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Confermazioni

La confermazione, nel contesto schiavile, offre uno strumento utile per comprendere il livello di adesione alla fede cattolica, almeno dal punto di vista formale. 

La distanza temporale tra il battesimo e la cresima può suggerire qualcosa sulla volontà personale degli individui coinvolti: se il rito della cresima avviene molto tempo dopo il battesimo, è possibile che lo schiavo abbia scelto consapevolmente di consolidare la propria fede. Al contrario, quando battesimo e cresima sono ravvicinati o addirittura contestuali, è più probabile che la decisione sia stata presa dal padrone.

Gli atti di cresima riportano la data, il nome del cresimando o della cresimanda, il nome del padrone o della padrona, e quello del padrino. Tuttavia, manca un dato essenziale: l’età dello schiavo. La presenza di questa informazione permetterebbe riflessioni più approfondite sull’effettivo ruolo della volontà personale nel percorso religioso degli schiavi.

Analizzando i registri negli anni 1601, 1603, 1606 e 1644, si sono individuati quarantacinque atti di cresima.