A cura di Beatrice Schivo.
Chi si faccia a leggere quelle scritture sotto la fredda scorza
del linguaggio burocratico […] quasi può credersi testimone
dei drammi dolorosi che si s volgevano ogniqualvolta
una presa cli schiavi mori sbarcava sul molo di Cagliari
per essere venduti all’incanto.
Sovente questi infelici erano discesi a braccia dalle navi
perché deboli, febbricitanti o anche feriti;
eranvi talvolta fanciulli delicati, donne pregnanti
affievolite dagli strapazzi e dai maltrattamenti.
Schiavi giovani e robusti erano talvolta venduti a vil prezzo,
perché affetti da nostalgia o [...] infermi
della malattia di sentimento «malat del mal de senctement»
Pietro Amat di San Filippo, Della schiavitù e del servaggio in Sardegna
Le spregiudicate galere corsare turco-barbaresche hanno solcato per secoli i mari intorno alla Sardegna, irrompendo nei villaggi, razziando ciò che trovavano e catturando uomini, donne e bambini. Le vicende degli schiavi sardi in Barberia nell’età moderna sono ben documentate e ci sono state tramandate attraverso una vasta storiografia.
Meno conosciuto, ma altrettanto significativo per la storia della Sardegna è il fenomeno opposto: la schiavitù di nordafricani e levantini nell'isola, risultato della guerra corsara praticata dai cristiani nel Mediterraneo. Per tutta l'età moderna, infatti, in Sardegna venivano venduti, acquistati e posseduti schiavi, non diversamente da quanto facevano i corsari barbareschi.
Questa sezione di ASMSA dà conto dei diversi aspetti di questa schiavitù relativamente al XVII secolo: dal commercio dei captivi alla loro circolazione nell'isola e nel Mediterraneo, dalle conversioni religiose alle dinamiche di recupero della libertà, attraverso il racconto delle storie individuali.
Approfondimenti
Documenti consultati
Nel grafico sono indicate le tipologie documentarie consultate per la ricerca e la loro suddivisione percentuale.
Naviga tra i protagonisti della storia
Nel data base interrogabie sono schedati i milleduecentosessantaquattro protagonisti della ricerca: ottocentotrenta tra schiavi e liberti, trecentoquattro proprietari di captivi e settanta tra corsari, mercanti, padrini e madrine, catechizzatori, riscattatori, ufficiali e altre figure.
Va tenuto presente che il numero di persone coinvolte, specialmente quello degli schiavi, è necessariamente approssimativo. Da un lato poiché bisogna sempre contare una certa dispersione documentaria; dall'altro per via della frequente impossibilità di stabilire la corrispondenza di identità tra gli schiavi rinvenuti nelle diverse tipologie di fonti.
Bibliografia
Fernand Braudel, La Méditerranée et le Monde méditerranéen à l'époque de Philippe II, Armand Colin, Parigi, 1949.
Salvatore Bono, Schiavi musulmani nell'Italia moderna. Galeotti, vu' cumprà, domestici, Edizioni Scientifiche Italiane, Perugia, 1999;
Giovanna Fiume, Schiavitù mediterranee. Corsari, rinnegati e santi di età moderna, Mondadori, Milano, 2009;
Serena di Nepi, I confini della salvezza, Viella, Roma, 2022;
Daniel Hershenzon, The captive sea: slavery, communication, and commerce in early modern Spain and the Mediterranean, University of Pennsylvania Press, Philadelphia, 2018;
Salvatore Loi, Prigionieri per la fede: razzie tra musulmani e cristiani (Sardegna secoli XVI-XVIII), S@l Edizioni, Capoterra, 2016;
Pietro Amat di San Filippo, Della schiavitù e del servaggio in Sardegna, Paravia, Torino, 1894;
Pietro Martini, Storia delle invasioni degli arabi e delle piraterie dei barbareschi in Sardegna, Tipografia Timon, Cagliari, 1861;
Jocelyne Dakhlia, Bernard Vincent, (a cura di), Les musulmans dans l’histoire de l’Europe, I. Une intégration invisible, Albin Michel, Parigi 2011.
Jocelyne Dakhlia, Wolfgang Kaiser, (a cura di), Les Musulmans Dans L’histoire de L’europe, II. Passages et contacts en Méditerranée, Albin Michel, Parigi 2013.