Uno schiavo può passare da un padrone a un altro per mezzo di varie modalità.
Può essere ceduto in cambio di un altro e, per compensare una eventuale differenza di valore tra i due (dovuta sia a fattori oggettivi come la più giovane età o la presenza di difetti fisici o malattie, sia a valutazioni del tutto soggettive), può essere aggiunto denaro contante o altra merce. Non è inusuale, infatti, che si realizzino baratti in cui il pagamento per la merce umana è effettuato attraverso altre merci o animali: cera, olio, velluto, muli, vitelli ma anche beni “immobili” come appezzamenti di terra.
Il baratto di uno schiavo per un animale è la peggiore forma di cessione dello schiavo. Peggiore della vendita per denaro, della donazione, della concessione in eredità e del noleggio. Essere venduti come merce è di per sé aberrante, ma essere valutati al pari delle bestie ed esservi assimilati rappresenta un ulteriore negazione della dignità e una forma di disumanizzazione