amministrative si intrecciavano con ambizioni individuali e familiari "dal basso", interessi locali e movimenti migratori di dimensione mediterranea. La volontà di rafforzare il controllo regio attraverso l’organizzazione del territorio doveva dunque accordarsi con i disegni di coloro che intendevano sfruttare l’opportunità di accrescere prestigio sociale ed economico facendosi promotori e fondatori di colonie di popolamento.
In Sardegna, il processo di colonizzazione fu rallentato dagli ordinamenti autonomi. D'altra parte il fenomeno migratorio vi ebbe un ruolo più rilevante rispetto alla Corsica: i migranti contribuirono in maniera sostanziale alla conquista e allo sviluppo delle piccole isole, assumendo un ruolo pro-attivo. In Corsica, invece, i migranti giocarono un ruolo più marginale e il tasso di successo degli insediamenti fu inferiore, influenzato dalle particolari dinamiche locali e dalla forte resistenza iniziale.
Per agevolare la comprensione di questi complessi processi storici, sono stati realizzati due grafici: uno che rappresenta la linea temporale dei progetti di colonizzazione nelle due isole e l'altro illustra la distribuzione spaziale dei progetti di colonizzazione. Sono dati che anticipano i risultati di una ricerca contenuti in un saggio scientifico di prossima pubblicazione.
Il confronto tra i programmi di popolamenti messi in campo nei due regni insulari forma l'oggetto di uno studio specifico, di prossima pubblicazione, dal quale sono estratte le elaborazioni grafiche qui sotto.