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Tonnare nel Regno di Sardegna

Un'attività antica


Da secoli, la pesca del tonno è un'attività di grande significato economico e sociale per l'intero Mediterraneo e dunque anche per la Sardegna.

Nei tempi più antichi ogni imbarcazione era composta da almeno quattro uomini che operavano con forconi. Si utilizzava una rete detta tonayra, lunga circa due metri calata dentro un'altra rete detta ceinche. I tonni che vi restavano impigliati venivano arpionati e tirati a bordo delle piccole imbarcazioni.

A partire dal XIII secolo la ceiche evolvette in una più complessa nassa fatta di cunicoli e strettoie, percorrendo le quali i tonni arrivavano dentro una sacca che, una volta sollevata, consentiva ai tonnarotti di arpionarli. È questa la mattanza, la forma di pesca del tonno adottata nelle tonnare sarde e siciliane in età moderna e contemporanea.

 

Tonnare in Sardegna


La pesca del tonno in Sardegna conosce una fase di slancio importante a partire dal tardo XVI secolo. Diversi mercanti ottengono concessioni dalla corona del diritto di calare tonnare, nei luoghi toccati dalla migrazione del tonno. Tra i principali promotori della pesca è il mercante cagliaritano Pietro Porta, che come altri, si serve di maestranze e attrezzature innovative, fatte arrivare soprattutto dal regno di Sicilia.

La pesca del tonno si sviluppa per la prima metà del Seicento e, se pur con momenti di crisi, è ancora fiorente nel Settecento. 

Anche se le tonnare nascevano normalmente da iniziativa privata, il diritto alla "calata" di una tonnara veniva arrendato dalla Corona, cioè dato in concessione dal governo a un privato (o a una società) in cambio di un corrispettivo (in danaro o natura) puntualmente indicato nell'atto di arrendamento.

La calata di una tonnara richiamava in Sardegna tonnarotti e maestranze specializzate da varie parti del Mediterraneo e in particolare da Sicilia e Liguria. Spesso i forestieri decidevano di risiedere stabilmente nel Regno di Sardegna. La loro presenza poteva così dare vita a nuovi insediamenti costieri. 

È il caso, ad esempio, di Porto Scuso.

Il tonno ha una carne pregiata, facilmente conservabile, commercializzata in tutto lo spazio mediterraneo e oltre. 

La Corona tassava pesca e commercio nei mari del Regno di Sardegna. La sorveglianza sulle attività era affidata alla Magistratura incaricata di tutelare gli interessi del demanio regio (Procurazione Reale in età spagnola e la sua erede settecentesca Intendenza generale). Sono questi uffici a produrre e conservare la documentazione più rilevante per lo studio storico della pesca del tonno.


 


Bibliografia

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